SERVIZI & SEGRETI - CONTE DOVRÀ RIFERIRE IN PARLAMENTO SUL PERCHÉ ABBIA AUTORIZZATO UN POLITICO STRANIERO, IL MINISTRO USA WILLIAM BARR, AD INCONTRARE I CAPI DEI NOSTRI SERVIZI - SALVINI ATTACCA “GIUSEPPI” AD “AGORÀ”: “È ABITUATO A USARE I SERVIZI COME LA SUA DEPENDANCE, NON MI HA MAI INFORMATO DELLA VICENDA BARR E DEGLI INCONTRI CON I SERVIZI ITALIANI IN AGOSTO. IO ERO A CASTEL VOLTURNO: LUI NON MI FECE NEANCHE MEZZA TELEFONATA…”

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conte salvini

1 - DALL’ACCOUNT TWITTER DI ANNALISA CHIRICO

‘Conte, abituato a usare i servizi come la sua dependance, non mi ha mai informato della vicenda Barr e degli incontri con i servizi italiani in agosto. Io ero a Castel Volturno: lui non mi fece neanche mezza telefonata’, così @matteosalvinimi adesso ad  @agorarai

 

2 - INCONTRI SEGRETI TRA USA E 007 IL COPASIR: ORA CONTE RIFERISCA

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera”

JOSEPH MIFSUD 1

 

Verifiche su eventuali rapporti tra l'università di Roma Link Campus e i servizi segreti italiani e stranieri, ma anche su «coperture» fornite a Joseph Mifsud, ritenuto dall'amministrazione Trump una pedina importante nel Russiagate: sono stati questi i principali argomenti dei colloqui avvenuti a Roma tra il ministro William Barr e i vertici dell'intelligence  Almeno due riunioni - una a Ferragosto con il capo del Dis Gennaro Vecchione e una il 27 settembre allargata ai direttori delle due Agenzie - precedute però da contatti tra lo stesso Barr e il premier Giuseppe Conte.

 

giuseppe conte gennaro vecchione

E proprio lui dovrà renderne conto al Parlamento, chiarire per quale motivo abbia autorizzato un politico ad incontrare i capi dei Servizi. Ma anche se altri esponenti del governo furono informati. Dopo di lui saranno convocati dal Copasir (dove si attende la nomina del nuovo presidente dopo il cambio della maggioranza) lo stesso Vecchione e i generali Luciano Carta (Aise) e Mario Parente (Aisi) proprio per ricostruire il tenore delle riunioni, anche perché sarebbero stati proprio loro a spiegare che in un caso del genere - dunque senza rapporto diretto tra 007 - ogni richiesta deve essere presentata con una rogatoria. «Farò chiarezza nelle sedi opportune», afferma Vecchione.

WILLIAM BARR

 

I contatti tra Usa e Italia risultano avviati alcuni mesi fa. Nell' aprile scorso viene reso noto il rapporto Mueller che accusa la Russia di aver interferito nelle presidenziali americane e, pur sottolineando di non poter certificare l' esistenza di un complotto contro la candidata democratica Hillary Clinton, imputa a Trump ben undici tentativi di ostacolare le indagini. Quanto basta perché i collaboratori più stretti del presidente cerchino di screditare questi risultati.

 

MARIO PARENTE AISI

Nell' elenco dei Paesi da contattare c'è l'Italia visto che proprio a Roma viveva Mifsud, il professore della Link University che per primo avrebbe parlato di mail «compromettenti» della Clinton in mano ai russi. Il compito di rileggere l' inchiesta viene affidato a Barr che a sua volta incarica il procuratore John Durham.

 

Agli inizi di agosto viene contattato Palazzo Chigi per ottenere il via libera all' incontro con i servizi segreti. E dopo qualche giorno Barr vede Vecchione. Un faccia a faccia durante il quale il ministro presenta evidentemente una lista di richieste. Qualche giorno dopo le istanze statunitensi vengono infatti «girate» all' Aisi e all' Aise, con l' impegno di convocare una nuova riunione. A metà settembre dal Dis parte una lettera per fissare la nuova riunione il 27 nella sede centrale di piazza Dante.

generale luciano carta

 

A Ferragosto è in carica il governo M5S-Lega. Conte informò i suoi vice e i ministri competenti (Giustizia, Esteri e Difesa) delle richieste americane? Agli inizi di settembre c'è una nuova maggioranza M5S-Pd, ma il premier è lo stesso. Qualcuno nell' esecutivo sapeva che Barr avrebbe incontrato i capi dei Servizi? Sono gli interrogativi che Conte dovrà chiarire di fronte al Parlamento, ma Salvini già lo attacca senza però chiarire se lui sapesse dei contatti con gli Usa.

 

«Conte si è tenuto la delega ai servizi segreti. Evidentemente l' avvocato del popolo ha interesse a controllare i servizi, non so se per motivi solo esterni o anche interni», dichiara il leader della Lega. «Non ha mai interpellato nessuno, ha fatto di testa sua, e credo non abbia fatto il bene del Paese. Tutti quelli che lavorano nel comparto intelligence sono rimasti esterrefatti da alcune nomine», aggiunge pur consapevole che quando i capi dei servizi sono stati scelti lui era vicepremier.