MAGI-STRAZI - IL PRESIDENTE AGGIUNTO (DESIGNATO) DEL CONSIGLIO DI STATO È STATO INDAGATO NELLA MAXI INCHIESTA SULLE SENTENZE ''AGGIUSTATE'': SERGIO SANTORO, CHE DOMANI DOVEVA ESSERE ELETTO SU UNO DEGLI SCRANNI PIÙ IMPORTANTI DELLA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, FINISCE NEL CALDERONE DELLA RETE DI AVVOCATI, GIUDICI, POLITICI, IMPRENDITORI E FACCENDIERI CHE STA SCONVOLGENDO LE TOGHE ROMANE...

-

Condividi questo articolo


 

Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa

SERGIO SANTORO SERGIO SANTORO

 

I veleni nella magistratura amministrativa, la più riservata e prossima al potere politico, non sono destinati a prosciugarsi. Domani è convocato il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, l' organo di autogoverno che decide sugli incarichi. All' ordine del giorno la nomina del presidente aggiunto del Consiglio di Stato, il numero due del supremo organo che decide tra l' altro sugli atti delle pubbliche amministrazioni, compresi quelli del governo. La quarta commissione interna che ha istruito la pratica ha vagliato tre autorevoli candidati, proponendo infine all' unanimità Sergio Santoro, preferito all' ex ministro berlusconiano Franco Frattini e a Giuseppe Severini.

 

Domani al plenum l' ultima parola. Santoro vanta una superiore anzianità di servizio: dopo essere stato magistrato del Tar, diventò consigliere di Stato per concorso nel 1981, quando aveva trent' anni. Dal 1983, per i successivi 25 anni, ha svolto incarichi fuori ruolo come consigliere giuridico e capo di gabinetto in ministeri e altre pubbliche amministrazioni, dal Campidoglio (con Alemanno) a Palazzo Chigi (con Berlusconi). Rientrato al Consiglio di Stato, attualmente presiede la sesta sezione giurisdizionale.

 

Riccardo Virgilio con Mattarella Riccardo Virgilio con Mattarella

L' elemento destinato a riaprire il rubinetto delle polemiche emerge proprio nei giorni della designazione. Santoro risulta indagato dalla Procura di Roma per corruzione in atti giudiziari nell' ambito della maxi inchiesta su una rete di avvocati, giudici, politici, imprenditori e faccendieri che avrebbero pilotato l' assegnazione di grandi appalti «aggiustando» le sentenze proprio al Consiglio di Stato, dove approdano tutte le controversie tra le imprese che partecipano alle gare pubbliche.

 

La vicenda era esplosa un anno fa, quando le inchieste condotte dalle Procure di Roma, Milano e Siracusa avevano intrecciato diversi episodi di corruzione legati dal ruolo determinante degli stessi attori. Al punto da ipotizzare l' esistenza di un «sistema corruttivo» unico, da Nord a Sud. A capo dell' associazione a delinquere un avvocato siciliano, Piero Amara, assai attivo proprio in Consiglio di Stato. Tra i quindici arrestati in quella prima fase c' era anche un ex presidente del Consiglio di Stato, Riccardo Virgilio, accusato di corruzione in atti giudiziari.

 

SERGIO SANTORO SERGIO SANTORO

Nei mesi successivi l' inchiesta romana, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, si è approfondita ed allargata, toccando altri giudici o ex giudici. Fino alla svolta di luglio, quando Amara decide di collaborare con i magistrati e svela i dettagli di un' organizzazione in grado di determinare con la corruzione l' esito di 18 sentenze su alcuni dei più importanti e lucrosi appalti banditi in Italia negli ultimi anni (compresi quelli Consip oggetto di altre indagini), per un valore di diverse centinaia di milioni di euro.

 

piero amara piero amara

Nel frattempo gli indagati sono saliti a 31, compresi Maurizio Venafro, ex capo di gabinetto di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio (corruzione), l' ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo (corruzione giudiziaria e rivelazione di segreto d' ufficio) e Francesco Saverio Romano, che fu ministro dell' Agricoltura con Berlusconi (rivelazione di segreto d' ufficio). A tutti è stato notificato nei giorni scorsi un avviso di proroga delle indagini, disposta dal giudice per le indagini preliminari di Roma su richiesta della Procura. Tra gli indagati su cui Ielo proseguirà gli accertamenti c' è Santoro, il più alto in grado tra i magistrati coinvolti nell' inchiesta.

PALAZZO SPADA CONSIGLIO DI STATO PALAZZO SPADA CONSIGLIO DI STATO

 

Santoro è contemporaneamente parte in causa anche in un altro processo. Non penale ma amministrativo e generato proprio da un suo ricorso, tre anni fa. Anche all' epoca era candidato ai vertici del Consiglio di Stato, ma fu scavalcato sia come presidente (da Alessandro Pajno) sia come presidente aggiunto (da Filippo Patroni Griffi, da pochi mesi diventato presidente dopo il pensionamento di Pajno).

 

Santoro, con altri colleghi, aveva lamentato la lesione dell' indipendenza della magistratura amministrativa ad opera del governo Renzi, presentando ricorso al Tar contro le nomine. Quella ferita non è mai stata chiusa, le indagini giudiziarie ne hanno aperte altre e al Consiglio di Stato i veleni continuano a scorrere.

ALESSANDRO PAJNO ALESSANDRO PAJNO filippo patroni griffi filippo patroni griffi PALAZZO SPADA SEDE DEL CONSIGLIO DI STATO PALAZZO SPADA SEDE DEL CONSIGLIO DI STATO

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – È TUTTO MOLTO STRIANO: PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA NON CONVOCA E INTERROGA IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PROTAGONISTA DEL CASO DOSSIERAGGI? - PERCHÉ NELLE TRE INTERVISTE STRIANO HA CAMBIATO VERSIONE (PRIMA HA DETTO DI AVER AGITO SU MANDATO DEI PM, POI DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, PROTEGGENDO I MAGISTRATI - STRIANO È STATO AUTORIZZATO DA QUALCUNO A PARLARE CON I GIORNALISTI (COME VUOLE LA PRASSI) O SI È MOSSO IN AUTONOMIA? – COME MAI DOPO LO SCOPPIO DEL BUBBONE, NON È STATO SOSPESO, MA SOLO TRASFERITO IN UN ALTRO REPARTO. GODE DI PARTICOLARI PROTEZIONI? - DOPO IL SECCO NO DELLA DUCETTA A UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE (RECLAMATA DA NORDIO E CROSETTO), IL SOSPETTO È CHE, GRAZIE ALL’INAZIONE DELL'ANTIMAFIA GUIDATA DALLA MELONIANA CHIARA COLOSIMO, SI VOGLIA “ADDORMENTARE” IL CASO, PER… - VIDEO DELLE IENE

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...