MORATTI ALL’ULTIMO STADIO – TRA I PROGETTI SEGRETI DEL PATRON DELL’INTER C’È UN NUOVO IMPIANTO VICINO LA CASERMA S. BARBARA (PER SUA FORTUNA IL MINISTRO LARUSSA È INTERISTA) - MA LA FAMIGLIA È DIVISA: IL FIGLIO ANGELO SPINGE PER L’INVESTIMENTO, LA MOGLIE MILLY (CONSIGLIERA DI MINORANZA AL COMUNE E AMBIENTALISTA) È CONTRARIA – PER IL PRESIDENTE I GUAI ARRIVANO ANCHE DAL NUOVO FINANCIAL FAIR PLAY DELLA UEFA: I CONTI REGISTRANO: 195 MLN DI ENTRATE, 154 DI PERDITE 430 DI DEBITI…

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Enrico Arosio per \"l\'Espresso\"

Sarà un ministro interista, Ignazio La Russa, l\'uomo-chiave per il nuovo stadio dell\'Inter, di cui tanto si tace? L\'area individuata come più adatta dai proprietari Moratti è il rettangolo intorno alla caserma Santa Barbara (anno 1931), tra piazzale Perrucchetti e via Forze Armate. Per chi non conosce Milano: a sud di San Siro, vicino alla stazione Inganni del metrò M1.

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La location, tenuta riservata, è frutto di un processo di ricerca durato anni: furono esaminati oltre dieci siti, poi ridotti a tre. E, va detto subito, è una partita complicata. Lo è per il Comune: Letizia Moratti, il sindaco, è cognata del presidente dell\'Inter, ma aderisce al partito di Berlusconi proprietario del Milan. E lo è per il ministero della Difesa: la Santa Barbara rientra nel piano di dismissione di sette caserme sottoscritto dal ministro La Russa nel maggio 2009, foriero di appetiti forti e di vario genere. Certo è solo che anche le altre aree ipotizzate si trovano nel nord-ovest della città.

I problemi sono diversi. Uno sta nel cuore degli azionisti. I Moratti non esprimono posizioni unanimi. Semplificando: chi spinge è il figlio Angelo \"Mao\" Moratti, membro del comitato di gestione del F. C. Internazionale, il più acceso fautore dell\'operazione stadio nuovo; chi frena è la moglie Milly Bossi Moratti, consigliere comunale di minoranza di forte tempra ambientalista; in mezzo il presidente, Massimo Moratti. Il quale non solo è alle prese con lo choc post-Mourinho e la difficile ricerca del sostituto.

INTERINTER CHAMPIONS

Ma deve fronteggiare, con l\'amministratore delegato Ernesto Paolillo, il risanamento del bilancio, in vista dell\'annunciato regolamento Uefa sul financial fair play. E l\'Inter ha entrate crescenti (196,5 milioni di euro nel 2009, a salire quest\'anno con il trionfo in Champions League), ma 154 di perdite e oltre 430 milioni di debiti. La società non ha voluto rispondere a \"L\'espresso\".

INTERINTER CHAMPIONS

Per uno stadio proprio da 60 mila posti, dotato di servizi commerciali, di ristorazione e sicurezza up to date, l\'investimento ipotizzato è sui 300 milioni. E da tempo a Milano si va muovendo con discrezione lo Sports Investment Group di un manager italo-inglese, Nicholas Gancikoff, 36 anni, esperienze a Londra e a New York nel settore private equity.

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Dice Gancikoff a \"L\'espresso\": \"Il modello del financial fair play limita le perdite annue dei club, quindi bisogna aumentare le entrate. Oggi i diritti tv coprono il 59 per cento delle entrate dell\'Inter, le attività commerciali appena il 27, secondo il rapporto Deloitte \"Football Money League\" 2010. C\'è ampio margine di crescita\". Quanto ai \"più avanzati modelli europei\" cui ispirarsi, Gancikoff cita la Allianz Arena di Monaco, lo Stade de France di Parigi. Non vuole dire altro.

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L\'Allianz Arena, di proprietà delle due squadre cittadine, Bayern e Monaco 1860, è un esempio ben noto ai Moratti e all\'architetto Stefano Boeri, che per anni ha studiato per l\'Inter l\'ipotesi stadio, e oggi rilascia un commento spiazzante: \"La scelta di abbandonare San Siro, patrimonio storico del calcio europeo, va considerata con attenzione. E non può essere unilaterale, ma negoziata con il Milan\".

larussalarussa soldato

Milan e Inter sono concessionari dell\'impianto attraverso il Consorzio San Siro, che paga 9 milioni di euro l\'anno al Comune, comprensivi dei costi di manutenzione e innovazione. Il Comune oggi è orientato a mantenere il regime concessionario, dopo che le sue stime sul valore dello stadio sono state rifiutate da entrambi i club. L\'obiettivo del sindaco Moratti è \"un San Siro a cinque stelle, restaurato e innovato, in grado di ospitare la finale di Champions League nel 2015\".

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Dai vertici del Milan fanno sapere che non si parla più di acquisto, ma di una profonda trasformazione. La legge sugli impianti di proprietà dev\'essere discussa alla Camera. E il presidente Adriano Galliani ha ripreso a ricordare che San Siro è storicamente (lo edificò nel 1925 Piero Pirelli) \"lo stadio del Milan\", che solo in seguito ne condivise la gestione con i cugini nerazzurri. Forse davvero qualcosa si è messo in moto.

 

 

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