"NEL LAZIO NON CI SONO PIU' MARGINI DI INTESA COL PD" - I 5 STELLE CHIUDONO LA PORTA IN FACCIA A D'AMATO CHE AVEVA PROPOSTO UN TICKET ALLA CANDIDATA GRILLINA BIANCHI PER LA REGIONE LAZIO - CALENDA SI ERA INCAZZATO COME UNA IENA: "NO A PASTROCCHI, D’AMATO CE LO FACCIA SAPERE PER TEMPO COSI’ PRESENTIAMO UN CANDIDATO ALTERNATIVO”....

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M5s,non ci sono più margini per intesa con Pd 

(ANSA)
"Nel Lazio non ci sono più margini per accordi con il PD. Lo abbiamo detto in modo chiaro e trasparente. Con noi non serviva parlare di poltrone, serviva parlare di programmi, di progetti e dire un chiaro no all'inceneritore. Siamo coerenti con la nostra storia e non possiamo accettare un ambientalismo ad intermittenza in una colazione guidata da chi, come Renzi e Calenda, è già la stampella annunciata di questo governo". Lo scrive su fb il capogruppo del M5s alla Camera Francesco Silvestri.

 

 

 

Da open.online

 

ALESSIO DAMATO CARLO CALENDA

A poco più di un mese dal voto per le Regionali in Lazio (12-13 febbraio, così come in Lombardia) si agitano le acque nelle file del centrosinistra, in cerca di una difficile riconferma dopo i nove anni di governo sotto la guida di Nicola Zingaretti, dimessosi con alcuni mesi d’anticipo per diventare deputato. Alessio D’Amato, assessore uscente alla Salute, sembrava aver messo al sicuro sotto il suo nome l’asse tra Pd e Terzo Polo, con il placet di Carlo Calenda, che nell’esponente dem aveva individuato il candidato ideale prima ancora dello stesso Pd.

 

Ma la proposta di allargamento della coalizione lanciata oggi da D’Amato sembra poter rimettere tutto in discussione. «Se si volesse arrivare a un accordo, da parte mia le porte sono sempre aperte», ha detto oggi D’Amato riferendosi alla possibile convergenza sul suo nome del Movimento 5 Stelle. «Anche in extremis, se Bianchi vuole fare un ticket, per me sarebbe cosa gradita», ha proseguito ai microfoni di Tagadà, offrendo la sua disponibilità ad accogliere la candidata designata M5s nella sua futura squadra come vicepresidente di Regione.

ALESSIO DAMATO

 

 

 

Nella precedente legislatura regionale, come ha ricordato lo stesso D’Amato, Pd e M5s hanno governato insieme. Ma il tentativo di allargare il perimetro della coalizione è andato di traverso a Carlo Calenda. «Faccelo sapere rapidamente Alessio D’Amato, in tempo per presentare un nostro candidato alternativo a questo eventuale pastrocchio con i 5S», ha twittato velenoso il leader di Azione. Non c’è posto sia per il Terzo Polo che per il partito di Giuseppe Conte sotto lo stesso tetto, fa sapere insomma Calenda, neppure a livello regionale.

 

Nei mesi scorsi, le posizioni delle due forze politiche su un tema dirimente come la costruzione dell’inceneritore a Roma si sono cristallizzate d’altra porte su poli opposti: indispensabile per i centristi, indigeribile per i pentastellati. Il Pd, ancora una volta, resta nel mezzo della tenaglia. E ora la palla avvelenata torna tra i piedi di D’Amato. «Basta giochini e alchimie. Parliamo di programmi», l’ultimatum lanciatogli da Calenda.

CARLO CALENDA