L’ULTIMA CARTA DI TRUMP PER TORNARE ALLA CASA BIANCA: CONVINCERE I RAPPRESENTANTI DEL SUO PARTITO NELLE ASSEMBLEE DI MICHIGAN, WISCONSIN E PENNSYLVANIA (A MAGGIORANZA REPUBBLICANA) A DESIGNARE “GRANDI ELETTORI” CHE, UNA VOLTA A WASHINGTON, INVECE DI RISPETTARE LA VOLONTÀ DEI CITTADINI, CHE HANNO SCELTO IN MAGGIORANZA BIDEN, VOTINO PER LUI RIELEGGENDOLO - IL “GOLPETTO”, IN TEORIA POSSIBILE, SAREBBE UN ATTO SENZA PRECEDENTI

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Estratto dell’articolo di Federico Rampini per “la Repubblica”

 

donald trump joe biden

[…] L'ultima carta che Donald Trump tenta per ribaltare il verdetto delle urne, viene definita dagli storici un gesto senza precedenti. Alcuni costituzionalisti la considerano quanto di più vicino a un colpo di Stato, rispetto alla tradizione americana di rispetto della volontà degli elettori. Trump ha convocato alla Casa Bianca i rappresentanti repubblicani eletti nell'assemblea legislativa del Michigan, con un obiettivo palese: convincerli a designare dei "grandi elettori" che voterebbero per lui come presidente. Il problema è che i cittadini del Michigan hanno scelto Biden.

 

dibattito donald trump joe biden

L'ultima speranza di Trump è legata a una peculiarità del sistema elettorale americano: sostanzialmente, la scelta del presidente avviene a suffragio universale, formalmente si tratta di una sorta di voto indiretto. I passaggi sono due: prima ogni Stato deve certificare il verdetto delle urne; poi è l'assemblea legislativa dello Stato a designare i membri del collegio elettorale che travasano i voti dei cittadini a Washington e contribuiscono a designare il nuovo capo dell' esecutivo. In teoria quindi le assemblee legislative locali possono anche disconoscere la volontà dei cittadini e designare dei "grandi elettori" di segno politico opposto. Sarebbe una tale violazione della volontà popolare, da giustificare i paragoni con un golpe.

 

Trump spera in questo scippo, perché diversi Stati-chiave che hanno votato per Biden hanno dei Parlamenti locali con maggioranze repubblicane: oltre al Michigan è il caso di Wisconsin, Pennsylvania, Georgia.

 

donald e melania trump

Quella di Trump è una corsa contro il tempo perché il suo piano è quasi impossibile in quegli Stati che hanno già ufficialmente certificato il verdetto delle urne. Michigan, Wisconsin, Pennsylvania sono molto vicini a compiere quel passo irreversibile, la Georgia lo ha compiuto ieri sera.

 

La pressione di Trump sugli eletti locali del suo partito è formidabile. È in linea con il suo rifiuto di riconoscere la vittoria dell' avversario, paralizzando la transizione […]entro l'8 dicembre gli Stati devono aver certificato i risultati, in modo che il 14 dicembre avvenga la conta a livello nazionale.

 

Perché i Parlamenti dei singoli Stati ribaltino la volontà degli elettori, devono avere delle solide giustificazioni: brogli massicci, contese giudiziarie che impediscano di arrivare alla certezza del risultato. Ma la squadra legale di Trump continua a perdere nei tribunali le cause avviate per presunte frodi. […] Il sospetto è che voglia guadagnare tempo per avvicinarsi alla data dell' 8 dicembre senza che gli Stati abbiano potuto certificare l' esito finale del voto, aprendo così allo scenario dello "scippo" in sede legislativa locale. […]

TRUMP E BIDEN
joe e jill biden