“DOPO IL PRIMO SET MI SENTIVO MOSCIO, POCO ADRENALINICO. CON IL PUBBLICO SAREBBE STATO DIVERSO" – BERRETTINI KO NEI QUARTI CONTRO RUUD, SFUMA LA SFIDA IN SEMIFINALE CON DJOKOVIC A PORTE SEMIAPERTE - "UN PO' DI AMAREZZA C'È. NON SONO SODDISFATTO. MI SAREBBE PIACIUTO GIOCARE ANCHE QUESTA PARTITA SUL CENTRALE, MI ERO ABITUATO ALLE CONDIZIONI, COME FONDO E’ MEGLIO DEL PIETRANGELI…”
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Matteo Berrettini saluta gli Internazionali d'Italia a Roma, battuto ai quarti di finale dal norvegese Casper Ruud. Il tennista romano, a fine match, vive un misto di rimpianto e soddisfazione: "Un po' di amarezza c'è. Non sono soddisfatto, ho perso e volevo arrivare in semifinale, ma sono fiero di me", le parole del numero 8 del mondo. "Venivo dal cemento - prosegue l'azzurro - e non avevo giocato mai sulla terra.
Ho giocato tre partite a livelli alti, ho dimostrato di sapermi adattare in breve tempo. Venire qui da top ten è diverso rispetto a venirci con una wild card. È stato un anno difficilissimo, tra infortuni e poche partite. Oggi sono stato molto bravo a reagire e alla fine stavo bene in campo, l'unica cosa è che andata male e di questo mi dispiace ovviamente".
La mancanza dei tifosi
Con il pubblico, sottolinea Berrettini, "sarebbe stato diverso. Non so se avrei vinto o perso, ma ci sarebbero state più energia e adrenalina. E io forse sarei stato teso. Mi ritengo non soddisfatto e felice, ma sono fiero: venivo dal cemento e da tanto non giocavo sulla terra, ho comunque dimostrato di ambientarmi bene e in poco tempo su questa superficie. Non era scontato fare i quarti qui ma un po' di amarezza c'è".