SE “SYRIZA” È UN BUON SEGNO - KRUGMAN: “CON IL REFERENDUM TSIPRAS FA LA COSA LA COSA GIUSTA. SE VINCE, RAFFORZERÀ IL GOVERNO E AVRÀ UN MANDATO PIENO PER FARE CIÒ CHE DEVE. MA SPINGERLO A QUESTO PUNTO È STATA UNA FOLLIA DI GOVERNI E CREDITORI”


1 - KRUGMAN: “UNA MOSTRUOSA FOLLIA AVER SPINTO TSIPRAS FINO A QUESTO PUNTO”

Articolo di Paul Krugman per “The New York Times” pubblicato da “la Repubblica” - Traduzione di Marzia Porta

 

paul-krugman

Ad oggi ogni monito riguardo a un’imminente frattura dell’euro si è dimostrato infondato. A dispetto di quanto affermato in fase di campagna elettorale, i governi cedono alle richieste della troika, e parallelamente la Bce interviene per calmare i mercati. Tale dinamica ha permesso di tenere insieme la moneta unica, ma ha al tempo stesso perpetuato un’austerità profondamente distruttiva: non lasciate che qualche trimestre di modesta crescita metta in ombra l’immenso costo di cinque anni di disoccupazione di massa.

 

Da un puto di vista politico, i grandi perdenti di questa dinamica sono stati i partiti di centro-sinistra, la cui acquiescenza in fase di rigorosa austerità — e il conseguente abbandono di quei valori per i quali avrebbero presumibilmente dovuto battersi — produce danni ben più gravi di quelli che politiche analoghe mietono nel centro-destra.

tsipras renzi merkel

 

Ho l’impressione che la troika (credo sia ora di smettere di fingere che qualcosa sia cambiato, e tornare a chiamarla con il vecchio nome) si aspettasse, o quanto meno si augurasse, che nel caso della Grecia la storia si sarebbe ripetuta: o Tsipras avrebbe preso come al solito le distanze dalla maggior parte della propria coalizione, trovandosi probabilmente obbligato a stringere un’alleanza con il centrodestra, o il governo Syriza sarebbe caduto. Cosa che infatti potrebbe ancora accadere.

 

Alexis Tsipras, Eric Toussaint et Zoe Konstantopoulou

Tuttavia Tsipras non sembra per ora disposto a lasciarsi cadere sulla propria spada. Anzi: di fronte all’ultimatum posto dalla troika ha indetto un referendum sull’opportunità di accettarlo o meno. La sua scelta produrrà certo grande preoccupazione e numerose dichiarazioni sul suo scarso senso di responsabilità, ma in realtà egli sta facendo la cosa giusta, e per due motivi.

 

Per cominciare, una vittoria del referendum rafforzerà il governo, conferendogli una legittimità democratica — cosa che in Europa credo conti ancora (e se non contasse occorre saperlo).

 

TSIPRAS

In secondo luogo Syriza si è trovato sino ad oggi, politicamente parlando, in una posizione maldestra, con gli elettori furiosi a causa delle crescenti richieste di austerità ma al tempo stesso riluttanti ad abbandonare l’euro. Conciliare queste due tendenze è sempre difficile, è lo è a maggior ragione oggi. Il referendum di fatto chiederà agli elettori di stabilire le proprie priorità, e di conferire a Tsipras il mandato per fare ciò che deve nel caso in cui la troika lo porti a un gesto estremo.

 

Ritengo che spingerlo sino a questo punto sia stato, da parte dei governi e degli istituti creditori, un atto di mostruosa follia. Eppure lo hanno fatto, e non posso assolutamente biasimare Tsipras per aver rimesso la questione nelle mani degli elettori anziché voltar loro le spalle.

 

2 - DAI 5 STELLE A BRUNETTA, IL «VARIEGATO» FRONTE CHE DIFENDE SYRIZA: IL GOVERNO VENGA IN AULA

M.Reb. per il “Corriere della Sera”

 

renato brunetta (2)

Il Movimento 5 Stelle e Sel, ma anche Salvini, Brunetta e Giorgia Meloni. Il fronte italiano pro Tsipras è abbastanza ampio ma, soprattutto, assai articolato. Si va dal sostegno politico della sinistra — il partito di Vendola, ma anche Stefano Fassina, appena uscito dal Pd, chiedono che il ministro Padoan riferisca in Parlamento sull’«irresponsabile ultimatum dell’eurogruppo ad Atene» — al supporto del capo dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta: «Tifo Tsipras, questa Europa non piace a nessuno».

 

I Cinquestelle, in particolare, sottolineano il ricorso al referendum deciso dal governo greco. I parlamentari delle commissioni esteri di Camera e Senato, in una nota sul blog di Grillo, parlano di un «voto per la libertà» e aggiungono: «Il no all’imposizione dei creditori è l’unica via di emancipazione dalle catene dell’euro e dell’austerità. Il popolo greco non ha altra scelta».

niki vendola mai alkaila e alexis tsipras

 

La partita che sta giocando il governo di Syriza viene osservata con attenzione anche da chi è molto lontano dalla sinistra, ma conduce da tempo la battaglia contro l’euro e i «tecnocrati» di Bruxelles. Per il leader della Lega Salvini «Tsipras fa bene a tenere alta la testa, è un’Europa da abbattere e ricostruire». Sulla stessa linea (ma più cauta) Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: «È normale che la Grecia sia titubante, le ricette della troika hanno prodotto solo disastri e povertà, anche in Italia».