"MINACCIOSO CON L'ARBITRO", DUE GIORNATE DI SQUALIFICA PER HIGUAIN - L'ATTACCO DI SALVINI: "COMPORTAMENTO INDEGNO, DA MILANISTA MI SONO VERGOGNATO. QUANDO SEI PAGATO MILIONI DI EURO PER CONTROLLARTI NON PUOI ANDARE MENTO A MENTO CON L'ARBITRO..." – IL MILAN TRA SENTENZA UEFA E VOCI DI MERCATO...

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Da www.ilmessaggero.it

MATTEO SALVINI TIFOSO DEL MILAN MATTEO SALVINI TIFOSO DEL MILAN

«Da milanista mi sono vergognato del comportamento di Higuain domenica a San Siro. E' stato indegno». Lo dice il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nel corso di una conferenza stampa al Viminale con il capo degli arbitri Marcello Nicchi.

 

«Quando sei pagato milioni di euro per controllarti non puoi andare mento a mento con l'arbitro altrimenti un ragazzino su un campo di provincia si sente legittimato a farlo - aggiunge - vado contro il mio interesse di tifoso ma spero in una squalifica lunga».

 

2. TRA LA SENTENZA UEFA E IL MERCATO

Carlos Passerini e Arianna Ravelli per il Corriere della Sera

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Non succederà più, dice e ridice Higuain. Ieri s' è cosparso di nuovo il capo di cenere, via social, per l' isterica sceneggiata di San Siro: «Farò il possibile perché non ricapiti». Difficile però basti a intenerire il giudice sportivo: filtra che Mazzoleni sul referto non abbia risparmiato i dettagli e, anche se non c' è traccia di insulti diretti, la reazione scomposta e continuata potrebbe costare al Pipita due o tre giornate. Oggi verso pranzo sapremo, di certo Gonzalo salterà lo spareggio Champions dell' Olimpico con la Lazio, primo duello di un testa a testa che potrebbe proseguire fino a fine stagione.

 

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Il quarto posto, anche se nessuno in pubblico l' ammette, è un' ossessione. Perché fallire il ritorno nella coppa principale sarebbe un guaio serissimo: il Diavolo ha bisogno vitale dei suoi quattrini, la ristrutturazione societaria di Elliott passa inevitabilmente da lì. Perdere con questa Juve irraggiungibile ci sta, ma la sacrosanta sconfitta di domenica ha però confermato che al Milan qualcosa manca, in parte per gli infortuni in serie ma in parte per i limiti evidenti di una rosa che paga un mercato estivo diviso fra due gestioni sportive diverse.

 

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Gennaio sarà decisivo. Leonardo vuole consegnare a Gattuso tre giocatori, uno per ruolo: un difensore centrale (Rodrigo Caio del San Paolo più che Benatia), un regista che sostituisca Biglia (il sogno è Paredes dello Zenit che però costa almeno 30 milioni, Sensi è una delle alternative low cost, per il futuro si lavora su Tonali del Brescia) e infine un centravanti che si aggiunga a Higuain e Cutrone.

 

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Due identikit: Ibrahimovic e Pato. Quest' ultimo, che ha contatti frequenti con Leonardo, è legato al Tianjin fino a dicembre 2019 ma può liberarsi in caso di un' offerta del Milan che però non c' è ancora stata. Più avanti il discorso con lo svedese. Raiola chiede 18 mesi a fronte di una proposta iniziale di 6 formulata dai rossoneri. Il nodo è la modalità per far scattare il rinnovo.

 

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C' è però l' incognita Uefa. Il primo impegno del Milan è a Nyon, il 20 novembre, di fronte alla Camera giudicante. Impossibile fare previsioni, mancano precedenti. Tre scenari: quello più favorevole prevede che l' Uefa decida di concedere il voluntary agreement, in questo caso mercato salvo. Scenario 2, che pare il più atteso: multa per il triennio 14-17 più possibili limitazioni nella composizione della lista Uefa, non si può escludere già a gennaio, ma voluntary per gli anni successivi.

 

Scenario 3, il peggiore: no voluntary per il passato e nemmeno per il futuro, perché, avendo incassato una sanzione, non si ha più diritto ad accedere a questo strumento. La sentenza non sarà già il 20.

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