PERCHE’ LA DISFATTA DI MACRON PESA ANCHE SULL’ITALIA - I DATI FRANCESI POTREBBERO AGIRE DA TONICO SULLE FORZE SENSIBILI AL MESSAGGIO DEL CREMLINO COME LEGA E 5 STELLE - A DESTRA GIORGIA MELONI PUÒ SENTIRSI GRATIFICATA DALLO STRAORDINARIO EXPLOIT DI MARINE LE PEN. ADESSO SI CAPIRA’ DOVE VUOLE COLLOCARSI BERLUSCONI CON QUEL CHE RESTA DI FORZA ITALIA – A SINISTRA L'ALLEANZA TRA IL PD E I 5S SUBISCE UN ALTRO COLPO. E IL FRONTE MACRONISTA…

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Stefano Folli per la Repubblica

 

MEME SULLA SCONFITTA ELETTORALE DI MACRON

Nelle stesse ore in cui da noi si consumava un'altra puntata dello psicodramma, più patetico che avvincente, del movimento Cinque Stelle, la Francia sceglieva il suo governo. E lo faceva con esiti clamorosi che ora meritano tutta l'attenzione dell'Europa, in particolare di un'Italia che ha poco da guadagnare da una situazione d'instabilità nel cuore del continente.

 

Il sistema elettorale della Quinta Repubblica, a lungo presentato come fautore di solidità perché "taglia le ali", cioè i partiti estremisti, e incoraggia le forze responsabili, moderate o riformiste che siano, stavolta fotografa il turbamento di una società percorsa da profonde incertezze e ansiosa di essere rassicurata. L'avanzata sia di Marine Le Pen sia di Mélenchon è un segnale che risuona in tutta Europa.

CONTE SALVINI

 

 

Visto da Roma, il risultato francese genera numerosi interrogativi. Il primo riguarda Putin, che si starà fregando le mani: la sua profezia sulle "élite europee" destinate a esser scalzate da un'ondata di nuovi radicalismi, sembra aver avuto una prima, inquietante replica sul campo. Il che riguarda Parigi, ma riguarda anche noi da vicino, perché le forze di rottura sensibili al messaggio del Cremlino sono ben ramificate e vivaci: dagli amici di Conte a quelli di Salvini, differenti tra loro ma con tendenza a convergere nei momenti topici.

 

emmanuel macron ballottaggio elezioni legislative

È vero che Lega e 5S hanno appena dimostrato di avere scarso seguito elettorale, ma i dati francesi di stanotte potrebbero agire da tonico. Lo vedremo già domani, in occasione del fatidico dibattito sull'Ucraina con le comunicazioni del presidente del Consiglio.

 

Di sicuro una Francia radicalizzata, con un presidente appena rieletto ma di fatto ridimensionato, se non delegittimato dal voto legislativo, pone problemi seri ai vari protagonisti e comprimari della scena italiana. A destra Giorgia Meloni può sentirsi gratificata dallo straordinario exploit di Marine Le Pen, ma occorre ricordare che i rapporti tra FdI e il "Rassemblement national" sono tutt'altro che calorosi.

 

il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 3

Prima dell'intervento in Spagna al congresso di "Vox", sembrava che lei volesse coltivare un'immagine di relativa moderazione, al fine di guadagnare voti al centro, mentre era Salvini che intratteneva le migliori relazioni con la Le Pen. Da adesso in poi si capirà meglio qual è la rotta della destra italiana. E anche dove vuole collocarsi Berlusconi con quel che resta di Forza Italia.

 

È chiaro che un'Italia radicalizzata, dopo una Francia altrettanto radicalizzata, porrebbe l'Unione europea di fronte a scenari del tutto imprevisti, per i quali non c'è una risposta predefinita. Di certo, in vista delle politiche del prossimo anno, alcune strategie dovranno essere riviste. La nostra legge (il cosiddetto Rosatellum) è forse la peggiore per affrontare una simile tempesta, ma non è detto che il dato francese spinga per una riforma. Anzi. In ogni caso, l'alleanza tra il Pd e i 5S subisce un altro colpo.

conte letta

 

Secondo logica, Conte e i vari gruppi della sinistra dovrebbero aggregarsi come è riuscito a fare Mélenchon. Viceversa, se vorranno restare legati al Pd - prospettiva incerta dopo l'Ucraina - tenteranno di spostarne l'asse a sinistra, sull'onda francese. Ma è proprio il sentiero che Letta non ha interesse a imboccare. D'altra parte, il fronte "macronista", chiamiamolo così - da Renzi a Calenda, da +Europa agli ex Forza Italia - non scompare, benché le notizie da Parigi siano tali da smorzare molti entusiasmi. E sarà più complicato tirare il Pd verso nuove alleanze centriste.

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