TRIPLO MINISTRO? TRIPLO RIMBORSO! - OLTRE 20MILA EURO IN QUATTRO MESI: DI MAIO SI È FATTO RIPAGARE SPESE DALLO STATO PER I TRE RUOLI DI VICEPREMIER, MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, MINISTRO DEL LAVORO. È COSTATO PIÙ DI QUALUNQUE ALTRO MEMBRO DEL GOVERNO. L'ECONOMICISSIMO VIAGGIO IN CINA, IN CUI SBANDIERAVA IL BIGLIETTO IN ECONOMICA? 4200 EURO PER 3 GIORNI. UN AFFARE - TUTTE LE SPESE DELL'ESECUTIVO GIALLOVERDE

-

Condividi questo articolo


 

luigi di maio basta impuniti prescrizione luigi di maio basta impuniti prescrizione

Carmelo Caruso per ''il Giornale''

 

Spende per tre ma è sempre uno. In quattro mesi di governo, Luigi Di Maio si è fatto rimborsare dallo Stato le spese di viaggio e di pernottamento per i tre ruoli che ricopre e sovrappone: vicepremier, ministro dello Sviluppo Economico, ministro del Lavoro.

 

Basta infatti consultare i siti ministeriali nella sezione «amministrazione trasparente» per accorgersi che Di Maio tende ormai alla trinità. I dati si riferiscono ai quattro mesi che finora sono stati rendicontati e che è dunque possibile visionare. Dal 1° giugno al 30 settembre, il ministro dello Sviluppo Economico ha presentato 9.879 euro di spese per «pasti, taxi e visti consolari».

 

LUIGI DI MAIO 1 LUIGI DI MAIO 1

Sono stati mesi frenetici e i viaggi sono stati molteplici: da Il Cairo (1797.19 euro ad agosto) a Milano (564.57 euro a settembre) fino alla Cina (4161.07 euro a settembre). Chiunque si sarebbe fermato eccetto che lui. In qualità di ministro (anche) del Lavoro, Di Maio ha inoltrato ricevute per 365 euro a giugno, 986 euro a luglio, 119 euro ad agosto. Il totale è 1.470 euro. Ma a queste vanno aggiunte le spese da vicepresidente del Consiglio. Di Maio ha presentato solo una ricevuta e si riferisce al mese di settembre e ammonta a 9.221 euro. Anche in questo caso, come dice l' inarrivabile Totò, «è la somma che fa il totale» e il totale è di 20.570 euro e non ha eguali con gli altri componenti del governo.

 

LUIGI DI MAIO TAP GUN LUIGI DI MAIO TAP GUN

Di Maio ha speso più del ministro dell' Economia, Giovanni Tria (19.326 euro) che ha però dovuto farsi ricevere da cancellerie, Fondo monetario internazionale, Commissione europea per convincere sulla stabilità del paese, ha sostenuto 3 voli intercontinentali e ben 6 in Europa.

 

Ma il capo politico del M5s ha speso anche più di Enzo Moavero Milanesi (4.702 euro) che per statuto ha il nomadismo come missione essendo ministro degli Esteri. E però, il confronto più diretto sarebbe da fare con l' altro vicepremier, Matteo Salvini. Ebbene, sarà pure che Salvini sta più in campagna elettorale che al Viminale, ma è altrettanto certo che si guarda bene dal farsi rimborsare. Da vicepremier non ha sostenuto spese, mentre da ministro dell' Interno ha rendicontato solo 1.274 euro.

 

Tra i ministeri più rilevanti va annoverato quello di Alfonso Bonafede. Da ministro della Giustizia ha finora presentato note per 3.700 euro. È riuscito a spendere meno del suo collega di movimento, Mattia Fantinati, sottosegretario alla Funzione pubblica, già noto per i 46mila euro di vitto e alloggio della scorsa legislatura. In pochi mesi è già a 4.625 euro e supera il ministro della Democrazia Diretta, Riccardo Fraccaro (1.725 euro), la ministra per il Sud, Barbara Lezzi (1.442 euro), il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, che da giugno a luglio ha speso 932.35 euro.

 

matteo salvini luigi di maio matteo salvini luigi di maio

Ed è un rammarico conoscere solamente le spese di giugno del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, un protagonista indiscusso del teatro comico, un virtuoso della gaffe. A giugno ha speso 224 euro.

Vale la pena attendere i prossimi mesi.

 

Non hanno ancora presentato le loro spese il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, il ministro della Salute, Giulia Grillo, il sottosegretario e garante per l' infanzia Vincenzo Spadafora, ma a mancare sono soprattutto le spese del colonnello del M5s Vito Crimi che ha come compito la rieducazione della stampa. Vuole tagliare i fondi ai quotidiani, vuole sbianchettare le notizie e impaginare i dispacci sudamericani di Alessandro Di Battista, lamenta la scarsa obiettività e trasparenza dei giornalisti, ma finora si è guardato bene dal caricare gli scontrini.

 

alfonso bonafede alfonso bonafede

Trasparenti sono invece stati i ministri leghisti. Lorenzo Fontana, ministro della Famiglia, ha speso da agosto a ottobre 1.142 euro mentre il ministro delle Politiche Agricole, Gianmarco Centinaio, 3.569 euro. Paolo Savona, ministro per gli Affari Europei, che teorizza l' uscita dall' euro ma che ha paura della procedura d' infrazione, ha contabilizzato in questi mesi, e in «euro», 8.157.

 

A riprova che nessuno è avverso al M5s per partito preso e che se ne può anche riconoscere lo zelo, vale la pena evidenziare che uno dei ministri più puntuali è stato Sergio Costa all' Ambiente. Non ha pesato sulle casse dello Stato e sul suo sito tiene una vera e propria agenda in cui registra gli incontri, l' ora, perfino la modalità di richiesta. Una vera sorpresa si rivela il ministro dell' Istruzione Marco Bussetti che in una lunga intervista sul Corriere della Sera ha dichiarato che alla scuola non servono fondi aggiuntivi: «Come diceva mia nonna: ci si scalda con la legna che si ha».

 

MATTIA FANTINATI MATTIA FANTINATI

Risiede a Gallarate a 41 km da Milano e da quando è ministro è proprio Milano la meta dei suoi viaggi. Nel «prospetto viaggi di servizio» di giugno vengono elencati 9 viaggi, sempre a Milano, per una spesa di 2.696 euro. A luglio 2.667 euro, ad agosto 4.747 euro, a settembre 4.550 euro. Attenzione, è vero che Marco Bussetti non è parlamentare e che quindi non usufruisce dei benefit dei deputati che possono viaggiare gratuitamente, ma è anche vero che da ministro percepisce 124mila euro per l' incarico di governo e che gli permettono ampiamente di provvedere al buono pasto che, per inciso, gli insegnanti non hanno.

 

Sia dato quindi merito a due esponenti di governo (leghisti) che in quattro mesi si sono bastati e fatti bastare le indennità. Si tratta del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che da giugno a ottobre ha speso solo 91 euro, e del ministro della Funzione Pubblica, Giulia Bongiorno.

giancarlo giorgetti laura castelli giancarlo giorgetti laura castelli

 

Risulta essere la «formica» di questo governo con «solo» 24 euro di spese di ottobre; spese che è giusto dire non sono un crimine ma una prerogativa della politica prima che questa, per opera del M5s, si mutasse in una foresta di scontrini, prima di una campagna violentissima e tossica contro indennità di cariche, vitalizi, diarie. Come si vede, quando erano all' opposizione volevano moralizzare la vecchia politica. Adesso che sono al governo hanno iniziato lo scialo di Stato.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...