RISSA SULLA MIGNOTTOCRAZIA (CON BESTEMMIA) TRA SGARBI E PAOLO GUZZANTI – “Tua figlia ha detto che la Carfagna andava a letto con BerlusconI" – GUZZANTI QUERELA, SGARBI SI SCUSA: “PER NOEMI MEGLIO IL CAV. CHE un coetaneo drogato e camorrista” (VIDEO)…

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VIDEO DELLO SCAZZO - http://www.youtube.com/watch?v=f5NmciqI0zs

1 - Sgarbi: "Guzzanti è la vera Veronica" E in televisione scoppia la rissa...
Francesco Cramer per "il giornale"

Paolo GuzzantiPaolo Guzzanti

La pirotecnica scazzottata tra Vittorio Sgarbi e Paolo Guzzanti finisce con un colpo in faccia a testa. Democraticamente. Pugni simbolici soltanto perché il secondo era «rinchiuso in un magazzino di scope», nello pseudo collegamento esterno agli studi di Tetris, trasmissione condotta da Luca Telese e andata in onda venerdì sera su La7. Venticinque metri. Questa la distanza che li separava nella telerissa conclusa con il feroce ping pong: «Buffone». «Falsario». «Carogna».

Si discetta di divorzio, veline, politica, tv e ciarpami vari quando il sanguigno Sgarbi mette mano alla cintola. Sfodera la lama e parte la stilettata: «La vera Veronica Lario è Guzzanti». Con il consueto eloquio a mitraglia srotola il suo ragionamento rievocando l'antefatto: «La ragazza Guzzanti fa una tremenda caricatura della Carfagna dicendo cose orribili. Il padre, parlamentare di Forza Italia, eletto da Berlusconi, si trova nella contraddizione di difendere il "santo" e difendere la figlia. Sceglie di difendere la figlia ed esce da Forza Italia».

Sabina GuzzantiSabina Guzzanti

In effetti Sabina, luglio 2008, in piazza Navona durante uno dei tanti No-Cav Day, aveva aizzato la platea a suon di «donne che la danno via», «Viagra», «sesso orale» e pugni chiusi. Insinuazioni pesantissime e volgari nei confronti del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna la quale aveva fatto partire un «poveretta mi fa pena» oltre a una citazione in giudizio. Papà Paolo aveva difeso la figliola e cominciato a parlare con ben più colta terminologia di «mignottocrazia». Tra critiche feroci al Pdl e accuse alla politica filo-russa del governo si è scivolati presto allo strappo definitivo e all'addio al partito lo scorso febbraio.

A Tetris Sgarbi affonda il colpo: «Veronica ha tollerato sapendo tutto di lui e a un certo punto s'è svegliata. E anche lui, Guzzanti, lo sapeva. Ma c'è arrivato tardi. È come Veronica Lario... Tardivamente s'è accorto di quello che è Berlusconi. Ma Berlusconi è palese dalla prima ora». Per Guzzanti è prima coltellata ma, stoico, resiste. E risponde. Il tono è pacato e composto ma dentro ribolle manco fosse una jacuzzi: «Devo assolutamente replicare. Vittorio, è la seconda volta che mi usi e fai bene, in fondo siamo in tv... Ma dai un'impressione sui fatti che non è quella vera». Si danno del "tu" come due acerrimi amici, Paolo e Vittorio.

berlusconi sgarbiberlusconi sgarbi

«Tua figlia ha detto che la Carfagna andava a letto con Berlusconi». In Guzzanti prevale ancora la flemma: «Veramente ha detto un'altra cosa...». In Sgarbi domina il pressing alla Gattuso: «Di' cos'ha detto tua figlia», sbraita. La pentola a pressione salta: «Vittorio... Vittorio... Vittorio... Per favore: io non ho rotto con Berlusconi a causa della Carfagna e di Sabina». Sgarbi sgrana gli occhi da sotto gli occhiali: «Delle veline in Parlamento, ti ho letto!».

«Vittorio noooo». «E allora perché hai rotto?». «Ma ti vuoi star zitto?». «È storia...». «Ma ti vuoi star zitto?». «Ma perché stavi con Berlusconi? Perché ti piaceva!». «Vittorio basta! Fammi parlare per Cristo! Hai tirato in ballo la mia famiglia, mia figlia...». «L'hai difesa!». Tra i due, in un crescendo wagneriano, sono botte da orbi. Guzzanti prende fiato e sembra riuscire a infilarsi nel pertugio del silenzio: «Allora: io ho rotto con Berlusconi perché Berlusconi ha applaudito il criminale internazionale Vladimir Putin quando lui ha invaso la Georgia».

Ma il buco di mutismo si chiude subito: «Ma lascia perdere!». «Non lascio perdere un cazzo! Ma stai zitto, ma piantala, questo c'è scritto sui giornali, sul mio blog...». Guzzanti strilla, Sgarbi sbraita: «Era amico di Putin anche prima, anche quando ti hanno eletto!». I due si rotolano verbalmente in una zuffa dove vola di tutto: «Carogna». «Falsario». «Buffone». «Cialtrone». «Vigliacco». Uno a testa, così, democraticamente.

2 - Guzzanti: "Caro Vittorio, io ti querelo Non conosci neanche la storia"...
Marco Zucchetti per "il Giornale"
Onorevole Guzzanti, l'hanno paragonata a Veronica...
«E pure a Silvio, dato che ho avuto figli da due donne, come lui».

Le ha dato così fastidio?
«Mannò, sono sciocchezze. La cosa grave è che Sgarbi sosteneva tesi false e con la violenza verbale mi ha impedito di replicare».

Mara CarfagnaMara Carfagna

Cioè?
«Insinuava che avessi rotto col premier per difendere mia figlia Sabina. Assurdo. Primo, perché lei era l'aggressore - nella fattispecie della Carfagna, che poi mi ha tirato in ballo; secondo perché a Silvio io contesto di aver accolto con entusiasmo l'invasione della Georgia da parte di Putin. Lo sanno tutti, ci ho scritto pure un libro («Il mio agente Sasha», in uscita sabato, ndr)».

Sgarbi sostiene che i due erano amici anche prima, quando lei è stato eletto per il Pdl.
«Peggio: ha detto che sono amici da vent'anni. Una cazzata ad alzo zero da uomo ignorante, detta solo per zittirmi. Putin si è macchiato di molte morti negli ultimi anni, ma nell'89 era nelKgb e controllava la Stasi della Ddr. Se Sgarbi ha le prove della loro amicizia al tempo, è una notizia».

Sul blog lei annuncia querele...
«Sia io, sia mia moglie. Ma non per l'imboscata, quanto per il fatto che ha pure detto che starei per sposarmi un'altra volta. Falsissimo. Me ne sono andato indignato. Poi ho saputo che si è detto rammaricato e si è scusato».

Eppure avete la stessa radice liberale e all'inizio sembravate pure in sintonia...
«Quasi. Lui è divertito dal fatto che Berlusconi viva la politica come un episodio di "Amici miei". A me la cosa non diverte e penso che un premier non si possa comportare come il Conte Mascetti».

DALLA PAGINA DI NOEMI SU FACEBOOK DALLA PAGINA DI NOEMI SU FACEBOOK

Non vi sentite da due anni...
«Errore. Mi ha chiamato giovedì. Era affettuoso, io irritato. Sembravamo due vecchi amanti. Mi ha detto: "Cos'ho fatto per meritarmi questo? Ti voglio bene..."».

Pace fatta?
«Macché. Però ci vedremo per chiarire. Anch'io umanamente gli voglio bene, ma lo considero un traditore della Commissione Mitrokhin e degli ideali liberali. Ho sempre visto i suoi difetti, ma da tempo mi sembrano più pesanti dei pregi. Ecco il perché della rottura, altro che Sabina!».

E il caso Veronica-Noemi?
«È l'ennesima esemplificazione della mignottocrazia, ossia di una classe dirigente selezionata anche con criteri sessuali. Quel che fa Berlusconi sui divani o sotto il letto è affar suo, ma se la moglie del premier parla di minorenni, diventa questione istituzionale. Craxi aveva mille amanti, ma mica la moglie scriveva al Messaggero».

3 - Sgarbi: "Caro paolo, ti chiedo scusa ma sei serio come Beethoven"...
Marco Zucchetti per "il Giornale"
«Mi è dispiaciuto. Anzi, glielo dico ufficialmente: non querelo Guzzanti anche se mi ha dato del cialtrone e mi scuso con lui».

Professor Sgarbi, avete esagerato, eh?
«Il fatto è che io mi sono attenuto alla leggerezza degli interventi, lui si è messo a fare il Catone. Ha sbagliato partitura: io ero Rossini, lui sembrava Beethoven».

Ve le siete suonate, insomma.
«Il bello è che gli davo anche ragione. Condividevo quel che lui ha detto ben prima di Veronica, cioè che nel centrodestra si preferiscono belle ragazze a gente preparata come lui. O come me. La battaglia contro la debolezza della classe dirigente è roba sua, eh!».

Putin e BerlusconiPutin e Berlusconi

Infatti per lei la rottura con Berlusconi è dovuta a questo...
«No, dicevo che tra le cause dello scontro con i forzisti c'era anche questa sua denuncia, in occasione della lite tra sua figlia e la Carfagna. Invece Guzzanti lo ha negato e mi dava del bugiardo».

Non ci ha visto più?
«Massì, perché io capisco che Paolo sia arrabbiato e geloso della Carfagna. Ma lo dica chiaro. Certo, è un sentimento umano, legittimo ma egoista. Così lui ha voluto darsi una nobiltà ideale con la storia di Putin. Fa ridere i polli».

Però in effetti Putin è stato causa del contendere tra i due...
«E chi lo nega? Ma Putin sta lì da anni, mica si è svegliato sanguinario ieri mattina».

Ma lui e il Cavaliere non si conoscono da 20 anni come dice lei...
«Massì, era una battuta. Però di sicuro quando è stato eletto nel Pdl erano già amici. Gliene faccio un'altra, di battuta: Guzzanti è moralmente come Veronica, indignato per il velinismo in politica; ma nei comportamenti è come Silvio, cioè ha avuto figli da due mogli».

Troppo serio, l'onorevole?
«Come Rondolino, che vede turpitudini ovunque. Io non riesco ad avercela con Berlusconi anche se non mi vuole più. Gli sono amico, mi diverte. Meglio che Noemi frequenti lui piuttosto di un coetaneo drogato e camorrista».

Lei si diverte, altri no...
«Berlusconi è un fenomeno di costume, che senso ha drammatizzare? È un po' Sordi, un po' Tognazzi e un po' Celi: dà di gomito, mi chiede resoconti sulle mie avventure erotiche. È alla mano, estroso. È il genio di "Amici miei", dello scherzo con la cacca del bambino: fantasia, intuizione, decisione e rapidità di esecuzione».

Sostiene Guzzanti: deve proprio?
«È fatto così. Ce li vede lei Ciampi e Prodi con le donne? No. Primo perché le donne non ci starebbero. Secondo perché il loro film sarebbe tipo "Il Golgota e la sfiga". Sa cosa le dico? Prodi è il marito perfetto per Veronica».

 

 

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