LA MACCHINA DELLA SUPERCAZZOLA - IL “FANGO” LO SUBISCE SOLO LA SINISTRA, E LA DE GIROLAMO QUANDO PESTA UNA CACCA TORNA BERLUSCONIANA

1. LA SINISTRA MARZIANA CHE MISTIFICA LA REALTÀ
Paolo Bracalini per ‘Il Giornale'

«Contro di me si è messa in moto la macchina del fango». Tempo qualche ora ed è spuntata anche per Massimo Cialente, sindaco dell'Aquila travolta dalle mazzette (presunte), l'infallibile alibi della «macchina del fango».

Riassunto: otto persone finiscono indagate, quattro agli arresti, nei guai anche il vicesindaco del capoluogo abruzzese Roberto Riga, fedelissimo di Cialente, nell'ambito dell'inchiesta «Do ut des» sulle tangenti del dopo terremoto a L'Aquila. Si scoprono particolari raccapriccianti, tra cui un'intercettazione dove l'ex assessore alle Opere pubbliche della giunta Cialente dice al telefono con un amico architetto: «Il terremoto è un colpo di culo, se non fai i soldi mo'...». Persone, uffici, linee di comando che il sindaco non poteva ignorare se non colpevolmente, come responsabile del governo cittadino. Al quadretto si aggiunge poi la vicenda scoperta dal Tempo.

La cognata del sindaco Cialente aveva comprato una casa nel 2004 per 180 mila euro, e dopo il terremoto ha ottenuto un rimborso di 547mila euro, quasi il triplo. Cialente (non indagato) dopo qualche giorno di resistenza si dimette, ma per colpa di chi soprattutto? Della «macchina del fango».

I giornali vicini al centrosinistra, peraltro, raccontano la vicenda senza attribuire lo scandalo ad una parte politica, in questo caso una cricca legata al centrosinistra locale (non solo Pd, anche Udeur e Api). Repubblica gli dedica una pagina intera senza citare il Pd e punta i riflettori su altro: «Le casette promesse da Berlusconi sono costate il 158 per cento in più del prezzo di mercato». E come per magia il colpevole (o almeno indiziato) sparisce.

In altri casi l'appartenenza politica conta, e viene evidenziata, anche quando è temporalmente scaduta. Come in quello della De Girolamo, ministra lettiana (quota Ncd) dell'Agricoltura, finita sotto tiro per la vicenda degli appalti all'Asl di Benevento e le sue pressioni per un intervento coi vertici dell'Asl, rivelato da una registrazione abusiva. Dopo qualche giorno di affinamento in botte la vicenda è deflagrata sui giornali, con dovizia di turpiloquio, quello della De Girolamo nella conversazione domestica rubata da un manager (indagato) per vendetta («Mandagli i controlli e vaffanculo!») e l'sms a Mastella: «Sei una merda».

Guerre di potere, sconfinamenti impropri (specie al Sud) della politica in campi dove dovrebbe tenersi a debita distanza, come la sanità. Repubblica però in questa vicenda ci legge «la prova definitiva» di un'altra verità: che «la bellezza berlusconiana è sempre stata una menzogna». L'origine di tutti i mali.

Colpa d'altri anche per Alessia Morani, la sottosegretaria renziana alla Giustizia, fattasi notare per una caviglia tatuata molto aggressive e, a Ballarò, per un eloquio non proprio sciolto. Libero ha fatto notare la performance dialettica non eccezionale della Morani, riportando ampi stralci della sua ospitata già ribattezzata su internet «la supercazzola della Morani»: «Io credo che questo anno incredibile bisogna metterci un punto e il Pd di Renzi vuole mettere un punto a questa prassi di incertezza, di confusione, di sfiducia (...).

Il timing che abbiamo dato, serrato, che qualcuno lo vive in maniera se volete anche sbagliata pensando che questo nostro pressing sulla maggioranza possa essere un pressing che voglia metterla in difficoltà è tutto il contrario». Il Corriere la interpella e lei spiega che non era poco chiara, è che la dipingono così: «Noi renziani dobbiamo abituarci ai giornalisti di parte, di destra, pagati per infangarci, per demolire subito il nuovo che nasce, che cresce». La macchina della supercazzola.


2. MORANI, LA SUPERCAZZOLA E LA GAFFE: "LO SANNO DELLE VOCI SULLA BOSCHI, BONIFAZI E RENZI?"
Da www.liberoquotidiano.it

Chiamatela Jessica Rabbit: "Non sono io a non essermi fatta capire. Sono loro, i giornalisti, che mi fanno troppe domande". La segretaria alla Giustizia del Pd Alessia Morani, ovvero Miss Supercazzola risponde grosso modo così, intervistata da Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera, a chi l'ha spernacchiata per la figuraccia rimediata a Ballarò. "Tutti noi renziani dobbiamo abituarci ai giornalisti di parte, di destra, pagati per infangarci, per demolire subito il nuovo che nasce, che cresce", esordisce in quella che per forza di cose risulta alla fine un'intervista semiseria.

Quando il giornalista del Corsera le fa notare come la performance in tv sia stata perlomeno "involuta", la renziana Morani non ci sta: "Uff!... Sì, mi si accusa di essere stata poco chiara. E resto molto sorpresa: perché è la prima volta che mi capita d'essere criticata per l'eloquio, uno dei miei punti di forza...". Il guaio è che lei, come gran parte dei politici, sono troppo... sollecitati. "Veniamo interrogati su qualsiasi cosa. Siamo diventati dei tuttologi!". Basterebbe rifiutare di parlare di cose che non si conoscono, ma la tentazione è troppo forte. E il grido di dolore della Morani è straziante: "Perché nessuno mi chiede mai niente di Giustizia?".

La risposta, implicatamente, arriva quando le chiedono perché Renzi abbia dato a lei, assessore all'Istruzione della Provincia di Pesaro e Urbino, l'incarico di occuparsi di giustizia. "Ma come perché? Perché sono avvocato, no?".

Quelle voci sulla Boschi... - E le critiche alla sua ospitata nel salotto di Floris? "Hanno acceso il ventilatore sul fango e cercano inutilmente di sporcare il nuovo gruppo dirigente del Pd inventando menzogne su menzogne! Prima hanno cercato di mettere in mezzo la Serracchiani con la storia del volo di Stato... Poi hanno messo nel mirino Davide Faraone: i grillini lo accusano di aver chiesto voti alla mafia... ma le pare? E lasciamo stare la povera Maria Elena Boschi... Su di lei fanno illazioni per i rapporti che ha con Bonifazi (Francesco Bonifazi, neotesoriere Pd, ndr) e con Renzi, cose pesanti, molto pesanti francamente.... Lo sa no?".

Qualcuno avvisi la Morani che la macchina del fango l'ha azionata lei, per sbaglio. Come diceva quella famosa deputata grillina: "Mi sembra di essere a Ballarò"...

 

 

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