LA MELONI NON E’ NEANCHE E’ ARRIVATA A PALAZZO CHIGI CHE IL COGNATO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, CAPOGRUPPO USCENTE DI FRATELLI D’ITALIA, FA DI TUTTO PER CREARLE PROBLEMI – PRIMA ANNUNCIA DI VOLER CAMBIARE LA COSTITUZIONE, POI PROPONE UNA RIFORMA PRESIDENZIALISTA E UNA "RIVISITAZIONE" DELLA NORMA CHE LIMITA LA SOVRANITÀ DEL DIRITTO COMUNITARIO SU QUELLO NAZIONALE – MA LA CHICCA E’ SUL PNRR: “SI PUO’ MODIFICARE” (COME NO? A BRUXELLES NON ASPETTANO ALTRO…) - AVVISATE CONTE CHE AVEVA MINACCIATO "LA GUERRA CIVILE" IN CASO DI CANCELLAZIONE DEL REDDITO: FRATELLI D'ITALIA VUOLE ABOLIRLO 

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Emanuele Lauria per repubblica.it

 

 

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È l'uomo delle riforme della destra. Francesco Lollobrigida, capogruppo uscente di Fratelli d'Italia alla Camera, sta costruendo un dossier sulle proposte di modifica della Carta presentate dagli altri partiti. E intanto, in questa intervista, anticipa come il partito di Giorgia Meloni vuole cambiare la Costituzione. "Senza stravolgerla - dice - e con la collaborazione di tutti". Ma non escludendo una "rivisitazione" della norma che limita la sovranità del diritto comunitario su quello nazionale.

 

 

Lei ha detto: "La Carta è bella ma ha anche 70 anni". Qualcuno l'ha letta già come una prova di forza.

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"Il mio ragionamento è più articolato. Persino fra i padri costituenti ci fu un dibattito su come scrivere i principi del nostro ordinamento: si veniva da una dittatura e da una guerra sanguinosa. Il mondo era diviso in due blocchi, c'era chi voleva prendere le distanze dall'Urss e chi non troppo. Nessuno vuole stravolgere la Costituzione, non intendiamo toccare i valori fondanti contenuti nella prima parte. Non siamo i primi a chiedere che altre norme vengano riviste: basti pensare al titolo V o alla riforma di Renzi bocciata dal referendum. Noi crediamo che occorra una rivisitazione. A partire dal presidenzialismo".

 

Elezione diretta del Capo dello Stato o del premier?

"Serve una norma che dia stabilità, efficienza, potere di scelta ai cittadini. E stavolta bisogna fare presto: non vogliamo ripetere l'esperienza del gennaio scorso, quando Mattarella fu costretto al bis per l'incapacità di decisione dei partiti".

 

Non avete conquistato la maggioranza dei due terzi. Sarete comunque costretti a confrontarvi con gli altri partiti.

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"Avevamo detto che volevamo farlo anche prima del voto. Una costituente, una bicamerale, si può trovare la formula. Basta che raggiungiamo l'obiettivo. Nella bicamerale di D'Alema, se non ricordo male, anche due esponenti dei Ds, fra cui Valdo Spini, votarono a favore del presidenzialismo. Mi sembra che una parte dell'opposizione - Renzi - sia favorevole al dialogo sulle riforme".

 

Nell'opposizione sarà il Terzo polo il vostro interlocutore privilegiato?

"Su alcuni aspetti è possibile. Ma non dimentichiamo che persino coi 5S abbiamo avuto convergenze, ad esempio sul taglio ai costi".

 

Quali altre riforme avete in cantiere?

"Vogliamo rafforzare il principio della sussidarietà, serve che i sindaci - elementi di prossimità con i cittadini - abbiano più poteri. E rivedere le Province: dopo la riforma Delrio sono creature ibride, restituiamo agli elettori la possibilità di scegliere i vertici. Oggi i presidenti nascono da intrugli fatti dai partiti. E la norma su Roma Capitale: occorre dare più competenze all'assemblea capitolina su materie come energia e rifiuti. Ripeto, cerchiamo la collaborazione di tutti. Ma senza pregiudiziali".

 

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C'è poi il tema più delicato, quello della sovranità del diritto europeo. Un vostro ddl, presentato all'inizio della scorsa legislatura, subordina i Trattati e gli altri atti dell'Ue alla Costituzione italiana. Lo riproporrete?

"Il principio della sovranità del diritto comunitario su quello nazionale è oggetto di dibattito anche in altri Paesi. In Germania la Corte costituzionale ha affermato che, fra i due sistemi normativi, prevale sempre quello che più tutela la popolazione tedesca. È un concetto che dovrebbe essere oggetto di riflessione. Sì, la sovranità del diritto Ue va rivista: discutiamone. Anche perché nessuno pensa più, alla luce degli ultimi eventi, che l'Europa sia perfetta".

 

Cosa pensa dei timori delle cancellerie europee sulla destra al governo in Italia?

"Non credo che dobbiamo dare prova del nostro atlantismo, della collocazione occidentale, la nostra condanna all'invasione ucraina della Russia è stata più ferma rispetto a quella di tanti altri. Poi, non facciamo mistero che sia la Nato che l'Ue abbiano bisogno di riforme".

 

Farete asse con i Paesi di Visegrad?

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"Faremo asse con chi può aiutarci a tutelare i nostri interessi. Noi non abbiamo un'idea elitaria dell'Ue, pensiamo a un'Italia che, su singoli dossier, si confronti con Paesi diversi: con la Polonia, che ha un modello di accoglienza dei rifugiati ucraini da imitare, come con la Francia sul patto di stabilità".

 

Lecito avere paura di un arretramento sul piano dei diritti? In un post Arianna Meloni, sua moglie, si sente di precisare che Fdi non ha alcuna intenzione di abolire la 194 sull'aborto.

"Noi siamo i più grandi difensori della legge 194, perché ne vogliamo l'applicazione piena. Anche nella parte che dà il diritto alle donne di non abortire, se questa scelta è dettata da condizioni particolari, come quelle economiche".

 

LOLLOBRIGIDA

Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per il Messaggero

Onorevole Francesco Lollobrigida facciamo un salto in avanti: fine ottobre, governo formato, quali sono le prime 3 misure?

«Dobbiamo prima capire che disponibilità c'è nella manovra finanziaria ma esistono delle contingenze, come l'emergenza bollette che sono prioritarie. Il primo cdm spero partirà da qui».

 

E il reddito di cittadinanza?

«Ragioneremo con gli alleati sulle tempistiche per non impattare le sacche di disagio che si sono create. Senza dubbio si andrà verso l'abolizione, dando sostegni adeguati a chi non può lavorare».

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