MARCANTONIO, IL TRIUMVERO DEL DESIGN - DALLA GIRAFFA-CHANDELIER ALLE SCIMMIETTE TRASFORMATE IN LAMPADE, IL DESIGNER PIÙ INVENTIVO DEL SALONE DEL MOBILE 2019 - UNA CREATIVITÀ IRREFRENABILE SENZA DIMENTICARE L’UTILITÀ: ‘’CREDO CHE IL COMFORT DI UN OGGETTO NON PASSI SOLO ATTRAVERSO UNA COMODITÀ CONCRETA, MA ANCHE DA UN RELAX MENTALE, LA SUA CAPACITÀ DI STRAPPARE UN SORRISO. CHE COSA CE NE FACCIAMO OGGI DELL'ENNESIMA SEDIA COMODISSIMA MA STANDARD?”

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Silvia Nani per il “Corriere della Sera”

 

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Che cosa fa una giraffa-chandelier in giro per Milano? «È un animale della nostra memoria infantile, magico e misterioso», esordisce Marcantonio, designer-artista, l' autore dello chandelier gigante (ben quattro metri) che in questi giorni compare sdoppiato in due luoghi della design week: alla Statale, nel percorso di Interni («Due giraffe per un angolo di natura che di notte prende vita», spiega l' autore) e in piazza 24 maggio, accanto al profilo di un' automobile, come lancio della nuova Range Rover Evoque («Per suggerire così il senso della giungla urbana, e di un'auto capace di domarla»).

 

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Studi artistici e vena da scultore - queste due installazioni lo confermano -, eppure Marcantonio quest' anno ha virato con decisione verso il design funzionale.

Dagli inizi con Seletti, con topolini e scimmiette trasformate in lampade, il passo è stato ben più lungo: un' altra lampada (per Slamp), un divano e una poltrona (per Seletti), un' altra poltrona fatta a cactus per Queboo. «La natura è da sempre la mia fonte di ispirazione: amo gli alberi, le piante, il mondo animale. Rappresentano le nostre origini, danno un' immediatezza unica di comprensione perché parlano al nostro cuore».

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Oggetti funzionali sì, ma per Marcantonio questo non basta: «Quando vedi per la prima volta un oggetto di design, in genere devi osservarlo, guardare i dettagli, capire e provare la sua funzionalità. Se vedi questa poltrona, la capisci al volo, e subito puoi dire se ti piace o no», afferma mostrando Filicudi, una seduta verde (per Queboo) fatta a foglie che simulano una pianta carnosa.

 

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L' arte rimane però un indiscusso elemento di riferimento, come si nota nelle nuove lampade per Slamp, una lampadina trasformata in oggetto illuminante, sospesa a uno stelo: quasi un modo per andare all' essenza vera di un oggetto.

Poi c' è l' ironia, sottile ma giocosa, che Marcantonio inserisce sempre, ma che questa volta entra a smitizzare il mobile più classico che ci sia: un divano, a cui si abbina una poltrona.

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Di primo acchito sembra una (quasi) normale seduta imbottita e rivestita di un tessuto floreale, ma osservandola con attenzione si nota qualcosa di strano: «Ho reinventato il tessuto trasformando ogni fiore in una parte del corpo umano, dal cuore al sistema vascolare - spiega -. Credo che il comfort di un oggetto non passi solo attraverso una comodità concreta, ma anche da un relax mentale, la sensazione piacevole che l' oggetto emana.

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L' empatia, e la sua capacità di strappare un sorriso. Che cosa ce ne facciamo oggi dell' ennesima sedia comodissima ma standard?». E conclude: «Penso che oggi serva più che mai che l' uomo si unisca alla natura. Vorrei che si tornasse ai materiali primordiali: pietra, vetro, osso», dice, nuovamente nelle vesti di artista.

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Con buona pace del (vero) design

 

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