DAGO-RETROSCENA - COME MAI I BENETTON, DOPO LA DURA LETTERA INVIATA IL 9 GIUGNO A BRUXELLES PER CONTESTARE “LE VIOLAZIONI” DEL GOVERNO, IERI HANNO INVIATO UN SEGNALE DI DISGELO A CONTE? - SUCCEDE CHE I 4 RAMI DELLA FAMIGLIA DI PONZANO, CAPITANATA DA ALESSANDRO BENETTON, NE HANNO PIENE LE SCATOLE DI GIANNI MION, MENTE FINANZIARIA DI EDIZIONE, LA HOLDING CHE HA IN PANCIA ATLANTIA-ASPI-AUTOSTRADE, REO DI AVERE UN CARATTERE DIVISIVO, TANT’È CHE DOPO UN ANNO DI TRATTATIVE NON È RIUSCITO A PORTARE A CASA UN ACCORDO CON PALAZZO CHIGI...

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GIANNI MION 1

DAGONEWS

C’è aria di burrasca tra i 4 rami d'azienda della famiglia Benetton nei confronti di Gianni Mion, il vero artefice della trasformazione industrial-finanziaria di quella che all’inizio era solo un’azienda di maglioncini; oggi mente finanziaria di Edizione, la holding della potente famiglia veneta che ha in pancia Atlantia-Aspi-Autostrade.

 

Ora, dopo tanti successi, il duro conflitto con il governo sulla concessione delle rete autostradale, rischia di essergli fatale. Alessandro Benetton, figliolo di Luciano, non l’ha toccata piano: ha accusato Mion di avere un carattere divisivo tant’è che dopo un anno di trattative non è riuscito a portare a casa un accordo con Palazzo Chigi.

alessandro benetton

 

Di qui, la decisione di Aspi “di non esercitare quanto previsto dall'articolo 9 bis della Convenzione, inviando così un segnale di disgelo al governo dichiarando di voler proseguire il dialogo con i ministeri del Mit e del Mef” (vedi articolo a seguire).

 

Autostrade niente strappi sulla concessione

Rosario Dimito per “il Messaggero”

 

la famiglia benetton su vanity fair

Autostrade per l'Italia tira dritto sulla concessione dei 2.974 km delle rete italiana in scadenza nel 2038. Con uno scatto a sorpresa e apparentemente in contraddizione con la dura lettera inviata il 9 giugno a Bruxelles per contestare «le violazioni» del governo, ieri il cda di Aspi ha deciso di non esercitare quanto previsto dall'articolo 9 bis della Convenzione, inviando così un segnale di disgelo al governo dichiarando di voler proseguire il dialogo con i ministeri del Mit e del Mef.

impero della famiglia benetton

 

In una lettera spedita ieri sera viene ufficializzata la «disponibilità a proseguire - anche successivamente al 30 giugno 2020 - le interlocuzioni per la definizione concordata della procedura di contestazione avviata dal concedente il 16 agosto 2018, fermi comunque i propri diritti maturati e maturandi, anche ai sensi dell'art. 9 bis della Convenzione Unica in relazione ai mutamenti sostanziali del quadro legislativo e regolatorio» introdotti dal decreto legge Milleproroghe.

 

alessandro benetton deborah compagnoni

In pratica, con questa mossa il gruppo non mette il governo con le spalle al muro chiedendo un indennizzo che oscillerebbe tra 20 e 23 miliardi che è la penale prevista dalla precedente normativa in presenza di modifiche unilaterali dell'accordo.

 

E il fatto che probabilmente l'apertura di Aspi ha prodotto effetti sembrerebbe provato dalla dichiarazione del premier Conte, che ribadendo i concetti di una decina di giorni fa ha sottolineato: «Sto sollecitando i ministri competenti, il dossier va chiuso subito, vorrei farlo nei prossimi giorni». Evidentemente il primo ministro ignorava la delibera che di lì a poco il cda di Aspi, preceduto da un cda analogo di Atlantia, avrebbero adottato.

 

Difficile dire se si tratti di un atto di ostpolitik, o se invece Aspi non intenda prendere tempo rispetto al ricorso presentato al Tar del Lazio, proprio sulla dubbia costituzionalità dell'articolo 35 che abbassa l'indennizzo unilateralmente, a 6-7 miliardi.

 

FAMIGLIA BENETTON

Nel mirino però c'è anche l'articolo 13 che obbliga tutti i concessionari a ripresentare i piani economico-finanziari quinquennali, inclusi quelli che erano stati già approvati, sulla base del nuovo modello tariffario Art (Autorità regolazione trasporti), introdotto per legge con il decreto Genova dell'ex ministro Danilo Toninelli. L'8 luglio la Consulta si esprimerà sulla costituzionalità di quest'ultimo provvedimento: se per analogia dovesse annullarlo, anche il decreto del gennaio 2019 perderebbe vigore.

 

Tornando al Tar, esso dovrebbe fissare l'udienza in ottobre-novembre e, salvo colpi di scena indipendenti da Aspi, la concessionaria dovrebbe proseguire la gestione della rete anche grazie al finanziamento di 900 milioni ricevuto dalla capogruppo Atlantia.

CARLO BERTAZZO

 

Si diceva di un approccio a più sfaccettature. Autostrade ha chiesto alle Infrastrutture un incontro urgente per definire la vertenza ormai biennale della concessione. Comunque su un piano parallelo procede l'iniziativa con la Commissione europea con la contestazione del principio pacta sunt servanda cagionato dall'articolo 35 del Milleproroghe. Ieri sarebbero cominciati i colloqui fra i tecnici di Aspi e quelli delle tre direzioni generali Fisma, Just, Growth che si occupano del dossier.

 

FAMIGLIA BENETTON

Oggi all'ora di pranzo, intanto, si riunirà il cda di Edizione presieduto da Gianni Mion che, oltre a un esame delle trimestrali delle partecipate, farà il punto sui finanziamenti ricevuti. Inoltre Fabio Cerchiai e Carlo Bertazzo, rispettivamente presidente e ad di Atlantia, come membri del cda della finanziaria forniranno un'informativa sulla situazione.

FABIO CERCHIAI E GIOVANNI CASTELLUCCI
il ponte morandi nel video girato da un drone 9
LA DEMOLIZIONE CONTROLLATA DEL PONTE MORANDI
camion basko ponte morandi
toscani ponte morandi