"L’ALTERNATIVA C’È". MA È SBAGLIATA! - GLI ESPULSI GRILLINI SI FANNO IL LORO GRUPPO CON IL SIMBOLO DELL’ITALIA DEI VALORI - IL SEGRETARIO IGNAZIO MESSINA: “CONDIVIDIAMO GLI STESSI VALORI FONDATIVI” (CERTO, SONO ENTRAMBI MANETTARI!) – INTANTO I PARLAMENTARI RIMASTI NEL MOVIMENTO UFFICIALE SI FANNO LA GUERRA PER I POSTI DA SOTTOSEGRETARIO...

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italia dei valori 2

1 – MESSINA (IDV): “HO MESSO A DISPOSIZIONE IL SIMBOLO DI IDV PER ALTERNATIVA C’È. QUESTO NUOVO SOGGETTO POLITICO FARÀ OPPOSIZIONE AL GOVERNO DRAGHI MA NON IN MANIERA PRECONCETTA. CON I FUORIUSCITI DAL M5S CONDIVIDIAMO GLI STESSI VALORI. DI PIETRO? CI SENTIAMO SPESSO”

 Da “Radio Cusano Campus”

 

Ignazio Messina, segretario dell’Italia dei valori, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

 

beppe grillo antonio di pietro

Sulla nascita del gruppo parlamentare Alternativa c’è. “Confermo di aver messo a disposizione il simbolo de L’Italia dei valori per la costituzione di un gruppo o di una componente al Senato –ha affermato Messina-. Oggi ci sono tanti parlamentari che hanno deciso di lanciare un nuovo progetto e Idv non solo ha prestato il proprio simbolo, ma vuole collaborare a mettere in moto questo progetto politico per il Paese.

ignazio messina italia dei valori

 

Questo soggetto politico, Alternativa c’è, sarà in una posizione di opposizione rispetto al governo Draghi, opposizione non preconcetta ma sui temi. Se ci saranno cose serie e valide si voteranno, altrimenti no. Noi di idv votammo a favore di Monti perché era un governo tecnico, quando poi abbiamo visto che ciò che proponeva non era condivisibile ci siamo messi all’opposizione. In questo caso siamo da subito all’opposizione perché quello di Draghi è un governo politico.

NICOLA MORRA GIUSEPPE CONTE

 

I valori fondativi di Idv e M5S sono analoghi, poi il M5S è diventato un partito di governo ad ogni costo che ha fatto delle evoluzioni che nemmeno ai tempi dei pentapartiti si vedevano. Evidentemente l’esigenza primaria del M5S è diventata quella di rimanere al governo.

 

Se ci sono parlamentari coraggiosi che hanno deciso di non sostenere più questa linea va preso atto di questo. I nostri valori fondativi sono gli stessi e abbiamo deciso di farli confluire in questo nuovo soggetto politico che va oltre Idv e M5S. Di Pietro? I rapporti dal punto di vista personale sono ottimi, l’ho sentito fino a ieri”.

 

elio lannutti

2 – NEL M5S È TUTTI CONTRO TUTTI PER I POSTI DA SOTTOSEGRETARIO VIA AI GRUPPI DEI DISSIDENTI

Emanuele Buzzi e Giuseppe Alberto Falci per il "Corriere della Sera"

 

L' ultimo conflitto e il ritorno del garante. Nei Cinque Stelle è ancora alta tensione. Stavolta al centro del dibattito interno è la questione dei sottosegretari. Un risiko complesso «da Cencelli» che si risolverà nelle prossime ore. Nel M5S è in corso una guerra tra fazioni.

 

nicola morra

«Ci sono diversi equilibri da tenere in considerazione», dice con fare democristiano un pentastellato. Tradotto: la corsa ai posti del sottogoverno si è trasformata in un conflitto che vede diversi poli in lotta tra loro. Ci sono i sottosegretari uscenti che premono per essere riconfermati contro i parlamentari alla prima legislatura che rivendicano un posto alle luci della ribalta dopo due governi nell' ombra.

 

matteo renzi nicola morra sfiducia bonafede

Ci sono le donne pentastellate che vogliono pesare come i colleghi uomini. Ci sono i volti del Sud che chiedono spazio perché si ritengono poco rappresentati.

 

E ci sono i senatori che dopo aver retto l' urto del fronte del no riducendo il dissenso interno a 15 parlamentari ora chiedono di poter pesare quanto i deputati. Il quadro è in continua evoluzione: i rumori indicano allo stato attuale 6 deputati, 3 senatori e due volti «extraparlamentari» a comporre il quadro. Ma da Palazzo Madama premono per ritoccare la quota.

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«C' è chi sta mettendo a punto le sue piccole vendette personali», dice un pentastellato. Il borsino vede per ora quattro probabili riconfermati: Alessandra Todde e Giancarlo Cancel leri (i due «fuori quota» parlamentari), Laura Castelli e Pierpaolo Sileri. In bilico Carlo Sibilia (insidiato da Mirella Liuzzi e Dalila Nesci di «Parole guerriere»). Incerto anche Stefano Buffagni, mentre alla Farnesina è probabile l' addio di uno tra Emanuela Del Re e Manlio Di Stefano.

 

In pole position, tra i nuovi volti la senatrice Maria Domenica Castellone. E c' è chi osserva: «Che fine farà Mario Turco, l' unico contiano del sottogoverno uscente?».

 

anna maria bernini mara carfagna antonio tajani

L' intenzione a Palazzo Chigi è quella di bollinare l' operazione oggi, o al più domani quando si terrà il consiglio dei ministri. Anche perché i lavori parlamentari senza la nomina dei sottosegretari procedono a rilento. Ci sono anche malumori in casa Pd, tra uscenti e new entry, tra deputati e senatori e tra nordisti e sudisti.

 

Per non parlare di Forza Italia, dove le donne reclamano spazio in una partita che si intreccia con l' elezione di un vicepresidente della Camera, in sostituzione di Mara Carfagna, dove duellano Simone Baldelli, Annagrazia Calabria e Stefania Prestigiacomo. Corsa alla successione del ministro del Sud che è stata rinviata a quando sarà risolto l' affaire sottosegretari.

 

mara carfagna

Ma è proprio nel Movimento la partita più complessa. E c' è chi teme che eventuali frizioni si tramutino in altri strappi (ieri gli espulsi hanno annunciato la nascita della componente «L' alternativa c' è» alla Camera e al Senato) . L' ancora di salvezza per tenere insieme il gruppo è Beppe Grillo. Il garante è tornato prepotentemente in prima linea: è il vero regista della fiducia a Draghi e sta dettando la linea al Movimento.

 

Vuole dei «Cinque Stelle 5.0»: un' evoluzione precisa dell' ambientalismo delle origini declinato in chiave di lavoro e sostenibilità. «Farà sentire la sua voce», dicono. Il che significa che Grillo è pronto a tornare a Roma più spesso in prima linea. E da dietro le quinte dirige anche la partita per l' ingresso di Giuseppe Conte nel M5S.