IL MATTINO HA IL CONDONO IN BOCCA – ENNESIMO SCONTRO NELLA MAGGIORANZA PER IL DECRETO SBLOCCA CANTIERI, CHE ORA RISCHIA DI SALTARE PER IL VETO DELLA LEGA. SALVINI NON LO VUOLE VOTARE E IL VERTICE NOTTURNO SI È CONCLUSO SENZA UN ACCORDO – SALTA IL CONDONO (PARDON, LA “RIGENERAZIONE URBANA”) PER GLI EDIFICI RISALENTI A PRIMA DEL 1977, MA ALLA FINE UN ACCORDO SI TROVERÀ. TRA DICIOTTI E SFIDUCIA A TONINELLI MEGLIO FAR FINTA DI ESSERE COMPATTI

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Amedeo La Mattina per “la Stampa”

 

una torta a forma di ponte morandi giuseppe conte una torta a forma di ponte morandi giuseppe conte

Il decreto Sblocca-cantieri rischia di saltare, di non essere approvato. Tra Lega e 5 Stelle non c' è ancora un accordo. Ieri l' incontro chiarificatore tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini non c' è stato. Ci potrebbe essere stamane prima del Consiglio dei ministri. «Ma per il momento, così com' è il provvedimento noi non lo votiamo», sostiene il leader leghista. Sarà però difficile che si arrivi ad uno scontro e si rinvii ancora perchè siamo alla vigilia di due appuntamenti parlamentari molto delicati: oggi al Senato si vota sull' autorizzazione a procedere a carico di Salvini per il caso Diciotti (oltre alla fiducia sul Decretone che contiene quota 100 e Reddito di cittadinanza) e domani il voto sulla sfiducia a Toninelli. La maggioranza deve apparire ed essere compatta, eppure sul provvedimento un' intesa non c' è.

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE

 

«Non ne so nulla del testo, ieri ci siamo lasciati senza un accordo, non so cosa arrivi al Consiglio dei ministri». Il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi sta entrando a Palazzo Chigi per una serie di incontri, dopo il vertice durato più di tre ore di lunedì sera a Palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte ha cercato di far accettare ai leghisti il testo preparato dai ministri 5 Stelle dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture Luigi Di Maio e Danilo Toninelli. Un testo del quale fino a quel vertice gli uomini di Matteo Salvini non erano al corrente.

 

giuseppe conte 4 giuseppe conte 4

Quando si sono seduti attorno al tavolo il viceministro e il sottosegretario del Carroccio Edoardo Rixi e Armando Siri hanno cominciato a sollevare una serie di perplessità. Soprattutto perché mancava e manca ancora una lista precisa di cantieri da aprire. I leghisti volevano inserire la possibilità di mettere in regola le irregolarità per gli edifici risalenti a prima del 1977, chiamandola «rigenerazione urbana». Ma i grillini, mentre si discuteva a Palazzo Chigi, hanno fatto trapelare una velina accusando gli alleati di volere una sanatoria, anzi di averla messa nel testo del decreto, prontamente tolta da Toninelli e Di Maio.

 

ARMANDO SIRI GIUSEPPE CONTE ARMANDO SIRI GIUSEPPE CONTE

«Cosa non vera», spiegano i leghisti, «nel testo non c' era nulla di tutto di questo per questo nella bozza pubblicata non c' è nulla: non c' è mai stata per il semplice fatto che il testo era e rimane quello di Toninelli e di Di Maio». Ecco il punto. Matteo Salvini e il suo partito non si riconoscono nel decreto che oggi alle 14 approderà al Consiglio dei ministri. «Al momento - spiega Siri - non c' è un testo condiviso». E questo nonostante che sia il presidente del Consiglio Conte sia il vicepremier grillino Di Maio dicano che non ci sono problemi.

edoardo rixi 3 edoardo rixi 3

 

«Lo sblocca-cantieri approderà come previsto in Consiglio dei ministri: è tutto confermato», ha detto il premier. E Di Maio ha chiarito che «il problema dei condoni non esiste». «Mi risulta che anche la Lega sia contraria. Nello sblocca cantieri non ci sarà nessun condono e allo stesso tempo non ci sarà nessuna liberalizzazione dei subappalti e faceva bene il presidente Cantone a manifestare perplessità».

 

Ecco un altro problema non risolto, quello della liberalizzazione dei subappalti su cui puntava il Carroccio. Così come non c' è nulla sul supercommissario unico per coordinare tutti i lavori da avviare.

 

GIUSEPPE CONTE CON IL CASCO GIUSEPPE CONTE CON IL CASCO

Ci saranno invece uno o due commissari, uno sicuramente per la Sicilia che servirà a utilizzare i fondi che erano in capo alle province e non sono stati spesi. L' altro potrebbe servire per alcune opera in Campania. Inoltre i leghisti lamentano che nel testo non ci sono le grandi opere. Anzi, non c' è proprio l' elenco delle opere come dicevamo. «Così com' è - sostengono in casa del Carroccio - il decreto è quasi una scatola vuota».

matteo salvini 1 matteo salvini 1

 

Molto probabilmente tutto sia aggiusterà nelle prossime ore, prima del Consiglio dei ministri con un colloquio a quattr' occhi tra Salvini e Di maio nella stanza del premier. Sono troppi i fronti aperti nella maggioranza gialloverde e con i voti sul vicepremier leghista e su Toninelli che incombono in Parlamento è meglio non fare scherzi.

matteo salvini 2 matteo salvini 2 Tav - Salvini Di Maio Tav - Salvini Di Maio

 

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