QUESTA NON È GIUSTIZIA, È UNA TORTURAL'EX PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE, MICHELE IORIO, È STATO ASSOLTO DOPO OTTO ANNI: "MI SONO DOVUTO DIFENDERE IN 23 DIFFERENTI PROCESSI, TUTTI CONCLUSI CON DELLE ASSOLUZIONI. POSSO DIRE CHE NEI MIEI CONFRONTI C'È STATA UNA TORTURA GIUDIZIARIA" - LO ACCUSAVANO DI AVER MESSO IN PIEDI, ASSIEME A GIORNALISTI E DIRIGENTI, UN SODALIZIO FINALIZZATO ALLA COMMISSIONE DI SVARIATI REATI, FRA CUI CORRUZIONE, CONCUSSIONE, ABUSO D'UFFICIO, ESTORSIONE, VIOLENZA PRIVATA...

-

Condividi questo articolo


Paolo Ferrari per “Libero Quotidiano

 

michele iorio 6 michele iorio 6

«In questi anni mi sono dovuto difendere in 23 differenti processi, tutti conclusi con delle assoluzioni. Posso dire che nei miei confronti c'è stata una tortura giudiziaria. La giustizia, però, alla fine ha trionfato e sono molto soddisfatto». Sono state queste ieri le prime parole dell'ex presidente della regione Molise, Michele Iorio, dopo la sentenza di assoluzione con formula piena da parte del tribunale di Campobasso, presidente Giampiero Scarlato, nei suoi confronti.

 

michele iorio 5 michele iorio 5

«Si chiude un incubo durato dieci anni», ha aggiunto l'esponente di centrodestra, «ho subito un'attività investigativa che ha mirato essenzialmente alla distruzione della mia persona, soprattutto sotto l'aspetto politico. Per me è una nuova nascita è spero di poter dare e fare ancora qualcosa di utile per questa regione».

 

GIORNALISTI E DIRIGENTI

Il procedimento penale aveva riguardato il cosiddetto "Sistema Iorio", dal nome, appunto dell'ex presidente molisano il quale, secondo l'accusa dell'allora procuratore Armando D'Alterio, insieme a politici, imprenditori, editori, dirigenti della regione e degli enti sub-regionali, avrebbe messo in piedi un sodalizio finalizzato alla commissione di svariati reati, fra cui corruzione, concussione, abuso d'ufficio, peculato, falsità materiale e ideologica, estorsione, violenza privata, bancarotta e ricettazione.

 

michele iorio 4 michele iorio 4

Fra gli indagati di spicco, oltre a Iorio, Ignazio Annunziata, all'epoca dei fatti figura di riferimento del giornale Gazzetta del Molise, l'ex assessore regionale Gianfranco Vitagliano, l'ex capo della Protezione Civile Giuseppe Giarrusso, l'ex direttore dell'Asrem Angelo Percopo.

 

michele iorio 7 michele iorio 7

L'inchiesta, in particolare, era partita da un contratto stipulato dalla società pubblica "Molise Acque" con l'editore della Gazzetta del Molise, Ignazio Annunziata il quale, in cambio, avrebbe dovuto promuovere l'azienda. Dal filone principale ne erano poi scaturiti altri. Le indagini furono chiuse nel 2014.

 

Per la Procura, Annunziata e Iorio, avevano portato avanti lo stesso disegno criminoso con il governatore che «compiva atti contrari ai doveri del suo ufficio, effettuando erogazioni economiche regionali al giornale con decine di migliaia di euro per pubblicità e redazionali».

 

Annunziata, sempre secondo la procura, avrebbe quindi chiesto denaro a diversi personaggi locali per evitare articoli denigratori sul suo giornale.

 

michele iorio 3 michele iorio 3

La lente dei pm si era anche concentrata sulle procedure concorsuali per l'assunzione di duecento operatori presso la Protezione Civile molisana, guidata all'epoca da Giuseppe Giarrusso. «Ci sono stati predesignati vincitori, peraltro accomunati a Iorio dalla stessa militanza politica», aveva affermato il pubblico ministero, «i quali garantirono propaganda politica per le elezioni del 2013 in cambio del compimento da parte del capo della Protezione Civile, Giarrusso, e in adempimento dei desiderata di Iorio, di atti contrari ai doveri d'ufficio».

 

michele iorio 2 michele iorio 2

Accuse pesantissime per i magistrati che ipotizzarono «plurime violazioni di legge» nel concorso sia rispetto «all'ammissibilità dei partecipanti», sia «nell'attribuzione dei punteggi».

 

PRONTO A TORNARE

«Addirittura», aggiunse la Procura di Campobasso, «ad un candidato fu anticipato il tenore delle domande della prova orale». La stessa Protezione Civile era successivamente finita in un'altra inchiesta per la locazione dei ponti radio su cui viaggiavano le comunicazioni d'emergenza. Per Iorio erano stati chiesti 6 anni.

 

michele iorio 1 michele iorio 1

Cinque, invece, per Percopo, e tre per Giarrusso, dirigente dell'Area Sviluppo del Territorio del Comune di Campobasso. In caso di condanna, Iorio rischiava una seconda sospensione dal Consiglio regionale per effetto della legge Severino che, negli enti locali, ha effetti già dopo la sentenza di primo grado. Con l'assoluzione di ieri, invece, Iorio, transitato da Forza Italia a Fratelli d'Italia, è pronto a candidarsi nuovamente per la guida della regione Molise.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…