NON CE L’HA FATTA MAURIZIO LUPI A SBRANARE MAURO MORETTI (RICONFERMA ALLE FS) – INVITO PD A INVITALIA: INNOCENTI E ARCURI NON HANNO I REQUISITI

Ferrovie, Anas, Invitalia. Si va verso la conferma dei vertici attuali. Il clima politico in costante fibrillazione di questi giorni, con il Pdl e il Pd sulle barricate, sembra aver suggerito all’azionista, il ministero del Tesoro, di non sollevare ulteriori polemiche…

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1. MORETTI VERSO LA RICONFERMA - LE MOSSE SU ANAS E INVITALIA
Antonella Baccaro per "Il Corriere della Sera"

MAURIZIO LUPIMAURIZIO LUPI

Ferrovie, Anas, Invitalia. Si va verso la conferma dei vertici attuali. Il clima politico in costante fibrillazione di questi giorni, con il Pdl e il Pd sulle barricate, sembra aver suggerito all'azionista, il ministero del Tesoro, di non sollevare ulteriori polemiche nella maggioranza con eventuali ricambi sulle poltrone più appetibili delle aziende pubbliche.

Così stamane il dicastero guidato da Fabrizio Saccomanni dovrebbe comunicare la conferma per la terza volta di Mauro Moretti nel ruolo di amministratore delegato di Ferrovie, e di Lamberto Cardia quale presidente, per la seconda volta. Tira aria di permanenza anche per l'amministratore unico dell'Anas, Pietro Ciucci.

MAURIZIO LUPIMAURIZIO LUPI

Ha sollevato polemiche in questi giorni l'ipotesi di non modificare gli attuali vertici di Invitalia: Domenico Arcuri, amministratore delegato, e Giancarlo Innocenzi, presidente. I deputati del Partito democratico, Ernesto Magorno e David Ermini, hanno chiesto al Tesoro che «le nuove nomine rispondano rigorosamente ai criteri individuati dalla direttiva del ministero dell'Economia, senza alcuna eccezione». I due deputati rilevano in particolare che «se si procedesse alla conferma degli attuali vertici, la presidenza verrebbe affidata a un ex parlamentare mentre la direttiva del ministero vieta la nomina di parlamentari».

MAURO MORETTI CON UN CANEMAURO MORETTI CON UN CANE

Per tutti i manager ci sarà da tenere conto delle nuove regole sugli emolumenti, appena approvate in Parlamento nel decreto Fare, che dettano un taglio del 25% per i manager delle aziende quotate, equiparate e per le controllate da queste e un tetto di 300 mila euro per le altre. Un taglio che non va a gravare soltanto sulla retribuzione di base ma anche su quella accessoria. La normativa vale per tutti gli organi in rinnovo dopo la sua entrata in vigore.


2. INVITALIA, LARGHE INTESE AL VERTICE - INTERROGAZIONE DEL PD: INNOCENTI E ARCURI NON HANNO I REQUISITI PER QUEI POSTI
Ferruccio Sansa e Davide Vecchi per "il Fatto Quotidiano"

MAURO MORETTI PRESENTA IL TRENO AL MEETING DI CLMAURO MORETTI PRESENTA IL TRENO AL MEETING DI CL

Giancarlo Innocenzi e Domenico Arcuri, presidente e amministratore delegato di Invitalia, oggi dovrebbero essere confermati alla guida della partecipata del ministero del-l'Economia con la benedizione del premier, Enrico Letta, e del titolare del Mef, Fabrizio Saccomanni. Eppure né Innocenzi né Arcuri avrebbero i requisiti necessari in base a una recente direttiva di via XX Settembre che vieta la nomina di ex parlamentari alla guida di partecipate statali. La conferma di Arcuri non rispetterebbe il tetto di 300mila euro per i manager statali reintrodotto dal Senato: gli emolumenti dell'ad ammonterebbero a oltre 800mila euro e dovrebbe dunque essere decurtati di mezzo milione. Oggi, dopo tre rinvii, si riunisce l'assemblea per il rinnovo del Cda. I nomi sul tavolo sono quelli di Innocenzi e di Arcuri.

MASSIMO DALEMA E MAURO MORETTIMASSIMO DALEMA E MAURO MORETTI

Già mercoledì i deputati del Pd Ernesto Magorno e David Ermini hanno annunciato una interrogazione a Saccomanni per sapere "se per il rinnovo dei vertici di Invitalia si stia procedendo senza tenere conto delle regole imposte a tutte le partecipate statali. Se si procedesse alla conferma degli attuali vertici , tra l'altro, la presidenza verrebbe affidata ad un ex parlamentare mentre la direttiva del Ministero vieta la nomina di parlamentari".

GIANCARLO INNOCENZIGIANCARLO INNOCENZI

Invitalia è una società semisconosciuta ma ambitissima . Perché sono in ballo poltrone. E soprattutto perché da qui passano centinaia di milioni di euro. Una delle galline dalle uova d'oro è la controllata Italia Navigando che si occupa della realizzazione di decine di porticcioli turistici in Italia. Diciannove per l'esattezza. Un affare che sfiora il miliardo.

Italia Navigando era tra le società indicate per realizzare il mega approdo di Fiumicino, proprio con Francesco Bellavista Caltagirone (arrestato nel-l'inchiesta ligure sul porto di Imperia). Un megaprogetto che aveva goduto di un appoggio bipartisan: alla posa della prima pietra si fanno notare con dichiarazioni entusiastiche Gianni Letta, gli allora ministro Altero Matteoli, vice presidente del Lazio Esterino Montino e il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

Pietro CiucciPietro Ciucci

Italia Navigando di sicuro è una società che pare saper navigare bene nel mare tempestoso della politica. Durante la parentesi berlusconiana che va dal 2001 al 2006, sul ponte di comando sale Claudio Gorelli, segretario di Gianni Letta. Arrivato il centrosinistra Gorelli è sostituito da Ernesto Abaterusso, ex deputato Ds pugliese. Intanto la gestione di molti approdi va alla Marine Italia di proprietà al 50% di Marina Manage, società di famiglia di Alfredo Sandri, onorevole Ds-Ulivo fino al 2006.

A Invitalia Arcuri arriva su nomina di Prodi. E va detto che ha ridotto le controllate dalle oltre 300 con un esercito di 492 amministratori alle attuali 5. Indicato come "fedele a Scajola" nelle intercettazioni allegate al-l'inchiesta sul porto di Imperia, Arcuri è in realtà vicino a Massimo D'Alema. Un legame che gli è stato "rinfacciato" da chi ricorda altri nomi di politici che si sono affacciati nell'universo Invitalia.

FABRIZIO SACCOMANNIFABRIZIO SACCOMANNI

Se arcuri arriva dal centrosinistra, Innocenzi, a conferma della spartizione imposta dalla politica, è "figlio" del berlusconismo della prima ora. Dirigente Mediaset, direttore dei servizi giornalistici delle tre reti di Segrate e poi amministratore delegato della Titanus e di Odeon Tv, Innocenzi arriva a Montecitorio nel 1994 sotto la bandiera di Forza Italia.

LAMBERTO CARDIALAMBERTO CARDIA

Non rieletto nel 1996, nel 2001 è nominato sottosegretario alle Comunicazioni nel secondo governo Berlusconi, dove è rimasto fino al 2005 ideando e lanciando il digitale terrestre. Componente della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni si dimise nel 2010 perché coinvolto nell'inchiesta Rai Agcom della procura di Trani insieme a Mauro Masi e Silvio Berlusconi. Ammise di aver subìto pressioni da parte dell'allora premier per cacciare Michele Santoro dalla Rai. L'uomo adatto per guidare una controllata dello Stato.

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