PRONTO, CHI SPIA? - IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, ALFREDO MANTOVANO, RISPONDE A RENZI SULLE “INTERCETTAZIONI PREVENTIVE” FATTE DAI SERVIZI SEGRETI: “DAL MOMENTO DELL'INSEDIAMENTO DI QUESTO GOVERNO NON HO MAI AUTORIZZATO, QUALE AUTORITÀ DELEGATA PER LA SICUREZZA DELLA REPUBBLICA, ALCUNA FORMA DI INTERCETTAZIONE A CARICO DI ESPONENTI POLITICI O DI GIORNALISTI” - LA POLEMICA E’ NATA DOPO CHE NEL LIBRO “I POTENTI AL TEMPO DI GIORGIA” IL FACCENDIERE LUIGI BISIGNANI HA PARLATO DI 400 UTENZE "CAPTATE"

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alfredo mantovano al funerale di andrea augello

MANTOVANO A RENZI, MAI AUTORIZZATO INTERCETTAZIONI

(ANSA) - ROMA, 31 MAG - "Dal momento dell'insediamento di questo Governo non ho mai autorizzato, quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, alcuna forma di intercettazione a carico di esponenti politici o di giornalisti". Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, replicando al leader di Italia Viva Matteo Renzi che in un'intervista al quotidiano la Repubblica ha detto che è in gioco "la tenuta democratica di un Paese" facendo riferimento a quanto scritto nel libro 'I potenti al tempo di Giorgia', scritto dal giornalista Paolo Madron e da Luigi Bisignani.

 

DICHIARAZIONE DEL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO ALFREDO MANTOVANO

alfredo mantovano giorgia meloni

Dal momento dell’insediamento di questo Governo non ho mai autorizzato, quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, alcuna forma di intercettazione a carico di esponenti politici o di giornalisti. 

 

L’attenzione del Governo a evitare qualsiasi improprio uso di tale strumento è dimostrata dal fatto che esso ha proposto e fatto inserire nella legge di bilancio 2023 una norma (art. 1, comma 684, L. 29 dicembre 2022 n. 197), che tutela con maggior efficacia: 

            1.         la segretezza delle informazioni acquisite nel corso delle attività;

            2.         la coerenza delle attività svolte con i fini istituzionali delle Agenzie. 

 

MATTEO RENZI AL TELEFONO

In particolare, a seguito di tale mutamento normativo: 

 

            •          è divenuta autonoma la disciplina delle intercettazioni preventive dei Servizi rispetto alle intercettazioni preventive di polizia (ex art. 226 norm. att. c.p.p.),

            •          risulta ampliato il potere di verifica da parte dell’autorità giudiziaria, cioè del procuratore generale della corte di appello di Roma, sulle operazioni svolte, dato che le Agenzie sono tenute a consegnare non più soltanto il “verbale sintetico” e i “supporti mobili” utilizzati, ma anche i “contenuti intercettati”; 

            •          sono stati ampliati gli obblighi di distruzione del materiale depositato, che riguarda tutta la documentazione consegnata al procuratore generale;

LUIGI BISIGNANI - PAOLO MADRON - I POTENTI AL TEMPO DI GIORGIA

            •          si è resa più specifica la disciplina sul tracciamento delle comunicazioni telefoniche e telematiche e sull'acquisizione dei “dati esterni” (es. dati anagrafici, tabulati, ecc.), con un termine massimo – assente nella precedente disciplina – per la distruzione dei dati acquisiti nel corso dell’attività e per la consegna del verbale delle operazioni al procuratore generale.

 

In base alla legge n. 124/2007, l’Autorità delegata è obbligata a effettuare un vaglio preventivo sulle richieste di intercettazioni, finalizzandole alla difesa dell’indipendenza, dell’integrità, della sovranità della Repubblica e delle istituzioni democratiche, per mettere al riparo da ogni minaccia, attività eversiva e forma di aggressione criminale e terroristica, attività di spionaggio e di proliferazione concernenti materiali strategici. A seguito del rilascio della delega da parte dell’autorità politica, i direttori delle Agenzie formulano la richiesta di autorizzazione delle intercettazioni al Procuratore generale. 

intercettazioni

 

Nei 7 mesi di attività del Governo, il rilascio della delega è stato improntato a un’analisi puntuale e rigorosa dei requisiti e delle condizioni previste dalla legge, sia per la stretta attinenza delle motivazioni alle finalità di ricerca informativa, sia per l’individuazione dei soggetti nei confronti dei quali si indirizzavano le attività di intercettazione.

 

Poiché il sen. Matteo Renzi evoca uno scenario che, se vero, sarebbe gravissimo, l’autorità giudiziaria valuterà ogni eventuale accertamento, a garanzia delle istituzioni e dell’ordinamento democratico. Per quanto di mia competenza, ho già comunicato al presidente del Copasir sen. Lorenzo Guerini la disponibilità a fornire ogni utile informazione, qualora ne ravvisi l’opportunità.

intercettazioni
renzi al telefono