NELL’INFERNET DELLA POLITICA: È TORNATO L’HACKER DI “ROUSSEAU”, LA PIATTAFORMA DEI 5 STELLE - PUBBLICATI I NUMERI DI ALCUNI DEI DONATORI - L'AUTORE È SEMPRE ‘ROGUE0’, IL PIRATA CHE LO SCORSO ANNO AVEVA 'BUCATO' IL SISTEMA OPERATIVO DEI CINQUESTELLE - PER CASALEGGIO JR “ROUSSEAU NON È UNA MODA PASSEGGERA. LA DEMOCRAZIA DIRETTA E PARTECIPATA È IL FUTURO”

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rousseau

Martina Pennisi per www.corriere.it

 

Rogue0 è tornato. L’hacker che nell’estate del 2017 si è intrufolato nella piattaforma Rousseau ha colpito nuovamente il Movimento 5 Stelle. Mercoledì sera ha pubblicato due tweet contenenti dati del database di Rousseau, fra i quali nomi, cognomi e indirizzi email di sette donatori. Ci sono anche gli importi: poche decine di euro.

 

casaleggio

Contattata dal Corriere della Sera, una delle persone della lista conferma di aver effettuato una donazione nella data indicata: «Non sapevo della pubblicazione delle informazioni da parte dell’hacker, ma sono cose che possono accadere. Diciamo che lo si mette in conto. Per me la diffusione di questi dati non è un problema, continuerò a usare Rousseau», dichiara.

 

La comunicazione dell’attacco è arrivata a poche ore dal voto — previsto oggi dalle 10 e 20.30 — anche sulle proposte sull’accesso a Internet e la cittadinanza digitale. Solo tre giorni fa, inoltre, Davide Casaelggio aveva scritto sul blog delle Stelle che «Rousseau non è una moda passeggera. La democrazia diretta e partecipata è il futuro».

 

Come spiega al Corriere il debunker ed ex Casaleggio Associati David Puente, «non è escluso che Rogue0 abbia scaricato l’intero database di Rousseu». «Vediamo cosa accadrà nelle prossime ore», prosegue sottolineando come il dato più importante al momento sia «l’accesso a contenuti nuovi». Come scrive sul suo blog, infatti, «ci sono due tabelle che fanno intendere che siano dati recenti e non dell’anno scorso, ossia “rsu_academy_proponi_corso” e “rsu_candidati_2018».

 

PIATTAFORMA ROUSSEAU

Rousseau non sarebbe quindi stato messo in sicurezza anche dopo le sollecitazioni del Garante per la privacy. Secondo quanto previsto dal regolamento europeo per la protezione dei dati personali, in vigore da maggio e recepito in Italia con il decreto in vigore dal 19 settembre, «quello che sembra a tutti effetti un data breach (accesso e divulgazione di dati sensibili, ndr) va notificato ai titolari dei dati e al Garante senza ingiustificato ritardo e nell’arco delle prossime 72 ore», spiega l’avvocato Ernesto Belisario.

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