IL PIANO DI CONTE SI COMPLICA - CHIARA APPENDINO RIFIUTA LA POLTRONA DI VICEPRESIDENTE DEL MOVIMENTO 5 STELLE, CHE “GIUSEPPI” LE AVEVA OFFERTO PER CONTROBILANCIARE L’ATTIVISMO DI VIRGINIA RAGGI (SPONSORIZZATA DA GRILLO) - LA SINDACA USCENTE DI TORINO DICE DI NON POTER GARANTIRE UNA PRESENZA STABILE A ROMA, MA IL VERO MOTIVO DEL SUO NO È IL RISCHIO DELL’EVENTUALE CONDANNA NEL PROCESSO SU PIAZZA SAN CARLO

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CHIARA APPENDINO GIUSEPPE CONTE

Federico Capurso per "La Stampa"

 

Negli ultimi mesi, tra mille stravolgimenti interni, di una sola cosa erano sempre certi i Cinque stelle: «Chiara Appendino verrà nominata tra i vicepresidenti del partito, al fianco di Giuseppe Conte».

 

BEPPE GRILLO VIRGINIA RAGGI

Quasi fosse premessa ineludibile di ogni discorso sul futuro assetto del Movimento. E invece oggi, dopo l'ennesimo ripensamento, la sindaca uscente di Torino non viene più considerata in corsa. Non ricoprirà il ruolo di vicepresidente perché è necessaria una presenza stabile a Roma che non può assicurare - fanno sapere da via di Campo Marzio, sede del M5S - e anche perché non è previsto alcun tipo di compenso per chi ricopre cariche dirigenziali.

 

CHIARA APPENDINO GIUSEPPE CONTE VALENTINA SGANGA

Due ostacoli ai quali si aggiunge il processo ancora aperto per la tragedia di piazza San Carlo. Condannata in primo grado, Appendino è ora in attesa della sentenza d'appello. Tutti confidano in un'assoluzione, ma il rischio che l'eventuale condanna cada sulla sua testa dopo essere salita ai vertici del Movimento spaventa in molti. Il risiko delle poltrone è dunque affare complicato.

 

conte azzolina

Conte tesse di giorno e disfa di notte la tela delle gerarchie interne. Resta nell'aria l'idea di un terzetto di donne da schierare al suo fianco, ma sicura del posto, ad oggi, c'è solo Paola Taverna. Resterebbero in palio altre due poltrone (sempre che Conte non torni ad allargare il numero dei vicepresidenti a 6 o 7, come era orientato a fare fino a due settimane fa).

 

grillo raggi

E a giocarsi le loro chances ci sono l'ex ministra Lucia Azzolina e le viceministre Laura Castelli e Alessandra Todde, con la senatrice Barbara Floridia e la deputata Vittoria Baldino più defilate. Si credeva fosse una questione di giorni. Il termine per insediare la nuova segreteria era stato fissato a dopo i ballottaggi.

 

giuseppe conte virginia raggi luigi di maio foto di bacco (5)

Anche stavolta, però, Conte ha cambiato idea. Il leader del M5S vuole prima rinnovare i capigruppo di Camera e Senato, anticipandoli rispetto al ricambio inizialmente previsto a gennaio, mentre solo a novembre arriverà il momento della segreteria e dei suoi vicepresidenti.

 

La ragione che ha portato Conte a invertire l'ordine delle nomine - spiegano dal partito - è quella di lasciare ai gruppi parlamentari piena libertà di scelta su una rosa di nomi ampia, non intaccata dalle sue decisioni sulla segreteria. Alla Camera, dove i malumori sono più numerosi, sono tre i candidati: l'ex Guardasigilli Alfonso Bonafede, Riccardo Ricciardi e anche Azzolina.

 

CHIARA APPENDINO

Più semplice l'incastro delle tessere al Senato, dove l'unico in corsa, al momento, è l'attuale capogruppo Ettore Licheri. Nei corridoi della Camera sostengono, con qualche malizia, che sia questo il motivo per cui Beppe Grillo ha deciso di rimandare il suo arrivo a Roma: «Voleva far sentire il suo peso sulle nomine della segreteria». Da qui - dicono sempre con la stessa malizia - nasce la decisione di Conte di invertire i tempi delle nomine, costringendo Grillo a restare a Genova, per «avere tempo di spegnere i malumori cresciuti dopo le Amministrative».

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