"L'AMBIENTE CHE CI CIRCONDA E' DEVASTANTE" - L'ALLENATORE DELLA LAZIO MAURIZIO SARRI APRE LE VALVOLE PRIMA DELLA SFIDA CONTRO L'ATLETICO MADRID: "QUALIFICARCI AGLI OTTAVI È STATO UN MIRACOLO. MA INTORNO A NOI C'E' UN'ARIA DA FUNERALE. SULL'ALTRA SPONDA FAREBBERO I FUOCHI D'ARTIFICIO IN PIAZZA. TUTTI SANNO CHE LO SCORSO ANNO SIAMO ARRIVATI SECONDI SOLO PERCHÉ DAVANTI AVEVAMO TRE SQUADRE IMPEGNATE IN CHAMPIONS CHE HANNO LASCIATO PER STRADA UN MARE DI PUNTI, SONO STATE CREATE DELLE ASPETTATIVE INARRIVABILI..."
-Estratto dell'articolo di Filippo Maria Ricci per www.gazzetta.it
Maurizio Sarri tira dei fiori all’Atletico, secchiate d’acqua gelida all’ambiente che circonda la Lazio e un avvertimento su questa partita con l’Atletico che definisce “difficile da inquadrare”. In ballo domani al Metropolitano c’è il primo posto nel girone. All’Atletico basta il pari, e i ‘Colchoneros’ cercano la vittoria numero 20 consecutiva in casa, per eguagliare il record del club: “Ecco, che questa partita fosse dura lo sapevamo già, però se mi snoccioli questi numeri mi preoccupo ancora di più”.
AMORE COLCHONERO
E poi la dichiarazione d’amore per l’Atletico: “A me l’ambiente di questo stadio piace molto. Se dovessi scegliere una squadra da allenare sceglierei l’Atletico. Occhio, non voglio il posto di Simeone eh? Ha fatto un lavoro straordinario qui e gli auguro di restare altri 10 anni, quando io sarò fuori gioco perché tra un po’ smetto. Però 10 anni fa avrei risposto così”. […]
AMBIENTE DEVASTANTE
La stoccata al mondo biancoceleste arriva in due riprese: “Qualificarci agli ottavi è stato un miracolo – dice il tecnico della Lazio –. Tutti sanno che lo scorso anno siamo arrivati secondi solo perché davanti avevamo tre squadre impegnati i Champions che hanno lasciato per strada un mare di punti e noi ci siamo infilati. Non è stato certo per l’organico, e alla fine certi limiti li paghi. L’Atletico è palesemente di un’altra categoria rispetto a noi e l’ambiente che ci circonda è devastante. Non parlo di club, dove sto benissimo, ma di ciò che sta attorno alla Lazio.
Sono state create delle aspettative che chi le innesca sa benissimo che sono inarrivabili, e la cosa crea frustrazione. Non in me che ho una certa età ma si nei ventenni, che vivono in una sensazione di frustrazione perenne come l’aria da funerale che ci circonda. Negli anni 2000 la Lazio è arrivata agli ottavi in Europa solo due volte”. E poi di nuovo: “L’ambiente della Lazio non ha bisogno di una vittoria che lo incendi, al contrario, deve calmarsi, deve diventare logico e di conseguenza ottimista, perché se regna l’illogicità è difficile essere positivi, è una condizione che non aiuta”. […]