NELLE MAGLIE DEL VOTO - ‘TROPPE ZOCCOLE E LUI INAFFIDABILE’. COSÌ RISPONDE LA SIGNORA CHE AVEVA TUTTI I TITOLI PER ESSERE ELETTA, QUANDO LE CHIEDO PERCHÉ SIA STATA ESCLUSA. QUALI SONO PARTITO E LEADER? - CARELLI CONTRO ZEVI A OSTIA, NON DATE NIENTE PER SCONTATO - IL SINDACO CHE NON PUÒ ESSERE ELETTO, E ALLORA CANDIDA LA MOGLIE - SOUAD SBAI CONTRO GIULIA BONGIORNO - LORENZIN, LA SCIENZIATA PETALOSA CHE FA LEZIONE A SALVINI - GIORNALISTI ROSICONI, ARRIVA METALLI

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Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

“Troppe zoccole e lui inaffidabile”, risponde su WhatsApp con sintesi invidiabile la signora che aveva veramente tutti i titoli per essere candidata ed eletta, a mia domanda sul perché sia stata dolorosamente esclusa all'ultimo minuto. Qual è il partito e chi e’ il leader? Fate voi.

 

EVA CONTRO EVA 1

 

Vai avanti tu che a me me vie da ride’. Ricordate che avevamo scritto del problema spinoso dei presidenti di provincia e sindaci che si erano rifiutati di mollare la poltrona, come prescrive la legge, sei mesi prima del voto, sperando nell’ abituale decreto salva sindaci cosiddetto, e che stavano comunque tentando di farsi candidare ?

martino tamburrano martino tamburrano

 

 Bene, tra loro spiccava Martino Tamburrano, presidente della provincia di Taranto, che ai giornali regionali dichiarava di essere sicuro della propria candidatura al Senato e di aver già affrontato e risolto col partito, Forza Italia, gli eventuali problemi di candidabilità ma non eleggibilità.

 

Alla fine lui ha invece dovuto rinunciare ma ha fatto candidare la moglie, che a quanto pare non aveva mai fatto attività politica, essendo il suo onorevole lavoro quello di vendere bomboniere. Così la racconta su un giornale del loro paese, Massafra attiva, proprio una donna che non ci sta, Giovanna Semeraro.

 

“Si apprende con stupore che la Sig.ra Maria Francavilla é candidata alle elezioni del Parlamento! Nulla da eccepire sulla persona, Maria é un'ottima persona, quello che inquieta é il metodo. Come dire, se io non posso candidarmi, vai tu che poi ti spiego come fare. Ecco, inquieta questo modo di fare politica, questa presa per i fondelli colossale! Come si può pensare che una donna, nel 2018 possa candidarsi per fare contento il marito? Le donne in politica devono essere autonome, preparate, capaci di produrre leggi per il bene dello Stato e non per compiacere il coniuge. Io sono sicura che non é il caso di Maria, ma caspita il sospetto nasce spontaneo.

 

Ultimissima riflessione: F.I.nelle ultime elezioni ha candidato tantissime donne, alcune anche preparate, laureate, professioniste in carriera! E queste ragazze non hanno niente da eccepire? Non si sentono offese da questo atteggiamento strettamente maschilista?”

 

 

EVA CONTRO EVA 2

 

Questo è il comunicato di una che non ci sta:

souad sbai souad sbai

“La campagna elettorale fa miracoli, questo lo sapevo già. Ma quello che ha fatto oggi davvero supera ogni 'divina' potenza. Perché sentir parlare l'avvocato GIULIA BONGIORNO in tv di diritti delle donne straniere, di violenza su di loro e di immigrazione, mi ha davvero sorpresa. Fulminata sulla via di Damasco? Forse. Più realisticamente direi spericolata appropriazione di battaglie altrui, con la tacita approvazione dei piani alti.

 

 Forse ho la memoria corta io, ma non ricordo di aver mai visto l'avvocato Bongiorno ad un processo per donne immigrate uccise o maltrattate. Evidentemente erano troppo poco conosciute, poverette, per aspirare alla sua difesa. O magari solo alla sua presenza.

Da 15 anni siamo sole, ma per sapere questo non serviva sentir parlare l'avvocato Bongiorno in campagna elettorale. Auguri a chi l'ha investita di questo ruolo, buon pro gli faccia”.

 

Souad Sbai è una pasionaria della politica, una che da quando è arrivata in Italia piu di trent’anni fa, sposando un ingegnere italiano, non ha mai rinunciato a stare in prima fila per i diritti delle donne magrebine, ma contro il politically correct.

 

 La sua associazione, Acmid, soccorre le donne segregate in Italia, quelle che il velo sono costrette a metterselo e non lo vorrebbero, ha istituito un numero verde in arabo, perché alla maggior parte delle donne magrebine viene impedito di imparare l'italiano, si costituisce parte civile nei processi contro donne uccise in famiglia perché hanno tentato di vivere all'occidentale, salva vite.

bongiorno salvini bongiorno salvini

 

Due legislature fa era stata eletta col pdl, e lavorava talmente duro e talmente bene che non fu più ripresentata da Silvio Berlusconi.

 Si è avvicinata a Salvini, con una certa dose di coraggio vista la sua nazionalità, ancora una volta ha lavorato tanto contro gli schemi facili del relativismo, contro lo ius soli, fino a diventare responsabile Immigrazione e Sicurezza.

Per lei niente candidatura e sempre la stessa domanda: che si sono bevuti quelli seduti al tavolo delle liste?

 

 

EVA CONTRO IL PUFFO

 

Dice Beatrice Lorenzin, ministro della Sanità, una vita in Forza Italia e PDL prima di scoprire le sirene del centro-sinistra, oggi candidata con una sua lista Civica Popolare, legata al PD, che “a Salvini proprio non gli riesce di dire qualcosa di scientifico”.

 

La polemica si capisce , la Lorenzin ha fatto di una quantita’ elefantiaca di vaccini obbligatori il suo cavallo di battaglia , Salvini li contesta .

beatrice lorenzin simbolo beatrice lorenzin simbolo

 Ci vuole pero’ un po' di disinvoltura a rivendicare primati di pensiero scientifico se il tuo simbolo è all'insegna di “Per fare tutto ci vuole un Fiore"...

 

Sentite:” Il nostro simbolo è un fiore, frutto della fantasia di un bambino, disegnato e donato da lui ricordandomi il verso della canzone "per fare tutto ci vuole un fiore". Per me un fiore petaloso è un fiore in cui ognuno può vederci il fiore che vuole proprio perchè frutto di una mente libera e incontaminata come quella di un bimbo”.

 

Lo ha detto davvero,ha detto “petaloso”, presentando la lista in conferenza stampa. E l'ha accompagnato con la seguente immagine su Facebook corredata di pensosa didascalia . L'immagine e’ qui sotto, la didascalia dice “Abbiamo scelto un fiore petaloso perché i puffi sanno che un tesoro c’e’ nel fiore accanto a te”.

Lo sanno, e’ scientifico.

 

 

TUTTI AL MARE….ZEVI VS CARELLI

 

 

A mostrar le chiappe chiare perché fa ancora freddo, in quella terra di nessuno così vicina eppure così distante dalla capitale, di cui è un quartiere – ma quando è stata anche chiusa per mafia hanno finito che fosse una città separata. Oggi di nuovo telecamere puntate sul litorale romano perché a Ostia-Fiumicino si scontrano pezzi da novanta nonostante il sospetto che l'intero territorio sia nelle mani di clan malavitosi.

tobia zevi tobia zevi

 

Il favorito si chiama Emilio Carelli, giornalista di lungo corso, folgorato sulla strada di Di Maio; alle ultime elezioni del Municipio il Movimento 5 Stelle ha preso il 55 per cento, però, non si sa se per timore o per menefreghismo, ha votato solo il 33% degli aventi diritto.

A dar fastidio al 5Stelle il Partito Democratico, con Tobia Zevi; molto meno, con tutto il rispetto, il Centrodestra con l'uomo di Parisi, Domenico Menorello. Outsider di lusso Carlotta Chiaraluce, la Lady Preferenze di CasaPound che ad Ostia ha piazzato un 9% e un consigliere, Luca Marsella, compagno della Chiaraluce.

 

Ma che ci fanno in quel posto due come Carelli e Zevi?

Andrea Tobia Zevi, 34enne romano, colto e brillante, nipote di Tullia Zevi, Dynasty ebraica sempre di sinistra, sorella giornalista assai affascinante, Nathania, coniugata con David Parenzo, ha lavorato in questi anni nello staff di Paolo Gentiloni. Tra gennaio 2015 e dicembre 2016 è stato Consigliere del Ministro degli Affari esteri per i Diritti umani e la Cooperazione internazionale. E’ presidente dell'Associazione di cultura ebraica Hans Jonas e dell'associazione 'Roma! Puoi dirlo forte'. Nella corsa al collegio del litorale sarà sostenuto dalla comunità ebraica romana e dal Partito Democratico di Fiumicino, zona in cui è forte.

emilio carelli luigi di maio emilio carelli luigi di maio

 

Emilio Carelli del Movimento 5 Stelle, nuova versione Di Maio Style, è rapidamente diventato una delle punte di diamante. Ex direttore di Sky Tg24, prima a Mediaset, ostenta sicurezza "La mia candidatura per il Movimento 5 Stelle è arrivata in modo molto naturale nasce da un rapporto professionale e istituzionale instaurato per Sky Tg24. All'inizio avevo solo rapporti istituzionali con loro. Prima con Davide Casaleggio e con suo padre, poi ho conosciuto diversi militanti, poi sono stato a Rimini alla manifestazione Italia 5 Stelle che ha designato Di Maio. Il rapporto umano si è così consolidato".

 

Precisa: “Sarò candidato senza il paracadute del proporzionale. Il Movimento 5 Stelle sta crescendo e vedo che anche l'atteggiamento dei giornalisti è cambiato".

 

Magari è cambiato soprattutto l'atteggiamento dei 5Stelle rispetto ai giornalisti, chi può dimenticare le intemerate cannibalesche di Beppe Grillo...Tutto perdonato? Intanto Carelli versus Zevi, non date niente per scontato, si accettano scommesse.

 

 

GIORNALISTI ROSICONI, ARRIVA METALLI

 

 

Fatti i debiti calcoli, il numero di giornalisti candidati nelle varie liste non è poi così rilevante, vuoi mettere con altre categorie come gli avvocati? Eppure si è scatenata la solita polemica trasversale da sinistra a destra di giornalisti rosiconi con i colleghi che hanno fatto la scelta della politica.

leonardo metalli leonardo metalli

 

 Come se non fosse chiaro che il problema non è che uno lasci il giornalismo per entrare in politica, ma che quando lascia la politica non dovrebbe tornare a fare il giornalista. Un po' come per i magistrati, no?

 

Con buona pace dei rosiconi, che si prodigano su Facebook e twitter, un giornalista, anzi il giornalista più Pop possibile, si candida anche all'estero, in Nord America con il Maie, un movimento civico semisconosciuto qui, ma che i deputati eletti all'estero già li porta.

 

Leonardo Metalli, Rai tg1, esperto di cultura e spettacoli, storico pupillo di Renzo Arbore, estroso, musicista, maniaco del web, dove ha fondato con Cesare Rascel, figlio di Renato, un sito per promuovere l'Italia all'estero che si chiama “mad for Italy”’, il pallino per l'America l’ha sempre avuto, ma è diventato un'ossessione da quando tre anni fa ha sposato Marisa May figlia del mitico Tony May, patron del San Domenico e prima del Rainbow Room, un'icona tra gli italo americani vip e tra gli italiani che vanno a New York.

 

 Metalli si sta preparando la campagna a modo suo, con sponsor e testimonial come Tony Renis, Vittorio Grigolo, Gigi D'alessio, Sebastiano Somma. Stay tuned.

 

 

 

 

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