SIAMO COL MES ALLA GOLA - QUANDO I GIUDICI TEDESCHI SI CHIEDONO SE SIA GIUSTO ACQUISTARE OLTRE IL 33% DI TITOLI DI UNO STATO, COME L'ITALIA, CHE PARTECIPA AL 15% DEL CAPITALE DELLA BCE, DOVREBBERO ANCHE CONSIDERARE CHE L’ALTRA METÀ DEI 20 MILIARDI MENSILI SERVONO DI FATTO A COMPRARE TITOLI FRANCESI E SPAGNOLI - L'ITALIA SENZA BCE RISCHIA DI NON REGGERE L'ASSALTO DELLA SPECULAZIONE. PER QUESTO CHE CONTE E GUALTIERI SPINGONO CON FORZA, SOSTENUTI DA MACRON E SANCHEZ, SUL RECOVERY FUND IN TEMPI RAPIDISSIMI

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Marco Conti per “il Messaggero”

corte costituzionale germania

 

La botta è pesante, anche se nel governo si tende a minimizzare sostenendo che la Bce è indipendente, e che comunque la sentenza della Corte Costituzionale tedesca non riguarda in alcun modo le misure di politica monetaria assunte di recente dalla Bce per far fronte all'emergenza Covid.

 

bce

IL RISCHIO

Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri lo ha spiegato anche a Giuseppe Conte, ma non è bastato a moderare la preoccupazione del presidente del Consiglio, già alle prese con la difficile composizione del nuovo decreto, perchè è forte ora il rischio che altri ricorsi blocchino il Pepp.

l'esordio di christine lagarde alla guida della bce 8

 

Nel solo mese di aprile la Bce ha acquistato quasi undici miliardi di titoli pubblici italiani. Dei venti miliardi mensili previsti dal Pepp (Pandemic Emergency Purchase Programme), la metà servono di fatto all'Italia e l'altra si distribuisce su titoli francesi e spagnoli mentre per la Germania si tratta di briciole.

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

 

Il problema è che i giudici tedeschi pongono un problema di proporzionalità e di fatto si chiedono se sia giusto acquistare oltre il 33% di titoli di uno stato, come l'Italia, che partecipa al 15% del capitale della Bce. Il principio della proporzionalità rischia quindi di porre un possibile limite agli acquisti.

draghi euro

 

Un principio che si scontra con il «whatever it takes» di Mario Draghi e che soprattutto ripropone il tema sui limiti che paesi forti come la Germania possono porre alle istituzioni europee arrivando anche a mettere in dubbio la legittimità della Corte di Giustizia Europea - come spesso fanno a Varsavia e Budapest - che più volte si è espressa a favore del QE.

angela merkel ursula von der leyen

 

Con un debito pubblico che sfiora il 170% sul pil, una caduta di quest'ultimo dell'8% e lo spread che ieri ha toccato i 250 punti, l'Italia senza l'ombrello della Bce rischia di non reggere l'assalto della speculazione. La sentenza «potrebbe mettere in discussione anche l'intervento della Bce a sostegno dei titoli di stato italiani» avverte preoccupato Silvio Berlusconi.

Eurogruppo Recovery Fund

 

Già, perchè l'Eurotower senza la Bundesbank avrebbe una potenza di fuoco ben più ridotta e all'Italia potrebbe restare solo un unico meccanismo a cui aggrapparsi, qualora la Bce dovesse essere costretta anche a rivedere il suo pacchetto titoli: il Mes.

 

La trattativa per depurare delle condizionalità il meccanismo europeo di stabilità non si è ancora conclusa, il regolamento non è ancora stato messo nero su bianco e la riunione di venerdì non sarà certo conclusiva.

 

La pronuncia della corte tedesca rischia ora di complicare la definizione del meccanismo già adottato ai tempi della crisi greca, e soprattutto aumenta i sospetti di coloro che ritengono il Mes una sorta di trappola.

 

Gualtieri Conte

E' anche per questo che Conte e Gualtieri spingono con forza, sostenuti dai colleghi francesi e spagnoli, sulla messa in funzione in tempi rapidissimi del Recovery fund che sulla carta è un fondo presso la Commissione europea, in grado di finanziare attraverso l'emissione di bond i piani di ricostruzione, liberando la Bce da un peso che ogni settimana si fa sempre più gravoso.

 

SANCHEZ MACRON

I TEMPI

Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri anche ieri ha sostenuto che occorre un Recovery fund «disponibile già nel 2020 e finanziato con risorse comuni europee attraverso l'emissione di titoli comuni».

 

BERND LUCKE

Tra un paio di settimane Bruxelles dovrebbe mettere a punto una proposta, anche se non sarà facile mettere d'accordo le diverse impostazioni. Occorre infatti trovare un equilibrio tra chi vuole prestiti, chi sovvenzioni più o meno a fondo perduto, chi vuole tagliare il bilancio Ue e chi lo vuole aumentare, chi lo vuole subito e chi assieme al prossimo quadro finanziario 2021-2027.

 

olaf scholz

In Germania la sentenza dei togati di Karlsruhe regala una vittoria a Bernd Lucke, l'economista tedesco che fondò il partito di Alternative fuer Deutschland e che è tra i promotori del ricorso, e mette in difficoltà il ministro socialista delle Finanze tedesco Olaf Scholz accusato dalla corte, insieme alla Merkel, di non aver controllato le emissioni della Bce.

 

In Italia tutto ciò genera un'incertezza che, sommata a quella derivante dalle conseguenze del virus sull'economia, rischia di destabilizzare ancor più i nostri già precari equilibri di finanza pubblica.

Olaf Scholz e Merkel