SERENA WILLIAMS MEJO DI ASIA ARGENTO: “LOTTO PER LE DONNE. NON HO VISTO MAI UOMINI PUNITI PER AVER DATO DEL LADRO ALL' ARBITRO: PER ME QUESTO È SESSISMO” – LA SBROCCATA DELLA EX NUMERO 1 CONTRO IL GIUDICE DI SEDIA NELLA FINALE DEGLI ‘US OPEN’ DIVIDE IL MONDO DEL TENNIS – LA 'VERONICA' DI ADRIANO PANATTA: "HA PERSO LA TESTA PERCHÉ STAVA PERDENDO DA UNA RAGAZZA SEMISCONOSCIUTA DI 20 ANNI. ALTRO CHE SESSISMO..." – VIDEO

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Stefano Semeraro per la Stampa

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Il day after la finale femminile degli Us Open è una Guerra di Secessione del tennis, uno scontro di culture e di slogan. E dal fumo dei social e dei comunicati, come è prassi, stenta a emergere il buonsenso. Da una parte c' è chi difende senza se e senza ma Serena Williams e la sua polemica sanguinosa con l' arbitro Carlos Ramos, reo di averle affibbiato prima un avvertimento (per i suggerimenti proibiti del suo allenatore Mouratoglou), poi un punto (racchetta spaccata) e infine un game di penalità dopo essersi sentito definire «ladro», «bugiardo» e «sessista» in mondovisione. Dall' altra chi crocifigge la ex n. 1 per una sceneggiata, indegna di una campionessa che vuole proporsi come modello.

 

«I suggerimenti dovrebbero essere permessi nel tennis», tuona Billie Jean King, pasionaria (in epoca non sospetta) dell' uguaglianza. «Se una donna mostra le emozioni è isterica, se lo fa un uomo ha carattere. Grazie Serena, per aver svelato che ci sono due pesi e due misure». Per il New York Post la Williams «è solo una cattiva perdente», secondo un altro ex n.1 come Andy Roddick «è stato il peggior arbitraggio che abbia mai visto» e anche la grande Chris Evert sta con Serena. Il premio testa nella sabbia va alla Wta: «Serena gioca sempre con classe e con grande sportività».

 

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Ha vinto 1,8 milioni di dollari Tirare in ballo Weistein e Asia Argento pare esagerato, dopo il match Serena ha però riacceso il lanciafiamme: «Io sono qui a combattere per le donne, le madri e le pari opportunità.

Non ho visto mai uomini puniti per aver dato del ladro all' arbitro: per me questo è sessismo». Con buona grazia di chi credeva che Serena sabato stesse combattendo - anche o soprattutto - per i 3,8 milioni di dollari del montepremi (ne ha vinti solo 1,8) e il record di 24 Slam. E di chi ricorda la semifinale del 2009, sempre agli Us Open, in cui la Pantera in crisi isterica minacciò una povera giudice di linea giapponese che le aveva chiamato un fallo di piede: «vorrei ficcarti in gola questa pallina fino a soffocarti». Sessismo anche quello? Allora la multa fu di 82.500 dollari, stavolta solo di 17 mila.

 

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Coaching, regola da rivedere Come ha sottolineato l' ex arbitro e opinionista Richard Ings, il coaching c' era tutto (lo mostrano i video), il resto lo ha fatto la Williams spaccando la racchetta e perdendo la testa. Ramos del resto è giudice di sedia esperto e rispettato, se vogliamo un filo pignolo: Nadal pensa, «con rammarico», che il portoghese sia «fissato» con lui, e Djokovic quest' anno a Wimbledon lo ha rimproverato di aver usato due metri diversi (oplà) punendo solo il suo lancio di racchetta e non quello del suo avversario Nishikori. È vero, come ha detto Mouratoglou commentando il warning per i consigli incriminati, che «tutti i coach lo fanno», e che la regola è da rivedere. Ma per il momento è ancora una regola. Mamma Serena potrebbe invece convenire che a rimetterci di più nella faccenda è stata una giovane donna: la dolce Naomi, che ha stravinto ma si è vista rovinata la festa proprio dal suo mito d' infanzia. Vatti a fidare, dei modelli.

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2. ADRIANO PANATTA "SBAGLIA. LE DONNE SONO IDOLATRATE"

Alessandra Retico per la Repubblica

 

«Serena? Ha perso la testa.Tutto qui. Perché stava perdendo da una ragazza semisconosciuta di 20 anni.Altro che sessismo». Adriano Panatta, vincitore a Parigi nel 1976, non trova fondamento nella protesta di Williams, anzi la trova «del tutto fuori luogo e sopra le righe».

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Un uomo non sarebbe stato trattato come lei, sostiene la giocatrice.

«Non scherziamo. Le donne nel tennis sono rispettate, anzi idolatrate. Non stiamo parlando di questo, anzi parlarne è veramente sproporzionato e assurdo, sopra le righe. Parliamo del fatto che Serena ha preso un avvertimento per coaching, che è vietato per quanto tutti lo facciano.

 

Ma c' è chi lo sa fare e chi no. Capita di essere puniti nel corso di una carriera. Il giudice di sedia ha applicato con lei il regolamento e lei avrebbe dovuto, come tutti, accettarlo e basta. Williams, in quanto Serena Williams, pretende di avere l' immunità?».

 

ADRIANO PANATTA ADRIANO PANATTA

Pretende di non essere discriminata.

«In cosa? Non siamo ridicoli. Può succedere che gli arbitri sbaglino, e non è questo il caso, e comunque un campione deve saper cancellare l' eventuale errore arbitrale e andare avanti a giocare. Il fatto è che una come lei che ha giocato centinaia di finali, non ha retto. Non al warning, ma al fatto che stesse perdendo».

 

Che cosa la infastidisce di più?

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«Il fatto che si sia rivolta al giudice dicendo cose insensate, dicendo io sono la Williams, mettendo di mezzo la figlia, che lei è una madre e quindi in quanto tale non bara. Perché, un padre tennista bara?

 

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Su, è andata del tutto fuori misura. E proprio lì ha mostrato tutta la sua fragilità, perché questa vicenda non ha a che vedere con il sessimo, ma con l' incapacità di perdere. Si è voluta trasformare in vittima, pur di non accettare la realtà. Che è cruda ma è questa, per cui trovo ridondante tutto questo clamore e anche questa attenzione mediatica».

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