ORLANDO CONTRO IL CIELO – IL VICESEGRETARIO DEL PD HA UN’IDEONA PER LA NUOVA LEGGE ELETTORALE: NO AL PROPORZIONALE PURO, SÌ AL SISTEMA SPAGNOLO. UN OTTIMO ESEMPIO: COSI' SI VOTA OGNI SEI MESI! - “PREMIA LE FORZE RADICATE IN DETERMINATI TERRITORI E, A SECONDA DI COME VENGONO DISEGNATI I COLLEGI, ASSICURA UN DIRITTO DI TRIBUNA A TUTTI”. SÌ, MA NON UN GOVERNO
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(LaPresse) - Il taglio dei parlamentari "non è un passaggio storico nè una sconfitta della politica", più urgente invece la riforma elettorale. Parola di Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, al Corriere della Sera, secondo cui i paletti sono: "Primo, l'esigenza di evitare sbarramenti impliciti eccessivamente alti perché nelle piccole regioni il taglio dei parlamentari rischia sostanzialmente di cancellare una parte troppo significativa del voto.
La seconda questione riguarda il rischio che alcuni territori non siano rappresentati. Infine ci sono le indicazioni della Corte costituzionale dalle quali non ci possiamo allontanare: evitare premi di maggioranza irragionevoli e assicurare un rapporto tra eletti ed elettori. Se si parte da qui abbiamo già una griglia chiara delle cose che vanno affrontate". Secondo Orlando, "il sistema che può garantire di più questi paletti, evitando al contempo un'eccessiva frammentazione della rappresentanza e introducendo una certa semplificazione, può essere il sistema spagnolo. Cioè un sistema di collegi con liste molto corte e senza recupero su base nazionale.
Questo sistema premia le forze radicate in determinati territori e, a seconda di come vengono disegnati i collegi, assicura un diritto di tribuna a tutti. Sì, perché in Spagna hanno grandi collegi metropolitani dove si passa anche con una soglia molto bassa. Contemporaneamente, però, questo sistema evita un quadro eccessivamente frammentato. Ciò detto, valgono le indicazioni di Zingaretti. Non dobbiamo rinunciare a un'ambizione bipolare e rassegnarci alla frammentazione del proporzionale senza correttivi".