L'ECONOMIA ITALIANA TRA (POCHE) LUCI E (MOLTE) OMBRE - LA DISOCCUPAZIONE CALA (AI MININI DAL 2012) MA TORNA AD AUMENTARE TRA I GIOVANI - IL CALO GRAZIE ALLA CRESCITA DEI LAVORI A TEMPO DETERMINATO - RALLENTA L’INDICE DELLA PRODUZIONE MANIFATTURIERA…

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Da www.lastampa.it

 

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Luci e ombre sull’economia italiana. Per la prima volta dal 2012 il tasso di disoccupazione sfonda la soglia del 10% e cala in agosto al 9,7%, miglior dato dal gennaio di sei anni fa. Lo evidenzia l’Istat nel suo aggiornamento mensile sottolineando che il calo è di 0,4 punti percentuali su luglio e 1,6 punti su agosto 2017 segnalando anche un lieve aumento della componente giovanile, che si attesta al 31%. Nello stesso tempo, però, rallenta l’attività del settore manifatturiero in Italia che a settembre segna il ritmo di crescita più debole da agosto del 2016.  

 

Ad agosto i disoccupati sono diminuiti di 119.000 unità rispetto al mese di luglio. le persone che cercano lavoro sono 2.522.000, in calo di 438.000 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Dati che portano il tasso di occupazione al 59% il più alto dal 1997 anche se i numeri della crescita sono legati, soprattutto, all’incremento del contratti a termine (+12,6%) mentre sono in diminuzione gli indipendenti (-26 mila a 5,32 milioni, -0,5%).

 

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L’occupazione complessiva ad agosto è cresciuta (+69.000 unità sul mese, +312.000 sull’anno) grazie al lavoro dipendente. Ma se rispetto a luglio gli occupati «permanenti» sono cresciuti in modo consistente (+50.000 unità a fronte dei 45.000 in più per il lavoro a termine). Rispetto all’agosto 2017 la crescita si è concentrata nel lavoro a tempo determinato con 351.000 unità in più a fronte delle 49.000 in meno per gli occupati dipendenti con un posto di lavoro stabile. 

 

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Per quanto riguarda la manifattura, invece, l’indice Pmi rilevato da IHS/Markit (rpt IHS) è sceso a 50 punti da 50,1 di agosto. Il dato è inferiore alla stima media di 50,2 punti. Quota 50 è la soglia di demarcazione tra espansione e contrazione del ciclo. Il rallentamento, però, vale per tutta l’eurozona. La crescita prosegue ma è la più debole dal settembre 2016 e si ferma quota 53,2 punti, in calo di 1,4 punti rispetto ad agosto. Cresce solo l’Olanda mentre sono in calo Germania (53,7 punti), Spagna (51,4 punti).  

 

 

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