RECOVERY FLOP! - COME FACILMENTE PREVEDIBILE SLITTA A DATA DA DESTINARSI L’ARRIVO DEI SOLDONI EUROPEI SU CUI CONTE E GUALTIERI AVEVANO COSTRUITO LA MANOVRA. CHE ORA HA UN BUCO DI 15 MILIARDI – LA CAMERA DOVREBBE INIZIARE IL DIBATTITO SU UN TESTO FANTASMA E I TEMPI PER SONO MOLTO STRETTI – PENSAVATE CHE IL 2020 FOSSE STATO UN ANNO DI MERDA? IL 2021 POTREBBE ESSERE PEGGIO...

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Claudio Antonelli per “la Verità”

 

giuseppe conte roberto gualtieri giuseppe conte roberto gualtieri

Il consiglio dei ministri ha accolto una lunga bozza della manovra i cui elementi principali riportavano ancora le «X» al posto dei numeri. Tutto il capitolo relativo al Recovery plan e ai fondi Ue connessi non aveva alcun indirizzo di spesa. Il Cdm dopo una seduta di poco meno di tre ore ha approvato e dato il via libera alla manovra. A distanza di oltre 24 il testo uscito dal cdm era ancora desaparecido. Nessuna comunicazione ufficiale, né tanto meno condivisione con l' Aula.

 

PAOLO GENTILONI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI PAOLO GENTILONI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI

Evidentemente l' approvazione del documento è avvenuta come accade sempre più spesso con la dicitura salvo intese. Solo che stavolta si tratta della legge Finanziaria, la stessa che oggi pomeriggio alle 17,30 dovrebbe finire davanti alla commissione Bilancio della Camera, la quale ha il compito di definire la scaletta dei lavori. Inutile dire che se il testo è fantasma sarà difficile avviare l' agenda e oggi è il 18 novembre.

conte ursula conte ursula

 

I tempi per l' approvazione cominciano a essere stretti. Basti pensare che Mario Monti fece un blitz ai primi di dicembre per approvare il famoso «salva Italia». ma era un decreto legge in tempi di eccezionalità finanziaria, per certi aspetti peggiori rispetto a quanto viviamo oggi con il Covid.

 

DAVID SASSOLI URSULA VON DER LEYEN DAVID SASSOLI URSULA VON DER LEYEN

Ma la vera differenza è che il capitolo legato ai fondi europei il governo non sa come riempirlo, a differenza di Monti che aveva le idee chiare sui capitoli da tagliare per far tornare i conti. Anche i più strenui sostenitori di Bruxelles, dopo le mosse e il veto del governo polacco e ungherese, ieri si sono ricreduti.

 

Le bordate al Recovery fund arriveranno pure da un' altra parte. Trattandosi di una variazione del bilancio Ue il programma dovrà passare per i Parlamenti dei 27. E lo snodo ancora più difficile riguarda le ratifiche in Danimarca, Finlandia, Olanda e Svezia che fin dall' inizio si sono opposti al progetto.

 

antonio misiani giuseppe conte antonio misiani giuseppe conte

L' Olanda vota il 17 marzo e quindi prima di aprile sarà impossibile per gli olandesi mettere in cantieri il voto d' Aula. Danimarca e Svezia sono rette da governi di minoranza che saranno costretti ad affrontare un difficile passaggio in aula per difendere un progetto cui non credono fino in fondo. In Finlandia non è molto diverso.

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

Non a caso il vice ministro all' Economia, Antonio Misiani, in un' intervista ha riconosciuto che i contributi dall' Europa slitteranno rispetto ai tempi previsti (prima metà del 2021). Meno deciso, ma comunque sempre in netta ritirata anche un altro storico esponente del Pd.

 

paolo gentiloni valdis dombrovskis paolo gentiloni valdis dombrovskis

«Io incoraggio i Paesi membri, nei loro Recovery plan, ad utilizzare sia la parte trasferimenti che la parte prestiti, perché usare solo la componente di trasferimenti a fondo perduto del Recovery fund europeo per l' Italia sarebbe come rinunciare a un risparmio vantaggiosissimo», ha detto ieri il commissario all' Economia, Paolo Gentiloni. L' auspicio in sede di audizione alla Camera, non ha però nascosto tutte le preoccupazioni dell' ex presidente del Consiglio sui ritardi del progetto e sulla consapevolezza che che portare avanti una sola delle gambe non porterà a nulla.

 

VIKTOR ORBAN GIUSEPPE CONTE VIKTOR ORBAN GIUSEPPE CONTE

«Se poi il bazooka diventa un mezzo bazooka non credo che sia un vantaggio, nell' interesse dell' Unione europea ma anche dei singoli Paesi», ha concluso rilanciando senza nemmeno troppo impegno l' idea di una digital tax tutta europea. La realtà dei fatti, come la Verità ha scritto infinite volte, è che i fondi al momento non esistono e non compariranno nel nulla perché si tratta di nuovo debito e di nuove tasse e al di là delle dichiarazioni di facciata l' Ue non è pronta a condividere i due fardelli.

 

Ciò ci riporta alla realtà dei fatti. Come chiudere la manovra economica se c' è un buco di almeno 15 miliardi. Nel testo della Nadef, la nota di aggiornamento inviata a Bruxelles lo scorso 15 ottobre, si fa riferimento a tale cifra. Nel dettaglio, circa 3 miliardi inseriti in un budget di spesa collegato a effettivi progetti.

GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN

 

Gli altri 12 miliardi infilati in un fondo senza alcuna destinazione precisa. D' altronde il Recovery plan collegato alle voci di spesa è ancora oggi un fantasma sul quale non c' è mai stato dibattito parlamentare.

 

A peggiorare la situazione e l' agenda del Parlamento c' è pure la questione del decreto Ristori. Per la precisione il primo dl è approdato da poco in Aula.Ha già raccolto più di 2.000 emendamenti. Tanto che la seduta delle commissioni riunite al Bilancio di stamattina è stata sconvocata. Potrebbe essere riconvocata entro stasera.

DAVID SASSOLI NICOLA ZINGARETTI DAVID SASSOLI NICOLA ZINGARETTI

 

Ma poco cambia perché il Ristori bis, destinato ad affiancarsi nell' iter parlamentar, ancora latita e soprattutto è rimasto nella mente dei politici di maggioranza il decreto Ter della famiglia Ristori. I 5 stelle hanno promesso di chiedere lo sforamento per almeno 20 miliardi in modo da supportare tutte le aziende costrette a chiudere dai semafori del ministro Roberto Speranza. La realtà è che sarà difficile aggiungere anche questo sforamento a quello della manovra.

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

Con un timore di fondo che a molti già procura brividi lungo la schiena. Se, come sembra, i fondi Ue non si concretizzeranno, ci troveremo ad affrontare un' estate 2021 drammatica. E chi oggi parla bellamente di cancellare il debito, cambierà di nuovo idea su input di Bruxelles e suggerirà un forte taglio delle uscite per le pensioni e gli stipendi pubblici, unito alla sempreverde patrimoniale.

 

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