RIMANDIAMOLI A CASA LORO (SÌ, MA COME?) - LA POLITICA DEI RIMPATRI È FERMA AL PALO: OGNI ANNO IN EUROPA VENGONO EMESSI CIRCA 500 MILA PROVVEDIMENTI DI ESPULSIONE, MA SOLO UN QUINTO DEI MIGRANTI IRREGOLARI TORNA EFFETTIVAMENTE NEL PAESE DI ORIGINE - LA CORTE DEI CONTI STRAPAZZA L'UE: POCHI FONDI E ACCORDI DEBOLI CON GLI STATI - L'ITALIA, MANCO A DIRLO, È AGLI ULTIMI POSTI...

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Marco Bresolin per "La Stampa"

 

rimpatrio clandestini rimpatrio clandestini

C'è l'Algeria che privilegia i negoziati bilaterali con gli Stati membri e in generale preferisce fare da sé nella gestione dell'immigrazione. O il Bangladesh che ha accettato di riaprire solo parzialmente le proprie porte ai cittadini di ritorno perché deve fare i conti con il valore delle rimesse (6,1% del Pil) che è decisamente più alto degli aiuti allo sviluppo ricevuti (1,5% del Pil).

 

ROM RIMPATRIATI DALLA FRANCIA IN ROMANIA ROM RIMPATRIATI DALLA FRANCIA IN ROMANIA

La politica europea dei rimpatri è al palo. Ogni anno in Europa vengono emessi circa 500 mila provvedimenti di espulsione, ma - nonostante il nuovo mandato conferito a Frontex - solo un quinto dei migranti irregolari torna effettivamente nel proprio Paese di origine.

 

Il principale motivo è che mancano accordi di riammissione con gli Stati di partenza. Quelli bilaterali, ma soprattutto quelli siglati dall'Unione europea, che negli ultimi anni sta cercando - con molta fatica - di farsi carico di un lavoro diplomatico che fatica a dare i suoi frutti.

 

RIMPATRI DI MIGRANTI RIMPATRI DI MIGRANTI

La Corte dei Conti ha analizzato la gestione della pratica negli ultimi cinque anni e ha prodotto un report che evidenzia tutte le criticità: mancanza di incentivi adeguati, scarso coordinamento tra gli Stati membri, ostacoli politici.

 

Con problemi specifici per alcuni Paesi: l'Italia e la Grecia, per esempio, hanno dati nettamente inferiori a quelli della media Ue. Secondo la Corte questo è dovuto alla lentezza delle procedure d'asilo nazionali.

 

rimpatrio clandestini rimpatrio clandestini

La Commissione ha sin qui concluso accordi di riammissione con 18 Paesi (Hong Kong, Macao, Sri Lanka, Albania, Russia, Bosnia-Erzegovina, Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Ucraina, Pakistan, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Capo Verde, Turchia e Bielorussia), mentre con altri sei i negoziati non hanno ancora prodotto risultati (Marocco, Algeria, Cina, Tunisia, Giordania e Nigeria).

 

rimpatrio clandestini rimpatrio clandestini

Per questo si stanno esplorando nuove strade: con sei Paesi (Afghanistan, Bangladesh, Guinea, Costa d'Avorio, Etiopia e Gambia) sono stati siglati «meccanismi di riammissione», che non sono giuridicamente vincolanti e che sono stati spesso contestati dall'Europarlamento e dalle Ong per la loro opacità (non sono pubblici) e per i dubbi sul rispetto dei diritti umani.

 

rimpatrio aereo clandestini rimpatrio aereo clandestini

A ostacolare i negoziati c'è anche la clausola sui cittadini di Stati terzi: in sostanza l'Ue chiede a quei Paesi di accogliere anche i migranti che hanno soltanto transitato sul loro territorio, in modo da incentivarli a controllare le frontiere. Ma il vero deficit, secondo la Corte, riguarda la mancanza di incentivi che vengono offerti in termini di visti, aiuti allo sviluppo e scambi commerciali.

 

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