IL CHELSEA BALLA IL TUCA TUCHEL - GUARDIOLA KO, I "BLUES" CON UNA RETE DI HAVERTZ E UN SUPER KANTE' VINCONO LA SECONDA CHAMPIONS DELLA LORO STORIA - CAPOLAVORO TATTICO DI TUCHEL CHE IMBRIGLIA IL CITY (QUASI MAI PERICOLOSO) - CHE RIVINCITA PER IL TECNICO TEDESCO ESONERATO DAL PSG DOPO LA FINALE PERSA L'ANNO SCORSO CON IL BAYERN - CAPELLO STRONCA GUARDIOLA: "HA SBAGLIATO LA FORMAZIONE" -  I TWEET DI MARCO D'AMORE, ENRICO RUGGERI E SALVINI - VIDEO

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Jacopo Gerna per gazzetta.it

 

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Nove anni dopo Roberto Di Matteo, arriva Thomas Tuchel. E il Chelsea vince la seconda Champions League della sua storia, vincendo un'altra finale da sfavorita, stavolta contro il Manchester City di Pep Guardiola. Decide il gol di Havertz al 42'. Ed è un verdetto meritato: nei 90' i Blues sono superiori ai Citizens.

 

MIX PERFETTO

Il Chelsea vince con un magnifico gol, costruito sull'asse Mendy (rinvio preciso coi piedi)-Chilwell (geniale intuizione di prima)-Mount (palla in profondità che stana il pessimo allineamento della difesa City)- Havertz, che sceglie la partita più pesante per segnare il primo gol in Champions col Chelsea. Ma è tutto l'undici di Tuchel a giocare una grande partita. Kanté è il migliore in campo per come domina in mezzo,

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Azplicueta si conferma una certezza in partite importanti, Werner sciupa due chiare occasioni sottoporta ma apre spazi fondamentali, Christensen rileva benissimo l'infortunato Thiago Silva sullo 0-0. Il Chelsea, come gli è sempre successo in questa Champions, trova il modo di annullare il gap coi rivali, che sulla carta hanno più armi. E Tuchel in questi 90' vince il duello con Pep Guardiola, per cui la Champions post-Barça continua a restare tabù.

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CITY, ALTRO FLOP—   Forse siamo severi con una squadra per la prima volta nella sua storia in finale, ma i Citizens al dunque deludono ancora in Champions. Restano sia le ingenuità di fondo che una certa tendenza a giocare male le partite importanti. Infatti Mendy, se si eccettuano un paio di belle uscite, passa una serata molto tranquilla. I vari De Bruyne, Bernardo Silva, Foden e Gundogan steccano, manca un leader a cui appoggiarsi quando le cose non vanno.

 

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LA PARTITA—   Per chi è abituato ai ritmi della serie A, la grandissima intensità e il ritmo folle sono le prime cose che saltano all'occhio. Non tutte le giocate sono perfette, ma c'è la costante ricerca della qualità nell'intensità. I giovani non hanno paura di rischiare la giocata: è il 22enne Mount a mettere in porta il 21enne Havertz. Sterling sciupa la prima occasione, ma Werner non è da meno. Il Chelsea fa più male quando riparte e passa con merito. Ma è nella ripresa che il City delude di più: chiamato alla reazione da grande squadra, fa davvero pochino. I Blues sono sempre in controllo: da segnalare un salvataggio di Azpilicueta, gli inutili ingressi di Gabriel Jesus e Aguero. Ed è Pulisic a mangiarsi il 2-0. Giusto che la alzi Tuchel.

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