PAGHI 3 (PER CENTO), PRENDI NULLA! ANCHE SQUINZI SI ACCORGE CHE I GOVERNINI DI NAPOLITANO AFFONDANO L’ECONOMIA: “IL TETTO DEL 3% IMPEDISCE LA CRESCITA”


GIORGIO SQUINZI


1. DEFICIT: SQUINZI, IL TETTO DEL 3% CONGELA LE POSSIBILITÀ DI CRESCITA
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - "L'obiettivo del 3% e impegnativo per l'Italia, congela le possibilità di crescita". Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. "Mi lascia perplesso che poi sotto il 3% ci sono solo Italia e Germania, molti paesi sono oltre e alcuni anche molto oltre". In merito alle possibilità di ottenere maggiore flessibilità rispetto al limite del 3% di deficit/pil, Squinzi ha detto: "Si tratta di una decisione politica, avevo segnalato tale necessità sia a Monti che a Letta e la risposta è stata che in sede Ue non è possibile, non sono io che vado a Bruxelles a negoziare".

2. SQUINZI, PER UE FLESSIBILITA' DEFICIT NON E' POSSIBILE
(ANSA) - La richiesta di maggiore flessibilita' sul tetto del 3% del deficit per l'Italia ''e' una decisione molto politica'' ma ''la risposta in sede europea sembra che questo non sia possibile''. Cosi' il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi al comitato di presidenza a Bruxelles, ricordando di ''aver gia' segnalato'' la questione sia al governo Monti che al governo Letta. ''Certamente lascia perplesso che solo la Germania e l'Italia ci stiano dentro'' al tetto del 3%, ha aggiunto Squinzi.

MONTI NAPOLITANO

3. UE: DEPUTATI RENZIANI, SQUINZI HA RAGIONE, SUPERARE TETTO 3%
(ANSA) - "Ha ragione il presidente di Confindustria: sul tetto del 3% nel rapporto deficit/pil serve un intervento politico altrimenti la crescita economica rimarra' un miraggio. Governo e parlamento devono raccogliere l'appello degli imprenditori e dare risposte prima che tutto il sistema produttivo collassi definitivamente". E' quanto dichiarano i deputati del partito democratico Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli ed Ernesto Magorno, considerati vicini al sindaco Matteo Renzi.

"Il 3% e' un parametro anacronistico - spiegano i deputati - che di fatto impedisce la ripresa economica al nostro Paese. Sarebbe opportuno verificare a fondo le parole del presidente di Confindustria a proposito del rispetto di questo tetto: perche' solo alcuni paesi, come l'Italia, sono tenuti a garantirlo in maniera ferrea mentre altri possono restarne anche molto sopra, come detto da Squinzi? Senza far tornare a crescere il pil non sara' mai possibile rendere sostenibile il debito pubblico. Su questo il nuovo Partito democratico che verra' fuori dalle primarie dell'8 dicembre dovra' farsi sentire".

LETTA E RENZI
Giorgio Napolitano e Enrico Letta