LA CITTÀ SOMMERSA DI ATLANTIA: NEL PRIMO TRIMESTRE CONTI IN ROSSO, IN BORSA -9% - PER ORA MANTIENE I NERVI SALDI E RITIENE, COME SI LEGGE NELLA NOTA, «NON RAGIONEVOLMENTE PROBABILE IL RISCHIO DI ESERCIZIO DELLA REVOCA DELLA CONCESSIONE» - OGGI LA CERIMONIA PER GLI SCAVI NEL MUGELLO, UN'OPERA CHE DA SOLA SUPERA IL MILIARDO DI VALORE

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Francesco Spini per ''la Stampa''

 

gianni mion

Atlantia archivia i primi tre mesi dell'anno con una perdita da 10 milioni di euro e ricavi che scivolano del 15% a 2,2 miliardi. Tali risultati, spiegano dalla holding infrastrutturale che fa capo alla famiglia Benetton, «risentono dell'impatto della pandemia causata dal Covid-19 sulle concessionarie autostradali e aeroportuali del gruppo», dove calano passeggeri (-33,3% quelli di Aeroporti di Roma, ad esempio) e traffico (-20,7% in Italia e 12,1% in Spagna, per citare le due reti con maggiore impatto).

 

E mentre l'emergenza colpisce i conti e affossa Atlantia in Borsa (-9,16%), su Autostrade per l'Italia (che segna un utile di 68 milioni, in calo del 53%) prosegue il braccio di ferro con il governo, senza che da Palazzo Chigi giunga segnale alcuno. In programma non c'è alcun vertice politico, mentre si avvicina la scadenza del 30 giugno. È il termine entro cui, in mancanza di un'intesa che, a fronte dell'ingresso di nuovi soci e di nuovi impegni sul fronte degli investimenti, levi di mezzo il contestatissimo articolo 35 del decreto Milleproroghe, scatterà la risoluzione del contratto di concessione, con la richiesta - da parte di Aspi - di un indennizzo da circa 20 miliardi.

 

Per ora Atlantia mantiene i nervi saldi e ritiene, come si legge nella nota, «non ragionevolmente probabile il rischio di esercizio della revoca della concessione», come a suo tempo è stato paventato dall'esecutivo, e «ragionevolmente possibile la conclusione di un accordo» con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti dopo la procedura di «grave inadempimento» avviata il 16 agosto del 2018, all'indomani della tragedia del ponte Morandi, a Genova.

DARIO NARDELLA 1

 

Nove le lettere indirizzate all'esecutivo, l'ultima il 13 maggio in cui Aspi «ribadisce l'esigenza di una tempestiva conclusione concordata della procedura di contestazione». Ora il cda confida in una «rapida e positiva soluzione della vicenda» ma lo stallo resta. In tutto questo da metà 2019 a oggi Autostrade ha aumentato del 49% le spese di manutenzione. Nel primo trimestre Autostrade ha investito 104 milioni di euro. Ma dopo l'introduzione dell'articolo 35 del decreto Milleproroghe, che ha provocato il taglio del rating a spazzatura, il gruppo ha invece dovuto sospendere il piano di investimenti da 14,5 miliardi di euro che sfumerebbe del tutto nel caso si arrivasse al 30 giugno senza intese.

 

Un esempio di grande opera, firmata Aspi, è la galleria Santa Lucia tra Calenzano e Barberino del Mugello. Oggi sarà festeggiato il completamento dello scavo di 8 chilometri di galleria da parte della fresa scavatrice più grande d'Europa, un macchinario da 54 milioni di euro che in tre anni ha portato a termine il lavoro: una bandiera italiana, posizionata dagli operai, accoglierà questa mattina i vertici della società, i sindaci, tra cui quello di Firenze Dario Nardella, e il governatore della Toscana, Enrico Rossi.

 

AUTOSTRADE PER L ITALIA

Si tratta di un'opera che da sola supera il miliardo di valore, parte integrante del potenziamento della variante di valico della A1 tra Bologna e Firenze, potenziamento che ha richiesto un investimento da 7,5 miliardi, l'80% del quale sostenuto da Autostrade per l'Italia. Senza poter avere prestiti dalle banche (ma col finanziamento da 900 milioni da parte della stessa Atlantia) di qui in avanti nuove opere simili sono sospese. Tutto sarebbe bloccato in caso di un mancato accordo: Aspi continuerebbe a gestire la sua rete solo fino alla riscossione dell'indennizzo. E non prima di una durissima battaglia legale.