DAGOREPORT
enrico marchi, presidente di banca finint
C’è turbolenza sulla rotta aerea Venezia-Roma. A pilotare l’aereo si è messo Enrico Marchi, l’algido finanziere patron di SAVE, la società che gestisce gli aeroporti di Venezia, Verona e Brescia.
Secondo rumor finanziari molto ben informati, e pubblicati da diversi quotidiani, pare che Marchi si sia messo in testa di fondere la sua SGR Finint Infrastrutture - che ha fallito l’obiettivo di raccogliere i fondi necessari per liquidare i soci aeroportuali Infravia e DWS - nientepopodimeno che con F2i.
Analisti e banche sarebbero già al lavoro sul dossier, che sembra presentare problematiche tecniche non di poco conto, mentre voci di palazzo sussurrano che Marchi avrebbe già presentato il suo progetto a Palazzo Chigi e ai vertici del MEF. Ma è il prossimo appuntamento il più importante: pare infatti che sia nell’aria anche un incontro con Guzzetti che, come noto, ha un filo rosso con i piani altissimi del Ministero dell’Economia e di F2i.
Riuscirà il super finanziere del Nord-Est nell’impresa di (con)fondere la sua piccola SGR nel colosso di F2i? Nelle stanze dell’esecutivo meloniano sono soprattutto due gli argomenti fonte di discussione.
Primo: cosa può scatenare un assenso governativo alla rivoluzione targata Marchi, proprio nel momento in cui i soci di F2i stanno faticando per rinnovare il proprio patto di sindacato, senza trovare una quadra sugli assetti dell’equity?
Secondo: in tutto questo, Marchi sembra abbia chiesto per sé la poltrona di AD di F2i, ad oggi saldamente occupata da Renato Ravanelli. Intanto oggi il sottosegretario all’Economia Freni ha definito la possibilità che si raggiunga un’accordo con F2i una “barzelletta”. Basterà?
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