GIANNI RIVERA NO VAX: I VIROLOGI UFFICIALI DICONO CHE I VACCINI VANNO BENE? A ME RISULTA CHE NON SIANO STATI VERIFICATI PRIMA DI ESSERE DIFFUSI. CHI SI VACCINA E’ UNA CAVIA? QUESTO E’ IL SOSPETTO”. IL CASO ERIKSEN? QUALCUNO HA DETTO CHE POTREBBE ESSERE STATO A CAUSA DEL VACCINO" (CHE IL CALCIATORE DANESE NON HA FATTO) - BURIONI MI HA DATO DEL BABBEO? NON SO CHI SIA…" - LE BORDATE CONTRO I PROCURATORI. E SULLA NAZIONALE DI MANCINI…

-

Condividi questo articolo


https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/ldquo-burioni-mi-ha-dato-babbeo-non-so-chi-sia-io-ricordo-buriani-che-273426.htm

 

 

Maurizio Caverzan per “La Verità”

 

gianni rivera gianni rivera

Lo dichiaro subito a beneficio dei lettori: sono al telefono con il mio idolo d' infanzia, Gianni Rivera. Perciò, mi concederete un breve ricordo personale. Forse per alleviare il trauma dell' iscrizione alla prima elementare, mio padre, che era maestro, mi consentì d' iniziare a raccogliere le figurine Panini. E lì c' era lui, con i capelli a spazzola. Diventai allora tifoso del Milan, fresco vincitore della Coppa dei campioni, la prima di una squadra italiana. Su Rivera, che nel 1969 sarà il nostro primo Pallone d' oro, non serve aggiungere altro. Se non la sorpresa causata dalle notizie recenti che lo riguardano.

 

Gianni Rivera no vax non ce l' aspettavamo.

«Ho sentito molti virologi, di quelli mai invitati in tv, dirsi contrari a questi vaccini perché non sufficientemente testati. I virologi ufficiali dicono che vanno bene, ma a me risulta che non siano stati adeguatamente verificati prima di essere diffusi».

 

Non ha paura?

ROBERTO BURIONI IN Vaccini. 9 lezioni di scienza di Elisabetta Sgarbi ROBERTO BURIONI IN Vaccini. 9 lezioni di scienza di Elisabetta Sgarbi

«Non particolarmente. Conduco una vita tranquilla sia in casa che fuori, come fossi agli arresti domiciliari».

 

Come si definirebbe: coraggioso, temerario o critico verso l' informazione omologata?

«Sono una persona normale che si è fatta le proprie idee. Dopo le mie dichiarazioni a Porta a Porta ho ricevuto molti messaggi di persone che la pensano come me. Tra queste ci sono anche esperti che hanno posizioni diverse rispetto all' ufficialità. Il fatto che non siano state fatte verifiche sufficienti su queste sostanze è risaputo. Non si può dire, ma questo è un altro discorso».

 

Non teme di essere imprudente?

gianni rivera sandro mazzola gianni rivera sandro mazzola

«No. Se mi dicono che questi farmaci non sono sperimentati preferisco aspettare che lo siano. Anche Mario Draghi il 28 maggio ha detto che le varianti possono rendere inutili gli effetti dei vaccini. Poi forse si è pentito e non l' ha più ripetuto. Qualcuno gli avrà consigliato di non farlo perché potrebbe saltare per aria tutto. Ma se saltano le cose sbagliate, meglio».

 

Non è imprudente non vaccinarsi considerando che la mortalità è più elevata tra le persone anziane?

«Cosa c' entra? Molti morti stavano già male prima e sono deceduti per altre patologie.

L' anno prima del Covid ci sono stati più morti a causa dell' influenza... E poi esistono cure domiciliari che funzionano. Perché non farle e riempire gli ospedali?».

 

eriksen eriksen

Le notizie di questi giorni dicono che gli ultimi ricoverati in terapia intensiva sono persone non vaccinate.

«Noi conosciamo persone intubate a Milano dopo la seconda iniezione. Lo sappiamo per voce diretta, ma di questi casi nessuno parla o scrive».

 

Chi sono i virologi che vorrebbe vedere in televisione?

«Luc Montagnier che ha preso un Nobel per la medicina, magari gliel' hanno dato per sbaglio. O Stefano Montanari. Ma non li invitano, forse perché dissentono dalla versione ufficiale».

 

Non crede che le vaccinazioni massicce ci stiano facendo uscire dall' emergenza?

«Lo spero. Preferisco non correre il rischio finché non c' è una sperimentazione più ampia. Se poi funzionano, meglio».

 

sandro mazzola e gianni rivera a che tempo che fa sandro mazzola e gianni rivera a che tempo che fa

Per lei chi si vaccina è una cavia?

«Questo è il sospetto».

 

Da cittadino e potenziale paziente ha la stessa allergia nei confronti dei virologi che aveva da calciatore verso gli arbitri?

«Mai avuto allergie nei confronti di nessuno. Mi infastidivo quando vedevo che gli arbitri avevano un comportamento non indipendente. Come capitano del Milan difendevo i miei compagni e la mia società quando mi accorgevo che inclinavano dall' altra parte».

 

Quale altra parte?

vaccino burioni vaccino burioni

«Quella dell' avversario. Allora mi esponevo, se no che capitano sarei stato. Funziona così anche con il vaccino: dico la mia se qualcosa non mi convince».

 

Anche allora antisistema?

«No, il sistema funzionava. Erano gli antisistema che agivano nel sistema a inquinarlo.

L' antisistema nel calcio dà fastidio e si spera che qualcuno intervenga».

 

sandro mazzola gianni rivera sandro mazzola gianni rivera

Nella magistratura «il sistema» è un meccanismo perverso.

«Si sperava che non ci fossero disonesti tra chi deve giudicare gli altri, invece abbiamo capito che ci sono magistrati che dicono di fare un mestiere e ne fanno un altro».

 

Sta seguendo gli Europei di calcio?

«Certo. L' Italia sta andando molto bene, come avveniva anche prima degli Europei. Roberto Mancini ha molti meriti. Penso che potremo cavarcela bene anche contro squadre più forti di quelle che abbiamo incontrato finora».

 

Quante chance dà all' Italia per la vittoria finale?

gianni rivera con il pallone d'oro gianni rivera con il pallone d'oro

«Non ho mai fatto pronostici prima delle partite. Andavo in campo per vincere, ma sapendo che avrei potuto perdere. Mi è capitato di perdere con squadre molto più deboli. La schedina l' ho giocata solo qualche volta con degli amici, ma poi ho smesso perché mi accorgevo che buttavo via i soldi».

 

C' è troppa euforia attorno alla Nazionale?

«Quando si vince i tifosi fanno festa perché il calcio trasmette entusiasmo. Il tifo è una malattia che ci si porta dietro. È giusto che i tifosi si sfoghino nella gioia, speriamo che la gioia prevalga sempre».

 

Parlando di tifo, cosa pensa delle critiche al fatto che lo stadio di Budapest per Ungheria-Portogallo fosse gremito di pubblico?

sandro mazzola gianni rivera 1 sandro mazzola gianni rivera 1

«Non le ho molto capite. Come entrano 20.000 persone controllate ne possono entrare anche 80.000, sempre controllate. Se si riesce a fare il tampone a tutti perché non farli entrare? Non credo che dobbiamo stare distanziati se non abbiamo niente. In casa, con mia moglie e i miei figli mica viviamo con la mascherina. Anche con gli amici: se uno sta male va dal medico, ma se sta bene può venire a cena da noi».

 

Certe precauzioni sono esagerate?

«A volte ho questa impressione. Io sono un semplice cittadino e capisco che chi ha responsabilità si preoccupi di più. Però leggo che tra poco non ci sarà più l' obbligo della mascherina all' aperto».

 

Che cosa l' ha colpita di più del caso Eriksen?

danimarca eriksen danimarca eriksen

«Bisogna indagare su perché gli è successo. Qualcuno ha detto che potrebbe essere stato a causa del vaccino».

 

L' amministratore delegato dell' Inter Beppe Marotta ha smentito, la motivazione sembra di natura cardiaca.

«Indaghino e dicano qual è stata. Bisogna anche chiedere ai medici che gli hanno concesso di giocare finora quali erano le loro conoscenze».

 

sandro mazzola gianni rivera 3 sandro mazzola gianni rivera 3

Se dovesse fare una modifica per migliorare il mondo del calcio da cosa comincerebbe?

«Regolamenterei il ruolo dei procuratori. Fino a qualche tempo fa chiunque poteva inventarsi procuratore di giocatori e allenatori. Adesso sostengono un esame ridicolo per iscriversi a un albo. Mi meraviglio che Uefa e Fifa non intervengano su questa situazione».

 

Due anni fa ha frequentato il corso allenatori a Coverciano, qualche società l' ha contattata?

«Nessuna perché non ho procuratori. Credo di poter aiutare una squadra di calcio sebbene non sia più giovane. Anche Dino Zoff ha pagato questa situazione. È stato presidente della Lazio, poi allenatore. Ma quando si è interrotto il rapporto non ha più trovato spazio perché si è rifiutato di farsi gestire da un procuratore».

danimarca eriksen danimarca eriksen

 

Quand' era calciatore ce l' aveva?

«No. Avevo rapporti diretti con il presidente della società per la quale giocavo e rinnovavo il contratto discutendolo direttamente con lui. Oggi i procuratori cominciano a gestire i bambini da quando hanno 5 o 6 anni. So di genitori nauseati perché vanno avanti i bambini gestiti dal procuratore e non i migliori. Ho suggerito di denunciare questa situazione, ma mi rispondono che i loro figli ne avrebbero più danni che vantaggi. Così tutto rimane com' è. Anche le società non si ribellano».

sandro mazzola gianni rivera 4 sandro mazzola gianni rivera 4

 

Il caso di Gianluigi Donnarumma ha mostrato che certi calciatori sono più dei procuratori che delle società?

«Evidentemente Donnarumma si trova bene così e avendo un contratto con Raiola è costretto ad ascoltarlo. Ai miei tempi c' era l' Aic, l' associazione calciatori, che si occupava di aiutarli. Adesso mi chiedo a cosa serva. Abbiamo fatto tante battaglie per liberare i calciatori dalla schiavitù delle società e ora sono ostaggi dei procuratori. Il caso di Donnarumma mi ha molto meravigliato».

 

Ha visto che Franck De Bruyne, il capitano belga del Manchester City, ha rinnovato il contratto senza ricorrere a procuratori ma basandosi solo sull' analisi dei dati del suo gioco?

«È la conferma che i procuratori non sono indispensabili. Ai miei tempi facevamo già senza di loro. Non capisco perché ci debba essere un terzo incomodo che è, per altro, una spesa inutile per le società».

 

Tra le cose da cambiare ci sono anche gli stipendi dei calciatori?

gianni rivera gianni rivera

«In questo particolare momento è una situazione molto pesante per le società. Mi meraviglio che accettino le condizioni imposte dai procuratori».

 

Calciatori troppo pagati?

«Non lo so. Se uno chiede 10 e glieli danno, li prende».

 

Cosa pensa del Var?

«Mi sembra un' ottima innovazione. Se uno strumento tecnico aiuta l' arbitro a eliminare gli errori, tutti ne traggono vantaggio. Chissà se fosse stato attivo ai miei tempi quante volte mi avrebbe dato ragione».

 

Che idea si è fatto della Superlega?

«Mi sono meravigliato che società così importanti si siano imbarcate in quella iniziativa senza preoccuparsi delle conseguenze che avrebbe avuto su tutto il sistema. Credo che i numeri uno debbano sempre misurarsi con i numeri cinque sei o sette. Tutti devono avere l' opportunità di migliorarsi. Magari succede che poi vince la squadra sfavorita.

gianni rivera gianni rivera

A me è capitato di perdere uno scudetto all' ultima giornata, sconfitto in casa dal Bari che si era appena salvato».

 

In Nazionale fanno faville Berardi e Locatelli del Sassuolo che la Superlega non la giocherebbero.

«Le loro prestazioni sono frutto di un percorso lungimirante. Com' è stato quello dell' Atalanta, altra squadra che non sarebbe iscritta alla Superlega. Un' idea che per fortuna è morta prima di nascere».

 

È vero che da bambino era juventino?

«Ad Alessandria arrivavano le notizie da Torino perciò simpatizzavo per la Juventus che vinceva. Poi ho iniziato a giocarle contro con l' Alessandria e il Milan e tutto è cambiato».

mino raiola mino raiola

 

Un ricordo di Giampiero Boniperti?

«È stato un ottimo giocatore e un altrettanto ottimo presidente. Una persona seria che ha lasciato un ottimo ricordo di sé a tutti».

 

Tolto Gianni Rivera, chi è il più grande giocatore italiano di sempre?

«No, guardi, è difficile fare queste classifiche. Non c' è nessuno, neanche Rivera. Gli unici grandi, superiori a tutti sono Pelè per una ragione e Maradona per un' altra. Se il calcio non fosse esistito, Pelè l' avrebbe insegnato lui a tutti, destro, sinistro, colpo di testa, tutto.Dopo di lui tutti gli altri sono secondi, terzi e quarti».

gianni rivera e raffaele cirillo foto mezzelani gmt035 gianni rivera e raffaele cirillo foto mezzelani gmt035 gianni rivera gianni rivera gianni rivera gianni rivera gianni rivera gianni rivera GIANNI BRERA E IL VINO - GIANNI RIVERA GIANNI BRERA E IL VINO - GIANNI RIVERA gianni rivera gianni rivera gianni rivera foto mezzelani gmt117 gianni rivera foto mezzelani gmt117 enrico letta e gianni rivera giocano a tennis a orbetello enrico letta e gianni rivera giocano a tennis a orbetello giuliano amato adriano panatta enrico letta gianni rivera giuliano amato adriano panatta enrico letta gianni rivera gianni rivera gianni rivera

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…