MENTRE GLI STANNO SMONTANDO BANKITALIA DA SOTTO IL SEDERE, VISCO PARLA A VENEZIA ALLA FESTA DEL 'FOGLIO': ''LO SPREAD VOLA CON LA PAURA, È SBAGLIATO PAVENTARE L'USCITA DALL'UE'' - ALTRE BACCHETTATE DALLA COMMISSARIA VESTAGER: ''L'ITALIA CREDE DA SOLA DI AVER CAPITO TUTTO. È UN' IDEA VECCHIA. I LIBRI DI STORIA SONO PIENI DI ESEMPI COSÌ. CIÒ CHE FA PENSARE È CHE I CITTADINI CI CREDANO E LI VOTINO''. IL SOLITO PROBLEMA: È LA GENTE CHE VOTA MALE… (NB: IL PARTITO DELLA VESTAGER VELEGGIA TRA IL 5 E L'8% IN DANIMARCA)

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1. VISCO "LO SPREAD VOLA CON LA PAURA SBAGLIATO MINACCIARE L' USCITA DALL' UE"

Fabio Poletti per ''La Stampa''

 

IGNAZIO VISCO FABIO PANETTA

Facile dire «Non avere paura del futuro». Alla seconda Tech Fest de Il Foglio, duecento persone imbullonate per un giorno intero nella magica cornice della Scuola Grande della Misericordia al Ghetto, di «paura» se ne è sentito parlare tanto, soprattutto del presente. Il governo è sull' orlo di una crisi di nervi, lo spread è sulle montagne russe, il tasso di crescita è poco più di niente e adesso c' è la prova muscolare del premier Giuseppe Conte contro l' Europa per evitare le procedure di infrazione.

 

Un quadro sufficiente al governatore di Bankitalia Ignazio Visco per lanciare un avvertimento diretto al governo: «Se si alimenta la paura che la politica sia quella di distaccarsi dall' Europa allora i mercati si assicurano contro questo rischi. Se si percepisce che l' economia non cresce c' è il dubbio che il debito non ti sia ripagato. Se nell' emissione di titoli pubblici paghiamo più di quanto non si paghi in Germania o in Spagna allora questo si traslerà anche al settore privato, dalle banche alle imprese.

Questo trasferimento rallenta la crescita dell' economia».

 

Anche incalzato dal direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa, Ignazio Visco usa toni pacati, parole a modo e non chiama nessuno per nome: «Credo che il dubbio che il debito pubblico non sia ripagato sia zero, ma credo anche che il rischio sia percepito comunque nei mercati. La fiducia è la capacità di rispettare gli obiettivi e di non cambiarli continuamente. Ci vuole una politica stabile. La cosa peggiore, oltre a come ci si esprime a livello politico, è quello di non saper guardare avanti. Le opportunità ci sono, basta saper investire».

vestager 3

 

Alla fine il quadro è quello che è. È vero che in Italia il tasso di disoccupazione in Italia è al 10% contro il 2 in Giappone e il 3 negli Usa. Ma a garantire la stabilità ci pensano i conti degli italiani, cittadini o imprese. Con un raffronto con l' Europa che si fa vincente. Il debito pubblico delle famiglie in Italia viaggia attorno al 40%, la media europea è 60%. Quello delle imprese è 70%, in Europa si vola oltre il 110%.

 

Tutto questo ovviamente non basta. Il Governatore dribbla i giornalisti, niente a margine, niente domande che potrebbero imbarazzare. Però il dito della piaga ce lo infila tutto. E alla festa Tech fa i conti di quanto sia poco tech il nostro Paese: «Abbiamo solo il 5 per cento del pil che proviene da settori digitalizzati, in Germania è l' 8 per cento. Se non ci attrezziamo il futuro non sarà facile. Nel resto del mondo l' adeguamento è stato rapido. I robot lavorano con noi e per noi. Scompariranno alcune professioni, ma se ne creeranno di nuove. Ma ci sono rischi di concentrazione tecnologica che possono portare a una distribuzione del reddito molto squilibrata».

 

Altre bacchettate all' Italia arrivano dalla commissaria Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager, qui a Venezia con un videomessaggio: «L' Italia crede da sola di aver capito tutto. Non è affatto nuovo che qualcuno dica: "Tutti gli altri non hanno capito niente, io ho capito tutto e ho qui la soluzione miracolosa". È un' idea vecchia. Non molto innovativa. I libri di storia sono pieni di esempi così. Ciò che deve far pensare è che i cittadini credano a queste storie e dicano: "Voglio votare per lui"».

Vestager

 

Mario Monti, senatore, ex premier e commissario Ue, qui a Venezia svicola davanti alla domanda sul braccio di ferro con la Ue di Giuseppe Conte: «Non voglio dire niente con il paziente ancora sul tavolo operatorio a cuore aperto. Io non so se ci sarà una procedura d' infrazione contro l' Italia ma già da questo si vede che non abbiamo alleati in Europa.

Questo governo si disinteressa del futuro e lascia l' Italia sempre più sola».

 

 

2. CASTELLI, BANKITALIA E CDP? NON RUBIAMO NIENTE A NESSUNO

 (ANSA) - "Non rubiamo niente a nessuno. Sono dividendi dello Stato e noi siamo azionisti. Quanto alla Banca d'Italia, diciamo da sempre che quei soldi devono essere messi a disposizione: se gli altri non lo facevano per lasciarli non so a quali scopi, sbagliavano". Risponde così la viceministra all' Economia del M5s Laura Castelli, intervistata da Repubblica, ad una domanda sulle questioni riguardanti il dividendo straordinario di Cassa depositi e prestiti e Bankitalia.

 

MASSIMO GARAVAGLIA LAURA CASTELLI

 Secondo Castelli, la procedura di infrazione della commissione europea contro l'Italia è "superabile", i "numeri reali" dell'assestamento di bilancio basteranno a fermarla. E, aggiunge, che con la Lega si troverà un punto di caduta su tutto quel che divide: pace fiscale, flat tax, minibot. Quanto alla Tav, "al governo ho imparato che non è tutto bianco o nero", afferma.

 

Alla domanda su quali garanzie possiamo dare alla Commissione europea per evitare la procedura di infrazione, Castelli risponde che "il governo sta facendo di tutto per rispettare e regole. I dati reali sono più puntuali delle previsioni Ue, e sono positivi. Nel primo trimestre 2019 abbiamo 5 miliardi in più di entrate", grazie alla "fatturazione elettronica", "sta dando ottimi risultati: 1,8 miliardi di euro. Come la lotta all'evasione: l'operazione conclusa contro una grande casa di moda ha portato 1,3 miliardi".

laura castelli