MACRON, LA RETROMARCIA DEL COJON: “SONO GIUSTE LE RIVENDICAZIONI DEI GILET GIALLI” - IL PRESIDENTE FRANCESE, CON LA CODA TRA LE GAMBE, E’ COSTRETTO AD AMMETTERE DI AVER SOTTOVALUTATO LE RICHIESTE DEL MOVIMENTO PROMETTENDO PIÙ DEMOCRAZIA DIRETTA, TAGLI ALLE TASSE, PENSIONI MINIME A MILLE EURO E RIFORME POLITICHE - MA MARINE LE PEN LO SUPERA NEI SONDAGGI

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Leonardo Martinelli per “la Stampa”

 

EMMANUEL MACRON BRIGITTE GILET GIALLI EMMANUEL MACRON BRIGITTE GILET GIALLI

Ha iniziato parlando subito a quei francesi che dal novembre scorso scendono in piazza per gridargli contro: così arrabbiati, così ostinati. Ed Emmanuel Macron ieri, in diretta tv dall' Eliseo, ha teso la mano ai gilet gialli, riconoscendo «le giuste rivendicazioni del movimento» e ammettendo di «averle sottovalutate». Umile in maniera ostentata, quasi spirituale («bisogna riportare l' umano al centro del nostro progetto»), il «monarca repubblicano», perché questo è stato fino all' altroieri, ha ostentato umiltà (nel salone delle feste, tanto carico di lustri e stucchi dorati, forse incongruo palcoscenico per rimettersi al pari del «popolo»).

 

i gilet gialli rubano ritratto di macron 2 i gilet gialli rubano ritratto di macron 2

Ha poi proceduto alla sua raffica di misure, promettendo più democrazia diretta (una delle richieste dei gilet gialli) e sgravi fiscali, con l' obiettivo di riportare più giustizia sociale in Francia a favore di un ceto medio dimenticato, soprattutto nella provincia profonda. E a breve, per rimettersi in gioco, con il suo partito, la République En Marche, in vista delle elezioni europee, che anche lui dovrà affrontare il prossimo 26 maggio.

 

Ecco, a questo proposito ieri è stato reso noto un nuovo sondaggio (di OpinionWay-Tilder) che ha indicato per la prima volta il sorpasso della formazione macronista da parte del Rassemblement National, il partito di Marine Le Pen, 21% contro il 24%.

La discesa tra gli «umani» arriva tardi? Ha tirato troppo in lungo la crisi dei gilet gialli? La sua risposta, in ogni caso, è stata molto strutturata e precisa, spiegata con innegabile piglio didattico anche ai giornalisti, che per la prima volta hanno potuto animare una vera e propria conferenza stampa dopo il discorso del presidente.

macron macron

 

Per iniettare più democrazia nella politica francese, ha promesso «una quota del 20% di proporzionale nell' Assemblea nazionale». Non accetta la proposta di un «referendum d'iniziativa cittadina» dei gilet gialli, supergeneralizzato, ma accetta di renderne possibile la convocazione se sarà un milione di cittadini a richiederlo.

 

Già in giugno, inoltre, farà tirare a sorte 150 francesi, che andranno a integrare il Consiglio economico, sociale e ambientale e potranno subito proporre nuove misure ecologiche. In un Paese ancora troppo centralizzato, sposterà una parte dei dipendenti pubblici concentrati a Parigi sul territorio, ma ha precisato che forse ritornerà sulla promessa di eliminare 120mila posti a fine mandato. Le europee si avvicinano davvero. Per lo stesso motivo, nonostante gran parte degli economisti lo ritenga inevitabile, Macron ha negato di voler alzare l'età pensionabile, oggi a 62 anni.

EMMANUEL MACRON DA GIOVANE EMMANUEL MACRON DA GIOVANE

 

Ha invece stabilito in maniera vaga che «i francesi devono lavorare di più», tanto più che si dovranno finanziarie gli sgravi e gli aiuti di vario tipo invocati ieri sera: una riduzione dell'equivalente francese dell'Irpef per un totale di cinque miliardi e l' indicizzazione sull' inflazione di tutte le pensioni inferiori ai 2mila euro netti (e quella minima salirà a mille euro).

 

Il presidente non ha dimenticato certe categorie particolarmente rappresentate fra i gilet gialli (come le madri single: l' amministrazione pubblica potrà pompare direttamente dai conti dei padri gli alimenti che si rifiutano di pagare). Ha invocato pure la soppressione o almeno una riforma profonda dell' Ena, la prestigiosa scuola dell' amministrazione pubblica, fucina dell' élite e spauracchio dei soliti gilet gialli. Nella speranza che tutto questo serva a cambiare la Francia. E a vincere le elezioni.

EMMANUEL MACRON EMMANUEL MACRON

 

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