ALI-CRAC! - GUBITOSI ACCENDE I MOTORI. PRESIDENTE “ESECUTIVO” CON DELEGHE SU GOVERNO E FINANZA - PIANO DI RISANAMENTO PESANTISSIMO: TAGLIO DEI COSTI PER UN MILIARDO E RIDUZIONE DEL PERSONALE A TERRA – CASSA INTEGRAZIONE PER PILOTI E HOSTESS - LE BANCHE ACCETTERANNO DI CONVERTIRE I LORO CREDITI IN AZIONI?

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1. UTILE DELLA COMPAGNIA IN PROGRAMMA PER IL 2019 

Roberto Giovannini per la Stampa

 

cramer ball luca di montezemolo cramer ball luca di montezemolo

Un altro giro di valzer per Alitalia, sperando che stavolta finisca l' era della crisi. La ex compagnia di bandiera, dopo un consiglio di amministrazione durato sei ore e mezza, ha un nuovo piano industriale e un nuovo presidente esecutivo, Luigi Gubitosi, cooptato nel consiglio di amministrazione al posto di Roberto Colaninno da tutti gli azionisti.

 

luigi gubitosi luigi gubitosi

Mancano ancora i fondi e la liquidità per salvare prima e rilanciare poi l' azienda: le banche - sia quelle azioniste che quelle soltanto creditrici - concederanno i prestiti soltanto dopo l' accordo tra Alitalia e sindacati sul nuovo contratto di lavoro, e soprattutto sui nuovi, drastici tagli a danno del personale. Si parla di circa duemila posti di lavoro a rischio per il personale di terra e cassa integrazione per piloti e assistenti di volo.

 

Il consiglio di amministrazione ha così approvato il piano di 158 pagine steso dall' amministratore delegato Cramer Ball e verificato dagli advisor esterni Roland Berger e Kpmg, scegli dalle banche azioniste e creditrici. Il piano prevede un taglio dei costi per 1 miliardo in tre anni e un aumento dei ricavi del 30%, dagli attuali 2,9 a 3,7 miliardi. Gli advisor esterni ritengono le performance del piano «realistiche e fattibili» e tali da poter riportare all' utile la compagnia entro il 2019. Il progetto prevede un nuovo modello di business, con investimenti sul lungo raggio e un modello low cost sul breve-medio raggio, riduzione dei costi e incremento della produttività, e l' ottimizzazione dei collegamenti e delle partnership.

ALITALIA ALITALIA

 

Manca però come detto un tassello, e assolutamente non secondario: il finanziamento del piano da parte degli azionisti, che è formalmente subordinato all' accordo con i sindacati. Nel frattempo si prepara un rinnovo al vertice, con l' arrivo dell' ex direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, che è stato cooptato in cda e che diventerà presidente esecutivo (al posto di Luca Cordero di Montezemolo che dovrebbe comunque restare in Consiglio) dopo l' ok al finanziamento del piano. Tutti gli azionisti hanno condiviso "unanimemente" l' intenzione di conferire a Gubitosi l' incarico di presidente esecutivo una volta sbloccate le risorse.

CARLO CALENDA A CAPALBIO - foto Enzo Russo CARLO CALENDA A CAPALBIO - foto Enzo Russo

 

«Con l' approvazione della seconda fase del piano industriale possiamo accelerare il rilancio di Alitalia», ha commentato l' ad Cramer Ball, spiegando la necessità di «misure radicali per ridare un futuro alla compagnia in una contesto in cui l' industria del trasporto aereo è in continua evoluzione ed è caratterizzata da una concorrenza spietata» Il via libera del Cda sblocca anche l' incontro tra Alitalia e il governo, rimasto in sospeso per l' intera giornata in attesa dell' esito del board.

 

Un incontro "dovrebbe esserci" già stamani, aveva detto ieri in mattinata il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, subordinando però la riunione all' arrivo del piano. Successivamente sarà il turno dei sindacati, che dovranno discutere il progetto lacrime e sangue di tagli occupazionali, che le indiscrezioni quantificano tra 1.600 e 2.000 esuberi, e sul costo del lavoro.

ETHIAD ALITALIA x ETHIAD ALITALIA x

 

E se il ministro Calenda aspetta prima di esprimere una qualche preoccupazione ("io vedo prima il piano e poi, in caso, mi preoccupo", ha detto), i sindacati si preparano alla trattativa. "La vertenza Alitalia è tutta da vedere, nel senso che, per il momento, abbiamo capito che stanno ridefinendo i vertici", ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso, precisando che solo dopo l' approvazione del piano "dovremo valutare se risponde alle esigenze effettive di rilancio e non a un altro piano che è puro ridimensionamento".

 

 

2. ESUBERI E TAGLI, CIOE’ LACRIME E SANGUE

Nicola Lillo per la Stampa

 

SCIOPERO ALITALIA SCIOPERO ALITALIA

Il via libera al piano di rilancio di Alitalia è solo la fine di un primo lungo atto. Adesso la parola passa ai sindacati, e la trattativa si farà ancora più dura. Il consiglio di amministrazione di Alitalia ha approvato ieri sera il progetto, ma per il finanziamento bisognerà attendere ancora.

 

Dall' azienda spiegano che per immettere altra liquidità e dare avvio a quanto contenuto nelle 158 pagine stilate dell' amministratore delegato Cramer Ball serve un accordo anche con i rappresentanti dei lavoratori.

 

Un' intesa sia sul contratto collettivo da rinnovare entro la fine di maggio e sui relativi tagli al costo del lavoro, sia sulle misure per la riduzione del personale: si parla di circa duemila posti di lavoro a rischio per il personale di terra e cassa integrazione per piloti e assistenti di volo.

 

SCIOPERO ALITALIA SCIOPERO ALITALIA

A trattare probabilmente sarà Luigi Gubitosi, che il consiglio di amministrazione ha indicato unanimemente come nuovo presidente esecutivo, ma serviranno ancora alcuni passaggi formali per l' incarico definitivo.

 

All' ex top manager di Fiat, Wind e Rai potrebbero arrivare infatti le deleghe sulla parte finanziaria e quelle per trattare con governo e sindacati, ma visti i presupposti la strada si fa già in salita. Dai rappresentanti dei lavoratori è arrivata più volte l' indicazione di non toccare i costi per il lavoro né il personale. Un punto su cui non sembra vogliano cedere.

 

cramer ball alitalia cramer ball alitalia

«Noi non abbiamo ancora visto nessun piano - ha detto Claudio Tarlazzi, segretario della Uil Trasporti - Mi auguro che saremo chiamati nei prossimi due giorni e solo allora valuteremo il piano». Da quello che è emerso finora però non sembra che da parte dei sindacati ci sia la minima apertura: «Il problema non è il salario dei dipendenti - ha aggiunto il sindacalista - che è in linea con quello di altri vettori e neppure il peso dell' organico perché il costo del lavoro è il 17% dei costi totali. Su un punto siamo molto chiari: non permetteremo che questa crisi venga pagata dai lavoratori, perché loro non c' entrano».

 

DELRIO LOTTI DELRIO LOTTI

Il tema dei tagli al personale sta a cuore anche al governo. I ministri Calenda e Delrio hanno più volte spiegato che gli errori commessi dai manager nel passato non devono ricadere sui lavoratori. Stesse parole usate dai sindacalisti e per questo è probabile che i prossimi incontri saranno particolarmente accesi. Per Nino Cortorillo, della Filt Cgil, bisogna attendere, «verificheremo se si tratta di un piano lacrime e sangue o se conterrà realmente ipotesi di sviluppo. Ci aspettiamo anche che il governo svolga la sua parte di sostegno alla compagnia, ma anche di salvaguardia del lavoro».

 

SOCI CAI INTESA UNICREDIT SOCI CAI INTESA UNICREDIT

L' amministratore delegato Cramer Ball è ottimista: «Sono fiducioso che la prossima fase del piano industriale rappresenterà il passo indispensabile di cui abbiamo bisogno, a condizione che tutte le parti interessaste facciano la loro parte».

 

Un riferimento diretto ai sindacati. Gli azionisti italiani, Intesa Sanpaolo e Unicredit, e il socio di peso Etihad (che ha il 49% della società) hanno dato il via libera al progetto e chiuso la prima fase. Per la seconda, quella che richiede la liquidità, serve un' altra intesa, la più difficile. Le premesse non sono confortanti.

 

 

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