MESSI MALISSIMO: “IN TUTTA LA VITA HO LETTO SOLO UN LIBRO. SULLA VITA DI MARADONA” – LA STREPITOSA INTERVISTA DI GIAN ANTONIO STELLA A LEO DEL 2013 – “I MIEI NONNI PATERNI ERANO DI RECANATI, COME GIACOMO LEOPARDI. MA IO NON SO CHI SIA. OSVALDO SORIANO? CHI?'' - RIVOLTA A BARCELLONA. DALLO SPOGLIATOIO AI TIFOSI, TUTTI CONTRO BARTOMEU. E IL CLUB FA SAPERE: LAVORIAMO PERCHE’ LEO RESTI

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Gian Antonio Stella per corriere.it 

Riproponiamo qui l’intervista di Gian Antonio Stella a Lionel Messi, pubblicata su Sette il 21 giugno del 2013.

messi barcellona napoli

 

«L’ha incorniciato, quel tovagliolo di carta?». «Quale?». «Quello su cui, dice la leggenda, l’allenatore che le aveva fatto il provino per il Barcellona firmò con suo papà il primo contratto per non rischiare di farsi scappare “el niño de oro”…». Leo Messi ride. «Sono sincero: non l’ho mai visto. Non sono neanche sicuro che esista.

 

Lo so che ogni tanto scrivono di quel tovagliolo ma io, dico davvero, non l’ho mai visto…». È una sera della tarda primavera. Il mare davanti alla trattoria sulla costa meridionale di Barcellona schiaffeggia pigramente la spiaggia, dominata da uno spuntone roccioso.

messi nello stadio di diego maradona

 

Siamo dalle parti di Castelldefels, la cittadina catalana dove il fuoriclasse “blaugrana”, a dispetto della fama e della ricchezza, vive in una villa appartata e lontana mille miglia dalla movida delle Ramblas. Dal caos. Dalle discoteche. Dalle caffetterie alla moda. Dalle notti brave. “La Pulce” è allegro. 

ARTICOLO DI OLE' SUL FUTURO DI MESSI

 

Rilassato. Apre curioso la busta che gli ho portato. Contiene la fotocopia di un vecchio “Cartellino di indice” del Comune di Recanati. È lo stato di famiglia di Angelo Messi, nato nel 1866 e domiciliato con la moglie Maria Latini in Valle Cantalupo, una povera contrada un paio di chilometri a nord della cittadina marchigiana. «I nonni di mio papà, giusto?».

 

Non l’aveva mai visto?

«No».

 

messi conte

Erano di Recanati, come Giacomo Leopardi.

«Chi era?».

 

Un grande poeta: «sempre caro mi fu quest’ermo colle / e questa siepe, che da tanta parte / dell’ultimo orizzonte il guardo esclude».

«Mai sentito. Mi dispiace».

 

Magari conosce la Madonna di Loreto. È lì vicino…

bayern barcellona messi

«No. Mi dispiace. Dov’è?».

 

Marche. Italia centrale. Mai avuto la curiosità di andare a vedere da dove arrivavano i nonni?

«No. Credo che mio papà conosca il posto. Che sia stato lì e abbia incontrato i nostri parenti. Magari un giorno ci andrò anch’io». ...

 

Lei è di Rosario, la città di Che Guevara: che rapporti ha con quella figura che campeggia sulle magliette di decine di milioni di ragazzi del pianeta?

«So chi era. È un mito. Come Evita. Ma apparteneva a un’altra epoca. Quelli della mia generazione non lo hanno vissuto come un simbolo…».

 

Il tango, almeno! Lo sa ballare, il tango?

«No».

 

Non è possibile!

bayern barcellona messi

«Vale quello che dicevo per Che Guevara. È di un’altra epoca, rispetto alla mia generazione. Se siamo lì e danno il tango alla radio cambiamo canale. Ma se un argentino sente il tango qui in Europa gli viene la pelle d’oca». ...

 

Cosa le manca di più dell’Argentina?

«Non mi manca niente… Sono venuto qui in Spagna da piccolino, la famiglia è venuta con me, loro continuano a venire e tornare, qui ho tutto quello che mi serve. Più che altro vorrei tornare nel barrio dove sono nato».

 

Nel barrio La Bajada?

«Sì. Il mio barrio a suo tempo era umile ma non pericoloso. Un quartiere modesto. Questo sì. Ma non pericoloso. Del resto, mio papà e mia mamma vivono ancora là…».

 

messi maradona

Era doloroso, il trattamento ormonale?

«Una puntura al giorno».

 

Ho letto cose diverse: il suo amico Lucas sostiene che quando era a casa sua a un certo punto si alzava, prendeva la dose nel frigo, se la iniettava e tornava a fare quel che stava facendo come fosse la cosa più normale del mondo, senza traumi.

«Era solo una puntura…».

leo messi

 

Altri hanno scritto che quelle cure «spezzano in due. Hai sempre nausea, vomiti anche l’anima. I peli in faccia che non ti crescono. Poi i muscoli te li senti scoppiare dentro, le ossa crepare».

«Ma no… Nessun dolore particolare».

 

L’ha scritto Roberto Saviano…

«Chi?».

 

L’autore di Gomorra, il libro che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo.

«Non lo conosco».

 

È vero che in tutta la sua vita ha letto solo un libro, sulla vita di Maradona?

«Sì. Vorrei leggere di più e un giorno lo farò. Ma oggi sono travolto da troppe cose».

 

Almeno Osvaldo Soriano lo conoscerà!

«Soriano chi?».

leopardi
messi barcellona napoli