LO CHEF DISEGNA UN PENE NEL PIATTO DI UNA COPPIA GAIA MA IL RESORT NON SI SCUSA. "IL CASO E’ FALSO, SI SONO INVENTATI TUTTO" – LA REPLICA: "ABBIAMO LE PROVE" - LA STRUTTURA DI FASANO, DOVE UNO CHEF AVREBBE DISEGNATO UN PENE NEL PIATTO DELLA COPPIA, NEGA OGNI ACCUSA DI OMOFOBIA: NON C’E’ NESSUNA FOTO... MA GLI OSPITI SI RIVOLGONO A UN LEGALE: "ABBIAMO LE PROVE. NON FINISCE QUI"...

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ANNA PURICELLA per repubblica.it

 

marco denis

"Il caso raccontato è completamente falso". Il resort Canne Bianche di Fasano rispedisce al mittente l'accusa di omofobia, dopo la recensione negativa di una coppia di sposi veneti. Ed è appunto un caso, quello che si è creato attorno alla vicenda raccontata da Denis e Marco, che avevano denunciato di "venire derisi dai camerieri", e dallo chef "che con la salsa scrive volgarità nei piatti, ridendo con i colleghi, e le vuole far portare in tavola". "Non sono mai stato vittima di omofobia o bullismo e ad oggi che mi si disegni con la salsa la forma di un uccello nel piatto lo trovo assolutamente disdicevole", scriveva Denis il 10 settembre al resort.

 

 

marco denis fasano

Nel giro di due giorni si è scatenata la bufera. A raccontare l'accaduto era stato per primo il Mattino di Padova, l'11 settembre, la stessa testata che aveva fatto il resoconto l'unione civile fra Denis e Marco, avvenuta pochi giorni prima e celebrata da Alessandro Zan, deputato e relatore alla Camera del disegno di legge contro l'omofobia. Il 12 settembre cambia tutto. È lo stesso Denis a editare il post originale - la recensione negativa a Canne Bianche - alle 12,28, precisando che "ieri il proprietario del resort insieme al figlio ci hanno chiesto scusa, spiegandoci che avevano sospeso momentaneamente lo chef per far sì che tutto ciò non potesse più capitare".

 

Inoltre, dice l'uomo: "Non abbiamo scroccato nessuna vacanza per il semplice motivo che extra a parte che si pagano al check-out avevamo già pagato". Nel giro di poche ore arriva la replica di Canne Bianche sulla propria pagina Facebook: "Siamo esterrefatti dopo aver svolto le dovute indagini e aver accertato presso tutto il personale, che potrà confermarlo, che il caso raccontato è completamente falso.

 

Ci addolora fortemente non solo che le gravi false affermazioni arrechino un grave danno a una struttura alberghiera che sfidando lo stato di grave crisi ha deciso ugualmente di riaprire, per mantenere alta e di qualità la ricettività della nostra regione, ormai nota in tutto il mondo, ma che il falso motivo di immagine omofoba affermata si fondi proprio su quanto è totalmente opposto e contrario alla nostra mentalità e alla nostra cultura".

marco denis fasano

 

Per sbrogliare la matassa il tutto verte allora su una cosa: la prova dell'accaduto. La chiede il resort, la chiedono tanti fra gli utenti che commentano il post: "Benché richiesta - scrivono da Canne Bianche - nonostante oggi si fotografi e si immortali qualunque momento ed evento, nessuna foto di quanto affermato è stata fornita dai nostri due ospiti in questione, a conferma della totale falsità del fatto, mentre i due ospiti in questione hanno impiegato pochi minuti per farci giungere una richiesta di soggiorno gratuito, a conferma della strumentalità del tutto".

 

Sarebbe quindi questo il motivo per cui Denis e Marco avrebbero denunciato di essere stati vittime di omofobia: "Dopo la nostra risposta, che ovviamente declinava la loro richiesta di risarcimento mediante rimborso di quanto pagato per il soggiorno, in quanto priva di fondamento, gli ospiti in questione hanno puntato all'attenzione mediatica". Il resort ne ha ancora, per la coppia: "Non risponde al vero che lo chef in questione sia stato licenziato o sospeso, né richiamato, essendo solo stato ascoltato dalla direzione, unitamente al restante personale, nell'ambito di indagini doverosamente svolte dalla direzione, che hanno portato ad accertare la totale falsità delle affermazioni in questione, non avendo mai lo chef realizzato alcuna immagine omofoba su alcuno dei nostri piatti".

michele emiliano

 

Non è accaduto, quindi, né ci sono state scuse da parte del proprietario: "Mai formulate". Eppure la faccenda non può dirsi chiusa. Da un lato Titti De Simone, consigliera politica del presidente della Regione Michele Emiliano, entra nel merito dicendo che "il presidente, contattato dagli sposi, ha stigmatizzato quanto accaduto, parlando con loro al telefono e poi contattando anche la struttura".

 

Dall'altro lato è lo stesso Denis a intervenire: "Tranquilli ragazzi, abbiamo le prove di tutto - è la sua replica al post di Canne Bianche - e il tempo è galantuomo, non finirà qui". Al Tgr Veneto, domenica 13 settembre, ha inoltre detto che con Marco si è rivolto a uno studio legale: "Abbiamo le prove, ma stiamo scherzando? Questa cosa non può e non deve andare avanti, soprattutto perché si tratta del nostro viaggio di nozze".