MA ‘STO MICHETTI DEVE FARE IL SINDACO O IL PROFESSORE DI STORIA? - A DESTRA SCATTA L'ALLARME PER LE PRIME USCITE PUBBLICHE DEL CANDIDATO: "PARLA SOLTANTO DI ANTICHI ROMANI" - NEL PRIMO DIBATTITO ELETTORALE, MENTRE RAGGI, GUALTIERI E CALENDA DISCUTEVANO DI ASILI NIDO, TRASPORTI E FONDI EUROPEI, MICHETTI SERMONEGGIAVA SUI “CAPITE CENSI”, GLI ANFITEATRI E LA ROMA DEI CESARI - I CAMPANELLI D’ALLARME TRA I SUOI SOSTENITORI: "SE È COMPETENTE, LO DIMOSTRI"

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Francesco Olivo per “la Stampa”

 

GIORGIA MELONI ENRICO MICHETTI GIORGIA MELONI ENRICO MICHETTI

Interrogato sulla sua idea di città, Enrico Michetti la prende larga: «La centralità del cittadino nella Roma dei Cesari, gli acquedotti, gli anfiteatri, i capite censi». La passione per l'età classica del candidato a sindaco della Capitale del centrodestra preoccupa i partiti, nonostante il primo posto nei sondaggi. In un vertice convocato ieri, Fratelli d'Italia ha chiesto un cambio di passo e Forza Italia non gradisce «le posizioni ambigue» sui vaccini.

 

Carlo Calenda va all'attacco, convinto che le «debolezze politiche» di Michetti gli aprano un'opportunità a destra. La questione si è imposta dopo il primo dibattito elettorale organizzato dal Festival dell'Architettura ieri l'altro. Mentre Raggi, Gualtieri e Calenda discutevano di asili nido, trasporti e fondi europei, il professore esperto di amministrazione pubblica e star delle radio private, spendeva i minuti del suo intervento in riferimenti alla classicità e a considerazioni generiche sulla burocrazia capitolina.

CONFRONTO CANDIDATI SINDACO ROMA calenda gualtieri CONFRONTO CANDIDATI SINDACO ROMA calenda gualtieri

 

Gli sfidanti hanno colto il passo incerto e lo hanno provocato, Calenda citando Nanni Moretti: «Basta che non diventi "faccio cose, vedo gente"» e Gualtieri utilizzando l'ironia: «In un confronto bisogna parlare anche di proposte concrete e non solo di impero romano». Poi, tagliato fuori da una discussione sui rifiuti, Michetti si è alzato e se n'è andato, tra lo stupore generale, «se è una rissa, non ci sto».

 

Le obiezioni di Gualtieri sono privatamente condivise dalla coalizione che sostiene il professore e tra i Fratelli d'Italia, che ha imposto il candidato agli alleati (Forza Italia spingeva per Bertolaso o Gasparri), sono suonati i campanelli d'allarme sulla strategia. La stessa Giorgia Meloni ha inviato un messaggio a Michetti per confermare la fiducia, ma chiedendo un cambio di passo.

enrico michetti ringrazia edoardo vianello foto di bacco (2) enrico michetti ringrazia edoardo vianello foto di bacco (2)

 

Secondo il partito, il candidato funziona nell'approccio con i cittadini, «ma deve imparare a lottare in una campagna elettorale spietata come quella romana» spiega un dirigente. Ieri poi si è svolto un vertice, nel quale il coordinatore della campagna, Paolo Francassini deputato di Fdi e primo sponsor dell'operazione, ha invitato il candidato a correggere il tiro: «Sei il massimo esperto di temi amministrativi, i sindaci ti venivano a chiedere aiuto, parla di questo agli elettori, ascolta il tuo staff e fai emergere la tua preparazione».

 

Altra obiezione posta a Michetti è quella di non attaccare gli avversari, uno stile che può risultare penalizzante. Roma è tappezzata di manifesti con lo slogan «Michetti chi?», un modo per presentarsi ai cittadini. Dai prossimi giorni la parola d'ordine sarà un'altra: «Roma in persona», a sottolineare il carattere civico e vicino alla gente. Il cambio di slogan dovrà coincidere con il cambio di passo. L'allarme non è solo romano, un dirigente del centrodestra nota come l'aver imposto dei civici ha delle controindicazioni troppo grandi: «Se a Torino Damilano funziona, la prima uscita di Luca Bernardo a Milano sulla pistola ci ha lasciati spiazzati».

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