AHI TECH! I MONOPOLISTI DELLA SILICON VALLEY VANNO TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE. ALLA SBARRA! – I CAPI DI AMAZON, APPLE, GOOGLE E FACEBOOK DOVRANNO SPIEGARE AL CONGRESSO AMERICANO LE LORO PRATICHE ANTI-CONCORRENZA - OCCHI PUNTATI SOPRATTUTTO SU JEFF BEZOS, CHE CON IL VIRUS HA PORTATO IL SUO PATRIMONIO A 180 MILIARDI DI DOLLARI (QUASI QUANTO LA QUOTA ITALIANA DEL RECOVERY FUND) – VOLETE RIDERE? FACEBOOK DENUNCIA LA  COMMISSIONE UE PERCHÉ VIOLA LA PRIVACY DEI SUOI DIPENDENTI

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Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

jeff bezos

L' apparenza è quella di un maxiprocesso, il primo dell' era di big tech: per la prima volta Amazon, Facebook, Apple e Alphabet-Google insieme alla sbarra davanti al Congresso per rispondere alle accuse di pratiche anticompetitive. Nell' hearing di stamattina i quattro giganti delle tecnologie digitali saranno rappresentanti dai loro capi - Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Tim Cook, Sundar Pichai - e non da loro delegati com' è avvenuto spesso in passato.

mark zuckerberg se la ride in audizione al congresso

 

Grande attesa soprattutto per Bezos: il fondatore di Amazon (un gigante che si considera un benefattore dei consumatori, mentre per gli avversari è una piovra) ha beneficiato della crisi del coronavirus (patrimonio personale salito a 180 miliardi di dollari, mentre nel 2020 il valore di Amazon è aumentato di più del 50 per cento) proprio mentre le economie mondiali cadevano in depressione.

amazon apple

 

Bezos avrà molto da spiegare anche perché non parla quasi mai (nell' ultima intervista significativa, rilasciata due anni fa a Wired , discusse soprattutto dei programmi spaziali della sua Blue Origin).

 

tim cook donald trump

Amazon è accusata di pratiche anticompetitive per come domina il mercato americano degli acquisti online e per come usa i dati delle aziende che vendono attraverso i suoi canali per sviluppare una sua linea di prodotti che mette in concorrenza con quelli dei suoi clienti.

 

tim cook di apple e jeff bezos di amazon, in mezzo il ceo di tencent pony ma

La società ha negato davanti al Congresso di aver usato metodi scorretti, ma un' inchiesta del Wall Street Journal ha dimostrato il contrario costringendo Amazon ad aprire un' inchiesta interna.

Anche Apple è sotto accusa per la sua gestione prepotente e poco trasparente dell' app store, mentre Facebook e Google sono considerate ormai dei quasi-monopoli delle reti sociali e dei motori di ricerca.

AMAZON CORONAVIRUS

 

Dopo decenni nei quali queste aziende sono state osannate ed è stato consentito loro tutto (Zuckerberg replicherà alle accuse di monopolio che l' acquisto di Instagram e Whatsapp da parte di Facebook è stato a suo tempo autorizzato dal governo), da tre anni l' umore dell' opinione pubblica e della politica sui giganti digitali è cambiato.

 

mark zuckerberg

L' audizione davanti al sottocomitato Antitrust della Camera arriva dopo un' indagine durata 13 mesi nel corso della quale queste aziende hanno consegnato al Parlamento 1,3 milioni di documenti.

 

Ma non è il caso di farsi troppe illusioni sull' esito del confronto odierno: nei prossimi mesi la Camera stilerà un rapporto che dovrebbe servire da traccia per gli interventi di regolamentazione che verranno adottati nella prossima legislatura.

 

Tutto, insomma, dipenderà dalle elezioni (presidenziali e parlamentari) del prossimo 3 novembre.

mark zuckerberg facebook shops

Interventi non facili: questi gruppi (insieme valgono 5 mila miliardi di dollari) sono una potenza da regolare, ma sono anche un motore di crescita in tempi di recessione. La formula del processo, poi, è una finzione: l' impatto mediatico non sarà quello dei quattro alla sbarra perché le testimonianze arriveranno via videoconferenza.

 

donald trump maga microsoft apple google amazon

La contemporaneità degli interventi - voluta dalle aziende - renderà inoltre impossibili domande che vadano molto in profondità, mentre, parlando a raffica, Bezos, Zuckerberg, Cook e Pichai potranno insistere su quanto di buono le loro aziende hanno fatto in questi anni e su come il ritorno a vere regole antitrust potrebbe frenare i giganti americani nella battaglia coi rivali cinesi.

 

mark zuckerberg nick clegg

Quanto battagliere siano queste aziende l' ha mostrato Facebook che due giorni fa, sottoposta a indagine antitrust dalla Commissione Ue, l' ha denunciata davanti al tribunale europeo di Lussemburgo accusando i funzionari dell' Unione di fare domande troppo penetranti che toccherebbero anche la privacy dei dipendenti della rete sociale.

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