SOTTO LE FESTE PANNELLA NON DIGIUNA: piatto di maccheroni alla chitarra sui tre etti, un bel torrone pesante quattro etti. Alla fine un liquore di addirittura 95 gradi - DINASTIA LETTA COL PALLINO DELLO SPETTACOLO - IL PD ROMANO SCHERZA SU GESU' BAMBINO - DA BERLUSCONI IL BUS NON FERMA PIU' - BRUNETTA COME COMUNICATORE NON È UN FANNULLONE - PD POLEMICO SUL CAPO TGR LAZIO…

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Pierre de Nolac per ITALIA OGGI

1 - PER LA FAMIGLIA LETTA LO SPETTACOLO PRENDE LE FORME DEL TEATRO, DEL CINEMA E DEI LIBRI
E' lo spettacolo, la passione della famiglia Letta. Gianni, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ama come pochi altri il teatro. Non manca mai alle "prime" più importanti, non solo a Roma: la scorsa estate ha voluto celebrare il "Reate festival", in qualità di presidente della fondazione Flavio Vespasiano, portando nel capoluogo sabino centinaia di amici e appassionati del palcoscenico.

Gianni Letta sul palcoGianni Letta sul palco

Conosce a memoria intere carriere di generazioni di attori, tanto da voler festeggiare i compleanni di quelli più stimati: come Mario Scaccia, felicissimo di spegnere novanta candeline in sua compagnia nel giorno dedicato a Santo Stefano, al Valle. Letta ha donato a Scaccia una targa, in omaggio alla sua lunghissima attività teatrale.

E chi va a trovarlo a palazzo Chigi, per entrare nelle sue simpatie, mette in risalto il ruolo che ha Letta come presidente della giuria degli Olimpici del teatro, e sottolinea il successo che ha avuto come attore lo spot, trasmesso dalle televisioni, ideato per pubblicizzare la Giornata nazionale del teatro.

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La dinastia Letta, comunque, non perde di vista il settore del tempo libero, dato che il figlio di Gianni, Giampaolo, è l'amministratore delegato di Medusa e il presidente di Capitolo Settimo, la società proprietaria del circuito "The Space Cinema". E il periodo natalizio, si sa, è sempre d'oro per le casse del comparto cinematografico: non a caso le pellicole più gettonate (e oggetto di polemiche politiche, come "Natale a Beverly Hills") vengono denominate "cinepanettoni".

A proposito, in casa di Maurizio Costanzo c'è chi attende con ansia il film (distribuito da Medusa) che il figlio Saverio presenterà il prossimo anno: la trasposizione cinematografica del libro di Paolo Giordano, "La solitudine dei numeri primi", romanzo Mondadori che ha vinto nel 2008 il premio Strega. Sì, quella competizione letteraria romana vissuta dai protagonisti all'ultimo sangue e che nell'ultimo quarto di secolo ha sempre visto in prima fila proprio Letta senior, nello scenario del ninfeo del museo nazionale etrusco di Villa Giulia...

MAURIZIO COSTANZO - copyright PizziMAURIZIO COSTANZO - copyright Pizzi

2 - DA BERLUSCONI IL BUS NON FERMA PIU'
Una fermata d'autobus scatena le polemiche del Pdl romano. Sì, perché in Campidoglio nella giornata di ieri sono giunte tante telefonate da parte di cittadini esasperati: tutta colpa della decisione della Prefettura capitolina di abolire a via del Plebiscito, a partire dalla mattina, la temporanea sosta dei mezzi dell'Atac per far salire e scendere i passeggeri.

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«Motivi di sicurezza», è stato detto ai malcapitati viaggiatori, che ora sono costretti a percorrere quasi un chilometro a piedi, se diretti a piazza Venezia: chi proviene dal Colosseo, infatti, può scendere solo a via dei Fori Imperiali oppure a largo Argentina. Così, niente più persone ferme ad aspettare un bus nei pressi di palazzo Grazioli, residenza romana del premier, Silvio Berlusconi.

E il presidente della commissione Trasporti del comune Antonello Aurigemma ha dovuto scrivere, nero su bianco, che l'amministrazione «ha preso atto"»della decisione della Prefettura, che non è avvenuta per iniziativa di Berlusconi «né su input della presidenza del Consiglio». A chi usa i mezzi pubblici, quindi, non resta che camminare, sempre di più.

fermata soppressa  davanti a palazzo grazioli - GMTfermata soppressa davanti a palazzo grazioli - GMT

3 - SOTTO LE FESTE PANNELLA NON DIGIUNA
Niente digiuno, sotto le feste, per Marco Pannella. Dopo tante giornate trascorse con una dieta ferrea, sempre per motivazioni nobili, il leader radicale ha celebrato con i parenti il Natale, in quel di Teramo, in quell'Abruzzo che lo ha visto nascere nel 1930.

Lo ha raccontato lui stesso a radio Radicale, nel corso di una conversazione con il direttore Massimo Bordin. E il menù è stato davvero luculliano, dato che Pannella ha cominciato con un sontuoso piatto di maccheroni alla chitarra: con una razione davvero abbondante, che lui stesso ha stimato, per difetto, sui tre etti.

Ma si sa, l'appetito vien mangiando, e così Giacinto detto Marco ha pure gustato un bel torrone pesante quattro etti. Alla fine della libagione, ecco un liquore di addirittura 95 gradi, proveniente dalle mani e dagli alambicchi di alcuni cari amici frati: «Un attentato clericale», ha scherzato Bordin, commentando l'altissimo tasso alcolico del prodotto. Gli ascoltatori della radio non hanno però dimenticato le tantissime battaglie pannelliane ideate con lo scopo di combattere il dramma della fame nel mondo.

4 - IL PD ROMANO SCHERZA SU GESU' BAMBINO
Presso il Pd romano il ministro dell'Interno Roberto Maroni non suscita molta simpatia. E nemmeno il sindaco Gianni Alemanno. Tanto che un fedelissimo di Goffredo Bettini, Paolo Masini, ha scritto un articolo dove il Natale diventa una notizia intitolata così: «Trovato neonato in una stalla, la polizia e i servizi sociali indagano. Arrestati un falegname e una minorenne».

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Il testo poi recita: «L'allarme è scattato nelle prime ore del mattino, grazie alla segnalazione di un comune cittadino che aveva scoperto una famiglia accampata in una stalla. Al loro arrivo gli agenti di polizia, accompagnati da assistenti sociali, si sono trovati di fronte ad un neonato avvolto in uno scialle e depositato in una mangiatoia dalla madre, tale Maria H. di Nazareth, appena quattordicenne. Al tentativo della polizia e degli operatori sociali di far salire la madre e il bambino sui mezzi blindati delle forze dell'ordine, un uomo, successivamente identificato come Giuseppe H. di Nazareth, ha opposto resistenza, spalleggiato da alcuni pastori e da tre stranieri presenti sul posto». Tutti quanti arrestati.

MASSIMO BORDIN - copyright PizziMASSIMO BORDIN - copyright Pizzi

5 - BRUNETTA COME COMUNICATORE NON È UN FANNULLONE
Non è un masochista, il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. Lo ha detto chiaramente, ieri, presentando i dati di un anno di comunicazione ministeriale. Lui, si sa, odia i burocrati che si addormentano sulle pratiche: per questo ha illustrato tutti i numeri relativi alle sue apparizioni mediatiche, dalla carta stampata alle televisioni. Dal calo assenze per malattia, ovvero la lotta diuturna contro i fannulloni, alla posta elettronica certificata, senza dimenticare il servizio anticorruzione e trasparenza e le reti amiche.

GOFFREDO BETTINI E MAMMAGOFFREDO BETTINI E MAMMA

Brunetta superstar, insomma, con ben 24.941 citazioni sulle principali testate italiane, 121 conferenze stampa (dalla firma di un protocollo con il sindaco di Milano Letizia Moratti all'avvio del sistema di monitoraggio sui precari, passando per la guida del pellegrino), 524 comunicati (il mese nel quale si è lavorato di più è maggio, con 93 note per la stampa, mentre ad agosto ne sono state registrate solamente 11), 2.182 lanci di agenzia, 98 interviste a quotidiani, 34 a periodici, 103 interventi e lettere (pure su testate come Mondoperaio, Grand Hotel e Agenda Coscioni), 15 ritratti e interviste sulla stampa estera, 78 partecipazioni a programmi televisivi (dove è stato apprezzato anche nei panni di chef d'eccezione, dato che ai fornelli Brunetta è insuperabile), 61 in quelli radiofonici (indimenticabili le sue irruzioni estive alla trasmissione "Un giorno da pecora", condotta da Claudio Sabelli Fioretti).

ROBERTO MARONI - copyright PizziROBERTO MARONI - copyright Pizzi

Il titolare del dicastero che ha sede a palazzo Vidoni, poi, su Rtl fa sentire la sua voce nella trasmissione "Brunetta della domenica", fatto che gli ha permesso di gonfiare la statistica. Non potevano mancare i dati relativi al sito innovazionepa.it, con oltre 47 milioni di accessi (il boom è stato registrato nel mese di marzo, con quasi 9 milioni), e 581mila citazioni "Renato Brunetta" sul motore di ricerca. Tutto perfetto, tranne un piccolo ma curiosissimo errore: il quotidiano di Trieste, Il Piccolo, è apparso con addirittura tre "c". Per Brunetta, visto il nome del giornale, deve essere indubbiamente un segno del destino...

RENATO BRUNETTARENATO BRUNETTA

6 - PD POLEMICO SUL CAPO TGR LAZIO
Chi deve essere il capo del Tgr Lazio? La polemica è incandescente, dopo l'articolo di ItaliaOggi sui nomi dei candidati alla testata giornalistica regionale: in pole position c'è Nicola Rao. Il Partito democratico, lancia in resta, contesta il possibile arrivo di giornalisti «tutti di destra», come ha detto il senatore Riccardo Milana. Esterino Montino, vicepresidente della regione Lazio, parla di «un pugno in faccia alla correttezza e al dovere di imparzialità che è lecito attendersi da un servizio che, non a caso, si definisce pubblico».

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La nomina arriverà alla vigilia di una campagna elettorale che si prevede infuocata, con Renata Polverini candidata del Pdl pronta a condurre centinaia di comizi in tutti i comuni della regione. E appare preoccupatissimo anche Vincenzo Vita, senatore e giornalista: «È la ciliegina nera su una torta indigeribile, dopo l'impressionante sventagliata di nomine alla Tgr». Definendo quanto accade in Rai «uno spettacolo squallido: non si possono fare queste mosse prima delle elezioni. Porremo la questione alla commissione Vigilanza».

 

 

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