"IL MILAN FA SEMPRE LA COSA GIUSTA" - SCONCERTI SI ECCITA PER LA SQUADRA DI PIOLI: "NON CERCA IL PECCATO, RISPETTA L'AVVERSARIO, LO FA SEMBRARE BELLO, È UNA SPECIE DI GRANDE GITA PARROCCHIALE DOVE TUTTO È REGOLA E GIOIA DI VIVERE. SE C'È UN ERRORE, NON È STATO ANCORA TROVATO. A RENDERE COMPETITIVO IL CAMPIONATO È IN FONDO LA PAURA DI NON SAPER GIUDICARE LA JUVE. SARÀ DAVVERO CONFUSA COME SEMBRA?"

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Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"

 

pioli

È stata un'altra di quelle giornate passate a veder vincere le più forti. Dimentichiamo per un momento il bellissimo slogan di un campionato diverso perché tante sarebbero le squadre che possono vincerlo. Non è così. Lo scorso anno era in testa l'Inter con due punti sulla Juve. Le prime sei in classifica avevano in totale 193 punti, oggi solo 184. Non è in sostanza un campionato più competitivo, è che lo scorso anno ci fidavamo del recupero della Juve mentre adesso, per disabitudine, ci fidiamo meno del Milan.

 

Pensiamo manchi un dominatore che in effetti c'è. Il problema non è tecnico, è culturale: se al posto del Milan, con 11 vittorie e quattro pareggi, ci fosse la Juve, non crederemmo a nessuna ipotesi diversa da una conferma dei soliti vincitori. A rendere competitivo il campionato è in fondo la paura di non saper giudicare la Juve. Sarà davvero confusa come sembra? In balia di un giocatore straordinario e altri che cercano idee vaghe per il campo?

antonio conte

 

Questo stato realmente metafisico è la sintesi emotiva della classifica. Quella reale parla di un'Inter all' ottava vittoria consecutiva, di Lautaro che senza rigori avrebbe segnato quasi quanto Ronaldo e di un Milan che non solo riesce con eleganza a dimenticare Ibrahimovic ma anche Bennacer, Hernandez e Saelemaekers. Ma il Milan ci crede. Ha un entusiasmo che diventa continuità, che rimane fortuna, cioè buon cammino, cioè destino, nella misura in cui ognuno di noi fa la sua parte nella storia. La Juve non ha quella forza, si applica ma sembra una didattica a distanza.

 

DYBALA PIRLO

L'Inter non la cerca nemmeno, va via di fisico e abitudine avendo nel cumulo la squadra migliore. Il Milan è un bravo ragazzo, fa sempre la cosa giusta, non cerca il peccato, rispetta l' avversario, lo fa sembrare bello come ieri il Benevento, fa sembrare normali i rigori a inizio partita che aprono il risultato, è una specie di grande gita parrocchiale dove tutto è regola e gioia di vivere. Se c'è un errore, non è stato ancora trovato.

Però sta facendo quello che ha fatto per nove anni la Juventus: è squadra e fa più punti di tutti, ogni volta, ogni partita. La prova ultima, mercoledì con la Juve a San Siro. Ma sarà più per la Juve che per il Milan.