MA CHE SORPRESA, FRANCIA E GERMANIA CI VOGLIONO FREGARE – ARRIVA L’ENNESIMA PROPOSTA MESSA A PUNTO DA BERLINO E PARIGI: “È NELL’INTERESSE DELL’EUROZONA SOSTENERE GLI SFORZI PER LE RIFORME NAZIONALI” – TRADOTTO, SE NON HAI I CONTI IN REGOLA TI ATTACCHI E NON BECCHI I FONDI, E VINCE ANCORA L’AUSTERITY – TRIA L’AVEVA DETTO QUALCHE ORA FA, MA FORSE SPERAVA IN UN ESITO DIVERSO: “LE REGOLE EUROPEE VANNO RIVISTE, NON CONSENTONO INTERVENTI ANTI-CRISI”

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1 – PROPOSTA BERLINO-PARIGI, I FONDI UE SOLO AI PAESI CON I CONTI IN REGOLA

Tonia Mastrobuoni per www.repubblica.it

 

merkel e macron firmano il trattato di aquisgrana 5

"E' nell'interesse dell'intera eurozona sostenere gli sforzi per le riforme nazionali". E' questo il cuore della proposta franco-tedesca per un fondo dell'eurozona. Dal documento messo a punto da Berlino e Parigi per definire "possibili passi in avanti dopo il summit europeo di dicembre" e che "Repubblica" è in grado di anticipare si capisce che sulla destinazione dei fondi - la cui somma complessiva non è stata stabilita - ha prevalso la linea tedesca.

 

Il budget dell'eurozona "come parte del bilancio Ue, dovrebbe sostenere le riforme nazionali che sono state identificate dal Semestre europeo". Per forte volontà di Berlino le raccomandazioni sui singoli Paesi che arrivano periodicamente da Bruxelles non dovranno più rimanere lettera morta: saranno quei documenti a stabilire chi potrà accedere ai fondi e chi no. E chi non rispetta le premesse di "una prudente politica finanziaria e dei conti pubblici" non potrà comunque attingervi, si legge alla fine del testo di quattro pagine.

 

merkel e macron firmano il trattato di aquisgrana 4

Certo, i fondi europei potranno anche essere destinati a investimenti, ma sempre "nelle aree di intervento individuate dal Semestre europeo e, preferibilmente, in riferimento alle riforme individuate da esso". Entrando nel dettaglio, il documento espresso dai ministeri di Olaf Scholz e Bruno Le Maire dopo un lunghissimo e complesso negoziato, parla di "cofinanziamenti" di riforme oppure di "sostegni alle spese per investimenti in aree strategiche". Una parte dei soldi potrebbe venire da InvestEu, specifica il testo.

merkel e macron firmano il trattato di aquisgrana 1

 

I passaggi dove ha prevalso invece la linea francese riguardano la governance, che sarà affidata all'eurozona e non sarà dunque troppo farraginosa. Quanto al finanziamento, Germania e Francia propongono di attingere a "contributi regolari sulla base di accordi intergovernativi", ma anche al budget europeo e ai fondi per gli investimenti previsti dal piano Juncker.

 

2 – TRIA, LE REGOLE UE NON CONSENTONO INTERVENTI ANTI-CRISI

Da www.ansa.it

 

GIUSEPPE CONTE E GIOVANNI TRIA

Le regole europee "approvate in fretta quasi un decennio fa possono funzionare durante periodi di crescita ma non rispondono all'esigenza di far fronte al veloce rallentamento" in corso. Così il ministro dell'Economia Giovanni Tria, all'inaugurazione dell'anno accademico all'università Tor Vergata, suggerendo che le regole vanno riviste perché "non consentono di tenere conto della mutevolezza delle condizioni economiche, in tal modo impediscono aggiustamenti discrezionali delle politiche finendo con l'agire in direzione prociclica se non strutturalmente deflattiva".

 

merkel e macron firmano il trattato di aquisgrana 2

"Le previsione dell'Ue - ha sottolineato ancora - indicano un rallentamento per tutte le grandi economie, Germania, Francia e Italia, un rallentamento che per l'Italia significa recessione, ma la misura del rallentamento è simile".