GASOLIO EXTRAVERGINE – VOLKSWAGEN APRE SUI RISARCIMENTI AGLI AUTOMOBILISTI CHE HANNO COMPRATO LE MACCHINE CON I MOTORI DIESEL TRUCCATI PER PASSARE I TEST ANTI-INQUINAMENTO – LA TRATTATIVA SI È APERTA E UN EVENTUALE PATTO PORREBBE FINE ALLA CAUSA CIVILE CHE 440MILA PERSONE HANNO INTENTATO CONTRO IL GRUPPO DI WOLFSBURG. MA SOLO IN GERMANIA. IN ITALIA…

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Flavio Pompetti per “il Messaggero”

 

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Momento storico per gli automobilisti tedeschi colpiti dal dieselgate della Volkswagen. I vertici della casa di Wolfsburg hanno aperto una trattativa con la federazione delle associazioni a tutela dei consumatori, per cercare un accordo sul compenso dovuto agli automobilisti che hanno comprato vetture del gruppo con motori a gasolio, truccati per passare i test di omologazione anti-inquinamento.

 

DIESELGATE DIESELGATE

Il patto porrebbe fine alla causa civile che 440 mila di loro hanno intentato contro la Volkswagen, e che si trova in fase di appello presso il tribunale civile di Braunschweig. L'eventuale testo concordato dovrà essere approvato almeno dal 70% degli aventi diritto per essere convalidato dal tribunale.

 

I FATTI

volkswagen winterkorn volkswagen winterkorn

I fatti in origine risalgono al 2015, quando una ricerca commissionata da parte del Consiglio Internazionale per i trasporti puliti di Washington che c'era una discrepanza enorme tra i dati di inquinamento certificati al momento dell'omologazione delle vetture Volkswagen negli Usa e quelli registrati in condizioni reali di guida su strada, e che le emissioni reali erano fino a 35 volte superiori alla norma.

merkel merkel

 

La casa tedesca cercò di minimizzare le proporzioni dello scandalo, ma di fronte all'accusa formale dell'Epa dovette ammettere pochi mesi dopo che aveva imbastito un complotto internazionale, con tanto di studi di fattibilità che avevano portato all'inserimento nelle vetture di un software fraudolento, da programmare al momento dei test per ottenere l'omologazione. La manipolazione riguardava 11 milioni di vetture equipaggiate con il motore diesel EA189, distribuiti tra i marchi Volkswagen, Audi e Skoda.

 

diesel germania diesel germania

La casa automobilistica ha dovuto pagare circa 30 miliardi di dollari finora, in gran parte per chiudere i contenziosi legali aperti negli Usa, dove ha dovuto riacquistare 280.000 vetture dalle mani dei suoi clienti, e compensare quelli che hanno deciso di tenerle. Fuori dagli Usa ha cercato di tamponare i ricorsi al tribunale, anche se la responsabilità è stata acclarata per tutti i mercati nei quali i suoi diesel sono venduti. L'ordinamento giudiziario tedesco ha disegnato per la prima volta un procedimento di «class action» (azione legale collettiva) per affrontare il caso.

volkswagen volkswagen

 

La sentenza potrebbe essere evitata da un eventuale accordo tra la Volkswagen e le associazioni di difesa dei consumatori che hanno promosso la causa. E se l'accordo verrà trovato in Germania, aumenteranno anche le prospettive di risarcimento per altri milioni di clienti del gruppo in decine di paesi sparsi per il mondo. In alcuni di essi la società è stata dichiarata colpevole e condannata al pagamento di multe di entità variabile, ma in nessun altro mercato finora è stata costretta a compensare i consumatori.

 

gas di scarico auto gas di scarico auto

In Italia quattro anni dopo l'incursione della Finanza nella sede dell'azienda a Verona nell'estate del 2015, la procura scaligera ha chiesto un mese fa l'archiviazione delle accuse contestate a sei dirigenti della società, e si attende ora la decisione del gip, con il timore che la prescrizione intervenga a cancellare il procedimento. Il dieselgate è costato la poltrona del ceo Winterkorn, incriminato negli Usa insieme ad altri sei dirigenti.

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Alla borsa di Francoforte quando lo scandalo scoppiò, il titolo della Volkswagen scese in tre mesi da 250 a 92 euro; da allora si è ripreso, ed è ora intorno a 180 euro. I bilanci finanziari hanno subito una simile picchiata con una perdita di 4 miliardi di euro nel 2015, ma negli ultimi due anni sono tornati a far segnare attivi record, con utili tra i 13 e i 14 miliardi di dollari l'anno.

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