SPLENDORI E MISERIE DI MARADONA – DOPO IL GOL ALL’INGHILTERRA DRIBBLANDO 7 GIOCATORI, EDUARDO GALEANO SCRISSE: “CON QUEL GOL, DIEGO FECE GIRARE GLI INGLESI COME TROTTOLE PER ANNI” – MINA’: “LA GENTE SI INNAMORA DI CHI FA DELLE COSE CHE SEMBRANO IMPOSSIBILI - I SUOI ECCESSI? SE HANNO FATTO DEL MALE A QUALCUNO, LO HANNO FATTO SOLO A LUI STESSO. MA NON HA MAI TRADITO UNA PAROLA DATA. DIEGO E’ UNA “STELLA RIBELLE” COME ALI E MENNEA" – VIDEO

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Giuseppe Smorto per repubblica.it

 

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Quando microfoni e telecamere erano un muro, quando attaccava i traffici della Fifa, isolato perfino dalla sua federazione. Quando il Papa voleva conoscerlo e Ferlaino minacciava di venderlo, quando faceva impazzire Ottavio Bianchi, quando Napoli applaudì e l’Olimpico fischiò l’inno (da allora e per sempre hijos de puta). Quando si sentiva solo contro tutti nella vittoria e nella sconfitta, nelle conferenze stampa di parolacce, gomitate e sudore, Diego si sporgeva e cercava Giani fra le cento facce dei giornalisti, finti amici e sponsor. Però spesso Giani non c’era, perché era (ed è) un tipo indipendente che si muoveva fuori dagli appuntamenti fissi e dai calendari, e magari stava dall’altra parte del mondo. Però se Giani c’era, El pibe regalava interviste clamorose, per la Rai e per Repubblica

maradona

 

Trent’anni dopo, Gianni Minà: come spieghi questo amore per Maradona, un amore che va dall’Argentina a Napoli?

“La gente si innamora di chi fa delle cose che sembrano impossibili. Di Diego, tutti ricordano i suoi leggendari gol, come l’annunciata “punizione” a Tacconi negli ultimi minuti di Napoli-Juventus del novembre ’85”. 

 

Tacconi disse: con quella punizione sono entrato nella storia, pochi portieri possono vantarsi di aver preso un gol del genere.

diego maradona

“O anche quello che Diego ha fatto alle semifinali di Messico ’86: dalla famosa “Mano de Diós” al gol con cui liquidò l’Inghilterra dribblando sette avversari. In “Splendori e miserie del gioco del calcio” Eduardo Galeano ha scritto: con quel gol, Maradona fece girare gli inglesi come trottole per anni”. 

 

E il rapporto fra voi? 

“Per me, Maradona è un calciatore che rispetta la parola data, per questo il nostro rapporto è sempre stato fondato sul rispetto reciproco. E mi ha sempre colpito la sua sincerità, sempre al limite dell’autolesionismo”. 

 

La vita di Maradona, soprattutto fuori dal campo, è stata piena di cadute e di eccessi.

“Mi pare giusto ricordare, che se i suoi eccessi hanno fatto del male a qualcuno, lo hanno fatto solo a lui stesso. E poi, chi sono io per poter giudicare un campione come Diego?”.

Dentro il campo: meglio lui o Pelé? 

“Maradona; penso sia il più grande campione di calcio mai nato”. 

 

Fuori dal campo: tu lo vedi meglio su una panchina o impegnato nel sociale o in politica? 

“Io lo immaginerei impegnato nel sociale”. 

 

diego maradona

Nel tuo libro “Storia di un boxeur latino”, definisci Maradona una “stella ribelle”  come Ali e Mennea. Che cosa accomuna questi tre grandi personaggi?

“Sicuramente la lealtà”. 

 

Qual è il tuo personale augurio a Diego Armando Maradona? 

“Gli voglio augurare di essere sempre all’altezza della situazione, soprattutto quando per lui si fa critica”. 

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GIANNI MINA' MARADONA