IL PARAGUAY CERCA GUAI – JOSE LUIS CHILAVERT, IL PORTIERE-ATTACCANTE DI NUOVO IN CAMPO: MA STAVOLTA SI CANDIDA A PRESIDENTE DEL PARAGUAY - IL 50% DELLA POPOLAZIONE SAREBBE INTENZIONATA A VOTARLO - LA SUA PIATTAFORMA POLITICA: “BASTA CON L'IMPUNITÀ, BASTA CON LA CORRUZIONE E BASTA CON IL SACCHEGGIO DEL POPOLO” – NON SAREBBE IL PRIMO EX CALCIATORE A GUIDARE UN PAESE. WEAH E’, INFATTI, PRESIDENTE DELLA LIBERIA. IN BRASILE, IL CASO PIÙ FAMOSO DI EX ATLETA IN POLITICA È QUELLO DI… - VIDEO

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Francesco Padoa per ilmattino.it

 

Molti lo ricordano per le sue parate. Ma soprattutto per i suoi gol. Ora, per Natale, i l controverso ex portiere della nazionale paraguaiana, José Luis Chilavert, ha voluto fare un regalo al suo Paese, annunciando ufficialmente con un tweet la sua intenzione di aspirare alla presidenza del Paraguay per il mandato 2023-2028.

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Sì, il pluricampione del Vélez (squadra argentina con cui ha vinto tutto), ha comunicato sul suo account che parteciperà attivamente alle prossime elezioni nel suo Paese, che si terranno tra poco più di due anni. E ha già uno slogan della campagna elettorale: «Orgoglioso di essere paraguaiano», recita il manifesto che lo rappresenterà nella corsa alla presidenza.

 

 

Difendeva la sua nazionale e ora vuole difendere il suo paese attraverso la politica. Secondo la stampa del paese, i suoi obiettivi sono porre fine alla corruzione e migliorare le condizioni di vita del popolo paraguaiano. Lo scorso luglio, l'ex giocatore, ritiratosi dai campi di gioco nel 2004, aveva già evidenziato la volontà di entrare nella politica del suo Paese e candidarsi alla presidenza.

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E così è stato. Il numero 1 che tirava calci di punizione e rigori, che in campo aveva una personalità unica come il suo talento tra i pali, vuole aggiungere un nuovo capitolo alla sua storia. In diverse occasioni, Chilavert, che si dichiara indipendente, ha affermato che «la gente è stanca dei politici tradizionali» e ha sostenuto di avere «un vantaggio su di loro». Previsione che sembrerebbe confermata dal dato rivelato da un sito paraguaiano: il 50% della popolazione sarebbe intenzionata a votare Chilavert.

 

«Basta con l'impunità, basta con la corruzione e basta con il saccheggio del popolo», twittò nel giugno scorso. Da quando "Chila" ha fatto il suo “ingresso” nel mondo dei social, si è caratterizzato per la forza delle sue critiche nei confronti delle autorità nazionali.

 

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Il Paraguay è attualmente presieduto da Mario Abdo Benitez, conservatore e figlio del segretario privato di Alfredo Stroessner, presidente del Paese per 35 anni durante la dittatura militare, che vinse le elezioni nell'aprile 2018. Se vincerà le presidenziali, Chilavert non sarà il primo ex giocatore a diventare capo di Stato e guidare un paese. In Liberia, George Weah, vincitore del Pallone d'Oro nel 1995, è il presidente dal 2017, quando sconfisse al ballottaggio il vicepresidente uscente Joseph Boaka. In Brasile, il caso più famoso di ex atleta in politica è quello di Romário, attualmente senatore di Rio de Janeiro.

 

 

Al suo annuncio, sui social si è scatenato un finimondo di reazioni da parte dei suoi fan e detrattori: il tema della candidatura di Chila è diventato virale, rendendolo uno dei primi dieci argomenti di tendenza su Twitter nel Paese. «Il Paraguay è pesantemente penalizzato da ignoranti, ladri, e mascalzoni ... Voterò per Chila. Vediamo cosa saprà fare, non possiamo andare peggio…», uno dei tanti commenti. “Aiuto”, il sintetico ma emblematico commento postato da un altro.

 

 

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José Luis Félix Chilavert era ed è indecifrabile. Controverso. Spesso criticato. Ma sempre all'attacco. Attualmente, l'ex portiere deve affrontare un'accusa di calunnia e diffamazione dopo aver criticato con veemenza la Conmebol, la confederazione calcistica sudamericana. Tre volte nominato miglior portiere del mondo, Chilavert, è noto per essere uno dei portieri con più gol all'attivo della storia del pallone, superato solo nel 2006 dal brasiliano Rogerio Ceni.

 

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Nella sua carriera ha segnato 54 gol nei club e 8 in Nazionale, per un totale di 62, di cui 45 su calcio di rigore, 15 su punizione e 2 su azione. Realizzò 36 gol per il Vélez Sarsfield, la squadra argentina di cui è un idolo: lì è stato campione del mondo nella coppa Intercontinentale (nel 1994 contro il Milan nella finale di Tokyo), ha vinto la Coppa Libertadores, la Supercoppa Sudamericana, quella Interamericana e la Recopa Sudamericana, oltre ovviamente a 4 campionati. A questi successi si aggiungono un campionato paraguaiano (con il Guarani), un titolo uruguaiano (Penarol), una coppa di Francia (Strasburgo). E ora vuole vincere un altro trofeo. Forse più importante per il suo Paraguay.

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