NON SOLO BARELLA: LA SARDEGNA REGALA ALL’ITALIA UN ALTRO GIOIELLO, VALENTINA CARUSO! LA GNOCCHISSIMA GIORNALISTA DI SKY SPORT SI CANDIDA A DIVENTARE LA REGINETTA DI INSTAGRAM (DILETTA, SCANSATE) - "ERO UN MASCHIACCIO, LE BAMBOLE LE BUTTAVO, GIOCAVO A CALCIO CON I MASCHIETTI" - LA LAUREA IN LETTERE INDIRIZZO ARCHEOLOGICO, IL TEATRO E I PREGIUDIZI DEL MONDO DEL CALCIO: "NON HO MAI CHIESTO AIUTO A NESSUNO..."

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Da rumors.it

valentina caruso

Di giornaliste sportive belle e preparate ce ne sono tante.Le donne non sono più, e giustamente, relegate a mere presenze mute chiamate, al limite, a enunciare i risultati della schedina come è stato fino al recente passato. Ora intervengono nei programmi che si occupano di calcio intervistando i protagonisti e discettando di schemi tattici e strategie. Tra queste spicca Valentina Caruso che oltre alla competenza tecnica può vantare anche una certa pratica, è proprio il caso di dirlo, sul campo.

 

Valentina ha praticato lo sport più bello del mondo fin da giovanissima, e non, badate bene, in un semplice cortile, come più o meno chiunque di noi ha fatto da piccolo. La Caruso si è tesserata in una squadra che successivamente ha raggiunta la serie D e per giunta composta da maschi, come lei stessa ricorda: “Ho giocato nel Flumini Quartu, in quel periodo non c’erano squadre femminili, ed essendo i settori giovanili misti, ho giocato solo con maschietti. C’era una squadra femminile, ma erano tutte ragazze più grandi, dai 20 in su, ed io avevo 10/12 anni”.

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In ogni caso nessun problema: non c’erano discriminazioni, né da parte dei compagni di gioco, né da parte degli allenatori ed è una sorpresa considerando che ancora oggi, nel 2021, si sentono brutte storie di sessismo. Valentina, invece, è sempre stata libera di giocare senza per questo scalfire minimamente la sua femminilità che esprime nei tratti e nell’eleganza, mentre la tempra è quella di un “maschiaccio”.

 

 “A quell’età ero un maschiaccio, giocavo a calcio o con le macchinine telecomandate. Le bambole le buttavo, ci rimanevo anche male quando me le regalavano, perché mi divertivo di più con giochi che poi alla fine erano da maschietti – ha dichiarato Valentina – Magari altre mamme storcevano il naso, nel vedere una bambina giocare a calcio in mezzo ai maschi, ma i miei genitori mi hanno sempre lasciato fare, erano contenti, e hanno fatto bene perché poi quella passione è diventata anche una professione per me”.

 

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Non solo tanto sport, ma anche un retroterra culturale saldo e consapevole. Valentina è laureata in Lettere con indirizzo in Archeologia: è una laurea specialistica che non si sceglie a caso, ma per una vera passione che nella sua terra riesce ad esprimere al meglio. La Sardegna, infatti, ha un patrimonio archeologico vastissimo e grazie a lei anche noi di Rumors abbiamo potuto scoprire le bellezze di Cagliari sotterranea con cripte, catacombe e addirittura un laghetto naturale.

 

Una passione quella dell’antichità che da adolescente le ha fatto scaturire un altro grande suo interesse: “Per quanto riguarda la recitazione, nasce tutto dalla passione per l’antichità. Quando ero ragazzina a scuola, avevo una professoressa molto sensibile al teatro greco, oltre che romano; da lì ho iniziato ad appassionarmi, e ho pensato di fare teatro”.

 

Per questa giovane donna, ricca di interessi, è iniziato tutto nella sua amata terra d’origine: la Sardegna. Dalle gloriose realtà locali come Videolina e Tele Costa Smeralda è volata verso Quelli che il calcio di Simona Ventura e l’universo di Sky Sport. Per il futuro ci sono tanti impegni lavorativi con Sky e con Radiolina più altre occasioni che si tacciono per scaramanzia, ma che siamo sicuri si realizzeranno. 

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Una carriera la sua che affonda le radici nella Provincia, fucina di veri e propri talenti, che, secondo la Caruso “dà la volontà, per quanto mi riguarda, di impegnarsi in qualcosa, raggiungere un obiettivo e farlo veramente con professionalità e serietà. Io mi sono sempre mossa in questi settori, non mi sono mai avvalsa di una protezione da parte di qualcuno, di una raccomandazione. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno, ho fatto tutto con i miei unici sforzi e sacrifici”. Il discorso è chiaro, anche se c’è qualcuno sui social che prova, disperatamente è proprio il caso di dirlo, di adombrare la sua professionalità con riferimenti sessisti, ma trova sempre una risposta netta e sicura attraverso le sue parole decise e soprattutto il suo operato.

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