Peter Moore per \"Men\'s Health\"
Cover MH«Okay, dimmi tutto». Barack Obama è seduto dall\'altra parte della scrivania sull\'o-force one, l\'aereo che usa per la sua campagna elettorale,e si sporge verso di me con uno sguardo che dice \"cominciamo\". E io:«Ma non è troppo magro per fare il presidente degli Stati Uniti?». È il 4 agosto 2008, 47° compleanno del candidato democratico alla poltrona più alta, ma nessuno sta preparando i cappellini di carta per la festa.
La tensione elettorale cresce ogni giorno e il mood non è esattamente da coriandoli e stelle filanti. Il punto di partenza della nostra intervista è il monito, fatto a Obama da più parti,che il suo rifiuto di mangiare schifezze durante la campagna elettorale potrebbe togliergli chance presso l\'elettorato dei fast-food. E la sua magrezza, la forma fisica e il portamento lo allontanerebbero ulteriormente dall\'elettorato sovrappeso.
L\'accusa comune di televisioni e stampa: l\'uomo medio non ha 90 minuti al giorno da passare in palestra. Ma il senatore non abbocca all\'amo: «Beh, magari riuscissi ad allenarmi per 90 minuti!», commenta a Men\'s Health.«In genere devo fare il mio training prima che la giornata inizi, e devo sempre scegliere se dormire o fare ginnastica. Riesco a fare circa tre quarti d\'ora, 6 volte alla settimana. Alterno:un giorno faccio pesi,l\'altro attività cardiovascolare».E il luogo comune che identifica l\'essere in forma con l\'elitarismo? «Non credo sia ciò che pensa la maggior parte della gente. Sono soltanto discorsi di politici saccenti alla ricerca di un pretesto per parlare.
Barack Obama and familyUna delle strategie tipiche della politica è prendere un punto di forza dell\'avversario e cercare di trasformarlo in un punto debole».Se i detrattori vogliono attaccare i punti di forza di Obama,hanno a disposizione un bell\'elenco, in effetti. Anche i sostenitori più accaniti di John McCain (il candidato repubblicano che gli contende la presidenza) devono riconoscere tre cose: Obama è riuscito a lanciarsi come un missile verso un potere immenso, che vinca o no; Obama è a capo di una organizzazione politica innovativa che ha galvanizzato milioni di persone e raccolto ancor più milioni di dollari; Obama, nonostante gli impegni politici, è riuscito a rimanere in forma sempre e comunque.
La vita di chiunque è, o dovrebbe essere, una sorta di campagna elettorale: per chiarire ciò che si pensa sulle grandi questioni, per reclutare \"alleati\", per imparare ad affrontare i rischi giusti e per bilanciare la tua vita lavorativa e domestica in modo da migliorare entrambe. No,il fitness non è elitario: semmai è una chiave per il successo. Se vuoi davvero riuscire nel lavoro e nelle relazioni personali e sociali, devi proprio trovare il tempo di prenderti cura anche del tuo corpo.
Barack ObamaPer questo Obama si allena 45 minuti ogni mattina. Anche oggi che è il suo compleanno. Un compleanno molto particolare,non c\'è che dire. Obama era pronto a tenere un discorso sulla politica energetica a Lansing, nel Michigan, ma non appena è salito sul palco ha capito che la folla adorante aveva in mente ben altro: le 2.000 persone presenti hanno intonato un sontuoso Happy Birthday to You! La cosa curiosa è che proprio quando è arrivato il momento di nominare lui, il festeggiato, la folla è stranamente ammutolita, non sapendo bene come definirlo. Dalla loro bocca non è uscito nulla: Happy birthday... \"Mr. Punto Interrogativo\".
È giusto così:nonostante i riflettori dei media siano puntati su Obama fin dal suo storico discorso alla Convention democratica del 2004, ci stiamo ancora ponendo domande come Chi è? Che cosa pensa? Da dove viene? E che cosa ha da insegnarmi?
LEZIONE 1: ANCHE SE TUO PADRE NON È STATO IL MIGLIORE, DA LUI PUOI SEMPRE IMPARARE.
La storia della vita di Barack Obama, a partire da quando suo padre se ne andò di casa quando aveva 2 anni,è segnata da abbandono, sradicamento e guarigione (che può avvenire solo se riesci a venire a patti con le prime due esperienze).Come chiarisce la sua autobiografia I sogni di mio padre (ed. Nutrimenti, euro 18), Obama era poco più che ventenne quando volle capire esattamente che cosa significasse quell\'addio.
Durante l\'intervista, gli ricordo il complesso rapporto tra Bush padre e Bush figlio. Quel suo papà assente potrebbe avere un impatto su una eventuale presidenza Obama? «Mi piacerebbe pensare che quasi tutte le questioni relative a mio padre siano ormai risolte», risponde. «In parte, è per questo che ho scritto la mia autobiografia: per capire lui e la sua tragedia personale. Non è stato una presenza nella mia vita,ma un\'idea con la quale ho dovuto lottare a lungo. Qualcuno una volta ha detto che ogni uomo vive cercando di essere all\'altezza delle aspettative del padre, oppure cercando di compensarne gli errori. Io sono sicuro di aver fatto entrambe le cose.
Barack ObamaMa solo intorno ai 30 anni ho capito che cosa avesse significato davvero la sua assenza. In parte, credo che sia questo ad aver fatto di me un padre abbastanza buono. E non c\'è dubbio che abbia contribuito a stimolarmi nella vita. Forse oggi non sarei qui, se non fosse stato per quell\'assenza, che mi ha pungolato quando ero piccolo. Ma non penso che avrebbe molto impatto sulle mie decisioni come presidente».
LEZIONE 2: FAI SENTIRE LA TUA PRESENZA IN FAMIGLIA ANCHE QUANDO NON CI SEI.
Mi ero chiesto se sua moglie Michelle e le due figlie,Malia e Sasha, avrebbero festeggiato con lui il suo compleanno. Ma anziché con la famiglia, Obama è salito sull\'aereo con gli agenti dei servizi segreti e del suo staff. Anche lui è un padre un po\' assente, allora? «Abbiamo festeggiato il mio compleanno ieri», spiega. «Riusciamo a fare tutto, anche se non sempre nella data giusta. Ieri sono stato seduto su una sdraio nel giardino di amici, a guardare le mie figlie e Michelle che ballavano. Uno dei momenti più belli degli ultimi tempi. Non ho mai perso le cose importanti, come un saggio di danza delle mie figlie, e neppure un consiglio di classe a scuola. Ma altro purtroppo sì.
Si è costretti a scendere a compromessi, qualche volta, a fare dei sacrifici. Mi piacerebbe dire, a riguardo del tempo passato in famiglia, che la qualità sostituisca la quantità, ma qualche volta non è così. Molti dei momenti più belli della vita famigliare accadono per caso, spontaneamente. Se si dedica meno tempo ai propri cari, questi momenti si riducono. Quello che sono riuscito a fare è stato creare uno spazio di vita normale per le mie figlie. Michelle è stata fantastica in questo. E alla fine sono riuscito a trasmettergli il mio amore e la mia attenzione incondizionata».
Barack ObamaLEZIONE 3:TIENI FEDE ALLE PROMESSE. ALLE PICCOLE COME ALLE GRANDI.
La vita di un bambino cambia, sotto i riflettori di una campagna elettorale. Il senatore ricorda che le sue figlie erano molto piccole (5 e 8 anni) quando ha dovuto spiegare loro il terremoto che avrebbe scosso la famiglia. Ma fu come se avesse descritto loro certi astrusi progetti legislativi. Le piccole tagliarono subito corto:«La loro maggiore preoccupazione era: \"Quand\'è che prendiamo un cagnolino?\". Hanno chiesto spiegazioni su quelle che chiamavano \"persone segrete\", cioè gli agenti dei servizi segreti.
\"‘Queste persone con gli occhiali da sole e gli auricolari ci seguiranno sempre?\". Si sono adeguate in modo fantastico. E ho cercato di fare in modo che non dovessero essere coinvolte più di tanto nella campagna elettorale. Vorrà dire che mi impegnerò», non riesce a smettere di fare promesse elettorali,neppure alla famiglia, «per far sì che le mie figlie abbiano il loro cane, che io vinca o perda».
LEZIONE 4: NON IMPROVVISARE, IL SUCCESSO SI COSTRUISCE POCO PER VOLTA.
Obama ha un passato da community organizer: in soldoni, è il lavoro di chi unisce persone diverse sulla base di un terreno comune (la fede, l\'etnia,la mancanza di un lavoro...) formando quindi un gruppo che possa avere voce in capitolo nella società, grazie all\'arma del voto o a quella della protesta collettiva. Ebbene,senza quegli inizi modesti il candidato democratico non avrebbe potuto costruire l\'attuale organizzazione che lo sostiene. Una \"macchina\" diversa da qualsiasi cosa si sia mai vista in una elezione americana. È un esempio classico di come applicare una lezione imparata su piccola scala alla sfida più grande della vita.«Una delle cose su cui insisto molto in questa organizzazione», continua Obama, «è fare in modo che tutti siano concentrati sui due o tre elementi che cambieranno davvero i giochi.
Chiedo loro di preparare la mia agenda concentrandosi non soltanto su come reagire agli ostacoli che troviamo sulla nostra strada,ma anche alle azioni necessarie per condurre la nostra corsa. E mi sembra che ci siamo riusciti abbastanza bene. Il problema più grande? La mancanza di tempo. Non ne dedico molto a rispondere a telefonate o messaggi e-mail: quasi sempre c\'è qualcun altro che se ne può occupare. Anche eliminare la Tv è stato utile. Con un\'eccezione», confessa Obama. «L\'unica trasmissione di cui continuo a essere un patito e a cui non riesco a rinunciare è SportsCenter (un programma sportivo americano,ndr)».
Nessun\'altra distrazione? Ecco perché sembra sempre così calmo.«La cosa più difficile è trovare il tempo per riflettere;che probabilmente è la cosa più importante da fare se si vuole cambiare un\'organizzazione sociale o, in questo caso, un Paese. E quel tempo sfugge».
LEZIONE N.5: QUANDO FATICHI NEL RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO, CERCA DEI PERCORSI ALTERNATIVI.
Il tema dell\'organizzazione ritorna quando sollevo un piccolo motivo di irritazione per l\'edizione americana di MH: il fatto che il governo americano abbia almeno sette uffici dedicati alla salute delle donne, e nemmeno uno a quella degli uomini. E questo nonostante il fatto che gli uomini muoiano prima delle donne di cardiopatia, ictus e cancro. Spero di arruolarlo nella nostra battaglia. Niente da fare.«Non sono sicuro che ci serva un ufficio», dice. «Dobbiamo far nascere una consapevolezza attraverso varie istituzioni incaricate di migliorare la salute. Le faccio un esempio specifico. Mio nonno è morto di cancro alla prostata. A mano a mano che gli uomini invecchiano, i controlli regolari sono fondamentali, ma è difficile convincerli a sottoporsi a quell\'esame, un po\' fastidioso. Aumentare la consapevolezza di questo non dovrebbe essere un\'attività affidata al solo Dipartimento per la salute pubblica».
E poi inizia a raccontarmi di un suo amico. Il tema degli amici torna di continuo mentre parliamo. Alcuni gli hanno insegnato qualcosa, altri gli hanno ricordato ciò che davvero conta, altri ancora lo hanno rimproverato in modo utile.«Uno di loro, a capo del Dipartimento per la salute pubblica in Illinois, aveva progettato un meraviglioso programma mirato agli uomini neri nel quale le informazioni sanitarie venivano diffuse attraverso i negozi dei barbieri. Molti uomini neri non utilizzano a sufficienza il medico, infatti, e non parlano molto della loro salute. Ma vanno dal barbiere, e lì, in qualche modo, si lasciano andare. Il Dipartimento,allora, ideò programmi in cui, presso vari negozi i barbieri, si fornivano screening e si davano consigli per la prevenzione. Strategie di questo tipo vanno sviluppate in modo mirato. Spesso, infatti, siamo riluttanti ad andare dal medico. E, più in generale, in gran parte del nostro lavoro, dovremmo sempre andare alla ricerca di soluzioni alternative».
LEZIONE N.6: RINUNCIA ALLE SIGARETTE,COMINCIANDO DA QUELLA DOPO IL CAFFÈ.
Nonostante le credenziali fisiche,Obama si è portato dietro per quasi tutta l\'età adulta il massimo tabù nell\'ambito della salute: il fumo. Poi, un giorno,si è sparsa la voce che aveva smesso di fumare.«Ma non c\'è stato un momento drastico», racconta.«Era da un po\'che Michelle insisteva. Non sono mai stato un forte fumatore: nei momenti peggiori avrò acceso sette o otto sigarette al giorno, ma di solito ero sulle tre; quindi non è stato molto difficile. Ammetto che in un paio di momenti, durante la campagna, ci sono ricascato. Ma insomma, visto che sto correndo per le presidenziali, ho bisogno di ritagliarmi un po\' di relax». Ha comunque consigli per le persone che, come lui, lottano contro la dipendenza: «Ti sarà di aiuto rinunciare nei momenti chiave: quella prima sigaretta al mattino, o dopo pranzo, o mentre bevi un drink.
LEZIONE N.7: MOSTRA AGLI ALTRI COSA AVETE IN COMUNE E GUADAGNERAI PUNTI.
Quando sei un mix di Kenya e Kansas, o diventi pazzo a cercare la tua identità, oppure cerchi di trovare il terreno comune tra gli opposti. È stato proprio quel suo \"naso\" per la sintesi a spingere i compagni di corso di Obama ad Harvard a eleggerlo presidente della Harvard Law Review (organizzazione studentesca che dà vita a una delle più prestigiose pubblicazioni al mondo, in materia di diritto). Liberali e conservatori non avevano abbastanza voti per eleggere il loro candidato,ma entrambi riconobbero in Obama qualcuno in grado di dare una bella scossa al loro gruppo. E lo fece. Anni più tardi, Robert Putnam, esperto di scienze sociali e teorico della politica, ha tenuto dei seminari alla Kennedy School di Harvard su come ricostruire il frantumato senso della comunità negli Usa.
Tra i partecipanti, presidenti di banche, imprenditori e altre figure legate al mondo della politica. E un ignoto senatore dello Stato dell\'Illinois, di nome Barack Obama. «Era uno dei più giovani del gruppo», dice Putnam. «All\'inizio delle nostre sessioni, se ne stava in disparte ad ascoltare gli altri. Ma poi, di solito verso mezzogiorno, veniva fuori con un:\"Allora,Jane dice così e Joe dice cosà, ma sia Jane che Joe sarebbero senz\'altro d\'accordo su questo punto fondamentale\". Le persone che aveva davanti avevano un ego enorme,ma era lui a lasciare il segno».
Obama FamilyLEZIONE N.8: SE VUOI EVITARE DI DELUDERE GLI ALTRI, INIZIA A NON DELUDERE TE STESSO.
«Cerco sempre di far sì che le aspettative che ho su me stesso siano maggiori di quelle delle persone che mi circondano», dice. «Tanta gente crede molto in queste elezioni. Il popolo americano è in un momento difficile. E non ho mai voluto dare l\'impressione di essere uno che fa promesse che poi non mantiene. Quindi cerco di spiegare in modo sincero quanto saranno difficili alcuni dei cambiamenti di cui sto parlando. Ma non voglio che abbiano l\'idea che non faccio tutto il possibile per loro... che non cerco di migliorare continuamente. In realtà sono molto contento che abbiano tutti grandi aspettative su di me. Una delle cose interessanti di una campagna come questa, è che davvero ti spinge al limite. E anche un po\' più in là. Ti fa scoprire che avevi più riserve di energia di quanto credessi».
LEZIONE N.9: ALLENATI REGOLARMENTE: SARÀ UNA CHIAVE DEL TUO SUCCESSO.
Una delle controversie più futili della campagna elettorale si è scatenata nel mezzo dell\'ondata di caldo di quest\'estate: ma Barack Obama non suda? Proprio mai? È uscito un articolo dell\'Associated Press, accompagnato dalle stupite riflessioni di vari giornalisti, sul fatto che nessuno riuscisse a ricordare una sola goccia di traspirazione durante la campagna elettorale. Un giorno,il suo aspetto asciutto e composto è stato perfino citato come indizio da chi sosteneva che si trovasse in una palestra di Chicago, non per allenarsi, ma per fare dei colloqui ai candidati alla vicepresidenza in gran segreto.
A quanto pare a nessuno è venuto in mente che Obama suda di meno semplicemente perché è molto in forma. Basta guardare l\'armonia dei suoi movimenti per capire che è un atleta. Il portamento di un uomo può dire molto di lui.Obama si muove agile e sicuro,e questo fa parte del suo fascino. L\'ho riscontrato nel vederlo scendere con disinvoltura la scaletta dell\'aereo, salutando al tempo stesso gli uomini dei servizi, oppure mentre passa all\'azione sul campo di basket. Un giocatore fluido, capace di mettere pressione e di infilare tiri da tre, durante la visita ai soldati in Kuwait: un recente video di una partita 3-contro-3 (pubblicato su YouTube) mostra le sue capacità di penetrazione,al rimbalzo e nei passaggi. Quando è nel pieno dell\'azione, sono coinvolti tutti,in campo. Non sarebbe certo un presidente \"da bowling\", come fu lo strano, solitario, tormentato Richard Nixon che si chiudeva nella sala da bowling della Casa Bianca, a mezzanotte,per scacciare i suoi demoni e fare qualche giocata da solo.
Gli faccio notare che i giardini della Casa Bianca sono attrezzati per il basket, ma solo con una metà campo: troppo poco per l\'ampia visione di gioco del leader democratico. E, comunque, inutilizzabile con il maltempo. Obama propone all\'istante una svolta radicale: «Faremo un\'attenta valutazione», risponde in tono ironicamente ufficiale, «ma forse sarà necessario apportare un miglioramento. La pista da bowling, mi dicono, ci offre del potenziale per un\'espansione». Ovvio: un campo da basket indoor. Invece di giocare a bowling da solo, non vede l\'ora di fare gioco di squadra.